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Sosteniamo le ragioni di acerra
by Presidio in lotta città di Acerra Thursday, Sep. 09, 2004 at 7:28 PM mail:

CORTEO Per VENERDÌ 10 SETTEMBRE PIAZZA MANCINI ORE 11.00 i pullman partono da Acerra alle ore 10.00 da piazza Castello

SOSTENIAMO A NAPOLI LE RAGIONI DI ACERRA

Dopo la grande mobilitazione di domenica 29 agosto, la lotta di Acerra è entrata in una fase decisiva. Quelli che vogliono imporre l'inceneritore hanno provato ad impaurire la protesta con i lacrimogeni e le cariche sull'insieme di un corteo immenso, che si stava fermando pacificamente di fronte al cantiere della FIBE. Ma tutti hanno dovuto prendere atto, in questi giorni, della determinazione di una intera comunità: come nel corso di questa lunga vicenda Acerra non si è piegata alle lusinghe e ai ricatti, così adesso non cede di fronte alla violenza della polizia, alle denunce, ai fermi, ai processi.

In questa straordinaria resistenza di popolo non alberga alcuno egoismo localistico. Ci sono invece, al contrario, valori generali che non possono essere calpestati: il diritto alla salute, la difesa dell'ambiente, il principio democratico della volontà popolare. Ed è per questo che va crescendo in tutta Italia la simpatia e la solidarietà verso una mobilitazione che ormai si precisa, giorno dopo giorno, come una giusta e sacrosanta rivendicazione di civiltà.

La verità è che un potere arrogante sta usando il pugno di ferro contro un'intera comunità di donne e uomini. Senza voler sentire ragioni hanno occupato militarmente l'agro acerrano, che funge da polmone verde non solo per Acerra ma anche per un territorio molto più vasto, con decine di comuni e centinaia di migliaia di abitanti. Vogliono condannare queste zone per sempre all'arsura, alle polveri, alla diossina, al morso feroce di migliaia di camion che trasporteranno rifiuti da ogni dove per poi bruciarli e avvelenare ulteriormente l'aria e il suolo. E dopo Acerra, già alzano gli occhi e allungano la mano verso Santa Maria La Fossa.. .

Queste nostre terre, stuprate da sversamenti abusivi e inquinanti di ogni genere, soprattutto delle aziende di un Nord fin troppo spesso razzista con noi, utilizzate in ogni modo dalle eco?mafie, martoriate da cave e da centrali termoelettriche, eppure vive, piene d'acqua e di vento, capaci di rinascere come fenici dalle ceneri, e di donare ancora i frutti degli alberi e dell'aratro, dovrebbero infine essere destinate a morire?

E tutto questo mentre ormai finanche i ciechi possono vedere come il piano regionale di smaltimento dei rifiuti basato sull'incenerimento sia completamente fallito. Lo dimostra, fra le altre cose, l'ennesimo sequestro da parte della magistratura degli impianti per la produzione del combustibile (CDR) che dovrebbe rifornire i mega?inceneritori: la FIBE non è in grado di gestire neppure questa fase iniziale e molto semplice del ciclo di smaltimento. Figuriamoci il resto!

gli articoli in solo testo, gli indiDopo i trentamila di domenica 29, è ora assolutamente necessario rafforzare ed estendere ulteriormente la mobilitazione popolare, intensificando la partecipazione di tutti uomini, donne, bambini? alla grande manifestazione a Napoli a sostegno della lotta di Acerra.

Venerdì 10 settembre daremo vita, tutti assieme, ad un corteo nel centro di Napoli, che si concluderà alla Regione, là dove è prevista una seduta del Consiglio Regionale proprio sul caso Acerra. Vogliamo riproporre anche in quella sede il nostro NO all'inceneritore.

Abbiamo ragioni da vendere, perché la scelta fatta dalla Regione Campania col suo "pianorifiuti" è sbagliata tre volte: in quanto è incentrata sulla logica dei megainceneritori inquinanti; in quanto condanna definitivamente un territorio già martoriato dai veleni chimici e atmosferici; in quanto sottovaluta le altre strade possibili per lo smaltimento dei rifiuti, dalla raccolta differenziata agli impianti a.basso impatto ambientale.

Ma abbiamo ragione anche sul punto decisivo della democrazia: non si possono imporre decisioni simili senza il consenso di chi vive concretamente nel territorio impegnato; non si può procedere per atti amministrativi e di mero governo, senza considerare seriamente gli effetti pesantissimi che poi si avrebbero nella vita quotidiana di decine di migliaia di persone. La democrazia è partecipazione alle scelte; e in ogni caso, il diritto alla salute dei cittadini non è materia disponibile per altri che non siano i diretti interessati.

Sfileremo così, in modo pacifico e deciso, sotto i palazzi del Potere, facendo sentire bene la nostra voce anche a chi fa finta di non sentire: il presidente della Regione, il presidente della Provincia, il Prefetto che a Napoli rappresenta il Governo.

Ad essi noi diremo che occorre cambiare registro e procedere senza indugio alla chiusura del cantiere di Acerra.

E chiederemo anche che si prenda finalmente coscienza del fallimento completo del pianorifiuti in Campania e che si riparta da capo. I mega?inceneritori sono una risposta arretrata, che serve a risolvere unicamente il problema della società appaltatrice, inadempiente ed in difficoltà, e delle grandi banche interessate all'affare. E non serviranno neppure ad affrontare l'emergenza, anche perché, pur se cominciassero subito a costruirli, ci vorrebbero non meno di 3?4 anni per vederli in funzione...

Per riprendere la "retta via", così come hanno già fatto quasi tutti i popoli d'Europa, è

necessario invece investire sulla filiera del riciclaggio e sulla disincentivazione dei contenitori a perdere e delle merci "usa e getta", puntando a ridurre drasticamente l'immondizia prodotta da ciascuno di noi. Diverrebbe in tal modo davvero realistica e praticabile una intensa attività di raccolta differenziata porta a porta, con la chiusura del ciclo attraverso discariche controllate ad alta tecnologia (serbatoi con microrganismi specifici che riscaldati permettano una decomposizione più rapida di 24© volte quella ordinaria e la possibilità di recuperare metano) e altri impianti di piccole dimensioni e con limitato impatto ambientale (ad esempio, la pressurizzazione a freddo)...

In ogni caso, noi chiediamo che si avvii una ridiscussione democratica dell'intera questione, in, particolare attraverso una ,conferenza Regione?Province?Comuni, che sancisca l'uscitá dalla gestione commissariale dei rifiuti ed inibisca al governo nazionale la possibilità di interferire sulle decisioni delle comunità, rescindendo contestualmente il contratto con la Fibe, anche sulla base dell'azione della magistratura, e restituendo alle province la potestà piena sulla questione, attraverso la costituzione di Enti Unici Provinciali e Ambiti Territoriali di Ottimizzazione per la gestione del ciclo delle merci e dei rifiuti, sotto il controllo delle municipalità.

La lotta contro gli inceneritori non è un semplice "No ", ma è al tempo stesso anche una proposta ragionevole, che difende la salute, l'ambiente e la democrazia.

ACERRA SARA' A NAPOLI A SOSTENERE LE SUE RAGIONI, ORGANIZZANDO PULLMAN QUARTIERE PER QUARTIERE

A TUTTI CHIEDIAMO DI SOSTENERE QUESTA GIORNATA DI LOTTA, MOLTIPLICANDO LA VOCE E LA FORZA DI UNA GIUSTA PROTESTA

PIAZZA MANCINI ORE 11.00 ? VENERDÌ 10 SETTEMBRE

IL PRESIDIO IN LOTTA DELLA CITTÀ DI ACERRA

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