il ritiro dalla striscia di Gaza paventato da Sharon

Le tappe che per molti analisti non saranno realizzati del piano Sharon sostenuto dai labour di Peres:


1
Dovrebbe avere inizio nel giugno 2005, prevede il ritiro da tre insediamenti di Gaza, grossi incentivi economici sono stati stanziati per le famiglie che dovranno trasferirsi in colonie poco distanti. Le prime colonie ad essere evacuate sarebbero: Netzarim (60 famiglie), Morag (36) e Kfar Darom (85).


2
Ipotetico ritiro da quattro colonie in Cisgiordania: Ganim (36 famiglie), Kadim (26), Homesh (42) e Sa-nur (10), nella zona di Jenin.

3
Circa una quindicina di colonie ebraiche del sud della striscia di Gaza di cui quelle considerate intoccabili sono le meno numerose come Bedolah (31 famiglie)e Pat-Sadeh (19), poi Atzmona (100), Gadid (56), Gan-Or (52), Ganei Tal (75), Nevè Dekalim (513), Netzer Hazani (75), Katif (65), Rafiah Yam (22) e Shalin (10).

4
Le tre colonie nel Nord della striscia di Gaza, poste a sud, Alei Sinai (85 famiglie), Nisanit (280) e Dougit (17).


Sharon ipotizza che l’operazione possa durare tre mesi, quindi entro agosto dovrebbe terminare, e comunque al massimo entro dicembre 2005 non dovrebbero esserci più coloni ebrei sionisti nella Striscia.
Le colonie di Gaza, ex territorio egiziano occupato durante la guerra dei sei giorni nel 1967, occupano 54 chilometri quadrati sui 360 complessivi della Striscia, dove attualmente, a fianco degli 8.000 israeliani, vivono 1,4 milioni di palestinesi.