«Pace fatta» alla Fiom di Pisa
Nel direttivo quattro espulsi dalla Cgil, intervento di Rinaldini
il manifesto - 22 settembre 2004
«Pace
fatta» alla Fiom di Pisa
Nel direttivo quattro espulsi dalla Cgil,
intervento di Rinaldini
AN. SCI.
Prima svolta alla Piaggio di Pontedera, dopo
l'espulsione/sospensione, questa estate, di undici membri della Fiom
dalla Cgil toscana. Quattro di loro, dopo aver presentato la propria
lista, sono stati eletti nel direttivo della Fiom pisana, che ha anche
designato, come segretario provinciale dei metalmeccanici Cgil,
Domenico Contino, su proposta del segretario generale Fiom Gianni
Rinaldini. La vicenda si è chiusa positivamente, con una prima
composizione delle divisioni interne, grazie all'intervento diretto
dello stesso Rinaldini. «In questo modo - ha commentato dopo
l'elezione
di ieri il segretario generale Fiom - si è conclusa
positivamente la
questione inerente la procedura congressuale, a dimostrazione che non
esiste alcun rapporto con le vicende relative alle sanzioni
disciplinari decise in prima istanza dalla Commissione di garanzia
regionale Toscana della Cgil che attualmente sono oggetto di ricorsi
che saranno valutati dagli organi preposti». Gli espulsi, che
avevano
contestato la regolarità delle elezioni delle Rsu Piaggio, hanno
fatto
ricorso, e la Commissione di garanzia dovrà decidere se
reintegrarli o
meno in Cgil. Per quanto gli undici militanti in questione fossero
stati molto critici rispetto alla Fiom e alla Cgil locali - in alcuni
casi, a detta di chi li ha espulsi, in modo pesante e contrario agli
statuti del sindacato - la scelta di espellerli è sembrata in
contrasto
con gli ideali e le pratiche di democrazia cui si ispira solitamente il
sindacato di Corso d'Italia. L'intervento della segreteria generale
Fiom, sembra dunque indirizzato a fare da «contrappeso»
rispetto alla
decisione più «aspra» presa dalla confederazione.
Nello stesso tempo, però, il documento conclusivo del direttivo
provinciale della Fiom, condanna senza mezzi termini i comportamenti
«estremi» dei militanti, seppure inviti al dibattito
interno e alla
massima tolleranza reciproca tra i diversi gruppi e correnti del
sindacato. «Il comitato direttivo - si legge nel testo approvato,
con 4
voti contrari - conferma la scelta del 23 febbraio 2004, di dare
mandato al segretario generale della Fiom provinciale di sottoporre
alla valutazione degli organi preposti gli atti compiuti da un gruppo
di delegati ed iscritti della Piaggio». Quella decisione,
continua il
direttivo, «non era motivata allora e non lo è ora, da
ragioni
politiche, ma dalla convinzione che i gravi e ripetuti episodi dei
quali questi delegati ed iscritti sono stati promotori o partecipi,
derivano da un comportamento di gruppo autoreferenziale che ha
rifiutato ogni occasione di confronto con gli altri delegati Piaggio e
dentro l'organizzazione, utili a dare unica voce alle posizioni della
Fiom verso i lavoratori, le altre organizzazioni sindacali e le
controparti». «Il comitato direttivo - è la
conclusione - consapevole
che questa situazione è di carattere eccezionale, chiede a tutti
gli
iscritti assieme al libero confronto delle posizioni il rispetto delle
regole di vita democratica dell'organizzazione».
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