67 operai edili licenziati da 4 ditte appaltatrici da 1 mese incantenati giorno e notte davanti alla sede dell'azienda idrica napoletana Arin. Alcuni di loro si sono sentiti male. Lottano contro la privatizzazione dell'acqua e contro i licenziamenti massicci causati dalla privatizzazione. Intanto nelle controllate dell'Arin si assumono lavoratori con i contratti interinali

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67 operai edili napoletani licenziati da 4 ditte appaltatrici dell'Arin da 9 mesi sono senza lavoro e senza salari. Da un mese presidiano la sede Arin in Via Argine a Ponticelli. I lavoratori hanno organizzato due scioperi della fame. Qualche settimana fa tre di loro minacciarano di darsi fuoco con la benzina. Ieri altri lavoratori si sono sentiti male durante la notte. Hanno montato una tenda davanti alla sede dell'Arin. Neanche il freddo e la pioggia li ha fermati. Un incontro convocato dal Prefetto di Napoli Renato Profili non ha sortito effetti positivi. L'assessore alle risorse idriche Enrico Cardillo ha disertato l'incontro. I 67 operai edili chiedono di essere assunti presso una controllata dell'azienda idrica, la Net Service. Secondo i beni informati alla Net Service sono pronti ad assumere 40 persone "pilotate" da alcuni esponenti politici o faccendieri. La lotta dei lavoratori ha neutralizzato il "progetto clientelare". E' necessario costruire una rete di solidarietą militante in favore dei 67 operai edili licenziati in lotta.