Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2004/11/683207.php Stampa i commenti.

ASSEMBLEA CITTADINA x GLI SPAZI SOCIALI (portici-facoltà di agraria)
by R.I.S.S.A. zona vesuviana Monday, Nov. 22, 2004 at 3:50 PM mail: rissa@bastardi.net

ASSEMBLEA CITTADINA - giovedì 25 novembre, ore 16.30 - Facoltà di Agraria (Portici), aula Monumentini --- per un centro sociale occupato e autorganizzato: trasformando un non-luogo in un momento territoriale di sperimentazione sociale

-------------------------------------------------------
per un centro sociale occupato e autorganizzato: trasformando un non-luogo in un momento territoriale di sperimentazione sociale
-------------------------------------------------------

Dato l’elevato grado d’intrusione in ogni dimensione sociale e politica
dell’attuale sistema capitalistico (attraverso la flessibilizzazione del
lavoro e la conseguente precarizzazione della vita, la ristrutturazione
complessiva del sistema scolastico-formativo in direzione dell’esclusione o
dell’asservimento al mercato e la negazione dei più elementari diritti di
cittadinanza) individuiamo come prioritaria la lotta per la liberazione
dello spazio:

un luogo in cui avvenga una ricomposizione politica di tutte le lotte
sociali per il ribaltamento degli attuali rapporti politici ed economici;

un luogo liberato che agevoli le lotte dei disoccupati, dei precari, dei
migranti, degli studenti e di tutti i marginalizzati;

un luogo liberato che permetta assemblee, che faciliti l’organizzazione di
manifestazioni e scioperi;

un luogo liberato che permetta lo sviluppo di progetti basati sui bisogni e
le problematiche che il territorio esprime;

un centro sociale in cui i diritti al lavoro, alla casa, al sapere libero,
alla piena cittadinanza, alla sicurezza economica possano ricongiungersi per
determinare un fronte comune che abbia nella lotta per il reddito diretto
(in termini di salario effettivo) e indiretto (in termini di diritto alla
casa e ai servizi sociali in genere) i suoi fondamenti;

un luogo in cui le relazioni siano improntate alla solidarietà sociale e al
protagonismo.

Tutto ciò attraverso:

la creazione di reti orizzontali e dal basso come forma di coordinamento
delle lotte per il lavoro e il reddito, per la piena cittadinanza dei
migranti, per l’accesso libero al sapere, per il diritto alla casa;

la costruzione di laboratori per la libera espressione individuale e
collettiva: laboratori per le arti visive come la fotografia e la
serigrafia, laboratori per le arti corporee come la giocoleria, il teatro,
la danza e il mimo, laboratori musicali e sale-prove;

la realizzazione di strumenti e circuiti di controinformazione antagonisti e
alternativi all’attuale sistema della disinformazione, come radio e tv
indipendenti, siti-web, riviste e giornali, bacheche murali;

la riappropriazione di spazi liberati di socialità dove la spontaneità delle
relazioni sociali possa emergere liberamente, scevra dalle categorie in cui
si trova imprigionata dall’attuale sistema, e che trovi nella contaminazione
sociale e culturale il presupposto fondamentale per la sua esplicazione,
attraverso cene sociali, concerti, assemblee, attività sportive, spazi
abitativi e ricreativi.

Collochiamo per questo le nostre pratiche e la nostra azione al di fuori e
in contrasto con i metodi delle deleghe e della non-rappresentatività delle
istituzioni, dei partiti e dei sindacati confederali, in quanto mezzi della
precarietà e della povertà diffusa.
I luoghi della nostra politica sono le strade e le piazze cittadine, laddove
si colloca la spontaneità delle relazioni sociali, in contrapposizione agli
spazi blindati e escludenti delle amministrazioni “pubbliche”, per le quali
il cittadino continua a restare esclusivamente un voto.
Decenni di amministrazione caratterizzati dall’assenza di politiche volte
alla socialità e imperniate su logiche di speculazione edilizia hanno
determinato l’attuale situazione di disgregazione sociale e delle lotte,
anche grazie a pratiche clientelari sedimentate nel tessuto politico:
esempio di tale politica sorda rispetto ai bisogni di socialità è la
situazione di abbandono e degrado in cui le nostre amministrazioni hanno
lasciato e lasciano morire la struttura dell’ex area industriale Kerasav,
possibile luogo di aggregazione sociale e politico ma a breve sacrificata
alle logiche della speculazione.

Lottiamo, quindi, per la creazione di un centro sociale che parta da un atto
di occupazione, inteso sia come sottrazione di un luogo al potere dello
Stato e dei governi locali, sia come momento di riappropriazione sociale,
che trovi nella pratica dell’autorganizzazione la leva per il ribaltamento
complessivo dei modi di organizzare la vita collettiva a partire dai nostri
quartieri.

-------------------------------------------------------
ReteInterterritorialeSpaziSocialiAutorganizzati
zona vesuviana
http://www.inventati.org/collettivologomotiva/rissa
rissa@bastardi.net
------------------------------------------------------------

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.