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cosa sono i Gruppi Operativi Mobili
by da kontrokultura Monday, Nov. 22, 2004 at 8:33 PM mail:

Sassari, Genova

Giuseppe Dalla Vecchia e fino all'anno scorso era il provveditore regionale degli istituti penitenziari sardi. Originario della Campania, fu lui che nel marzo dell'anno scorso coordinò le operazioni di pestaggio dei detenuti del carcere San Sebastiano di Sassari da parte dei Gom (gruppi operativi mobili della polizia penitenziaria), gli stessi uomini che hanno massacrato a sangue con guanti imbottiti i ragazzi inermi a Genova nella scuola Diaz. «È stato sicuramente il promotore e l' organizzatore dell' operazione», riportò il Corriere della Sera il 4/5/2000.
Vennero arrestati 82 agenti e quasi tutti i dirigenti delle carceri sarde, accusati di aver massacrato detenuti inermi, nudi ed ammanettati. La brutale aggressione fu il fiore all'occhiello dei Gom, quelli che un celerino pentito ha visto all'azione a Genova sferrando calci in bocca a ragazzi nei sacchi a pelo, menando pugni con guanti imbottiti e addirittura pisciando addosso a persone a terra (vedi http://www.repubblica.it/online/politica/gottododici/pestaggi/pestaggi.html). Nel carcere di Sassari, l'anno scorso, si verificò lo stesso orribile scenario di massacro preparato appositamente Gruppi operativi mobili guidati dal generale ALFONSO MATTIELLO: "E accertato che i Gom non sono intervenuti e che la squadra accusata del pestaggio era formata da agenti raccolti da tutte le carceri della Sardegna", scrisse il Corriere della Sera il 05-05-2000 .
A cordinare ed osservare impassibile le sevizie inflitte da feroci aguzzini in uniforme mimetica (la stessa tenuta vista dai picchiatori a Genova) c'era lui: "La direttrice ha assistito a tutte le fasi dell’operazione, senza intervenire per impedire le violenze, come sarebbe stato suo dovere, in compagnia di un "signore sulla cinquantina con gli occhiali ed un elegante abito blu", senza ombra di dubbio il provveditore regionale Della Vecchia, indicato dall’ordinanza di custodia come l’organizzatore della spedizione punitiva" (Il messaggero, 05-05-2000).Tutto cio’ per una ragione: i detenuti, lasciati per due giorni senza mangiare perché i direttori delle carceri italiane erano in sciopero per un aumento dello stipendio, avevano osato protestare: di qui la spedizione di sangue dei GOM, ricordiamolo, quelli che picchiarono nella notte, secondo la testimonianza di un celerino, i ragazzi nella scuola Diaz di Genova.
Ebbene, due parole sui Gom. Questo reparto venne istituito nel 1997. Si tratta di un manipolo di gente appositamente scelta per reprimere inizialmente rivolte in frangenti di particolare gravità. In realtà, dopo alcuni pestaggi isolati, la prima vera azione sanguinaria organizzata dei Gom avvenne nel marzo dell'anno scorso proprio nel carcere di Sassari, rivelandosi uno strumento di aggressione da aspiranti rambo repressi piuttosto che un reparto di contenimento. I Gom hanno di pronunciabile solo la sigla, diventando ben presto degli squadroni sanguinari che quando picchieranno a morte qualcuno potranno evidentemente essere definiti squadroni della morte. A denunciare il massacro dei detenuti che chiedevano di mangiare dopo due giorni di digiuno forzato, fu il parlamentare Manconi, che rivelò le prime agghiaccianti testimonianze: "Gli ordini di custodia cautelare dimostrano che le denunce dei detenuti, dei familiari delle vittime e quanto da me esposto in una interrogazione parlamentare del 18 aprile scorso, non erano privi di fondamento. Tutt'altro. Ora, le indagini della magistratura ci diranno se è vero, come sostenuto dai familiari, che numerosi detenuti sono stati costretti a denudarsi, ammanettati con le mani dietro la schiena, trascinati nei corridoi, colpiti brutalmente con calci e pugni alla schiena, alle gambe e ai testicoli, sollevati in aria e lanciati da un agente all'altro» (Il Messaggero, 04-05-2000).
Ecco cosa riportarono i quotidiani dell'anno scorso: "Fatti che ricordano il film Fuga di mezzanotte, girato in un carcere turco. I detenuti in una trentina di denunce parlano di violenze e sevizie, lo confermano i periti che hanno constatato l’esistenza di traumi cranici, costole rotte, polsi slogati, timpani perforati, ematomi sui genitali. Ma nelle denunce, una trentina, dicono di essere stati spogliati, costretti nudi con le spalle al muro, a qualcuno è stata sbattuta la testa contro il muro fino a svenire, qualcun altro è stato trascinato nelle cantine e lasciato lì per ore e ore tra i topi, le erbacce e l’acqua delle fogne" (Il Messaggero, 04-05-2000).
Di fronte a tali crimini contro la persona, il preovveditore delle carceri sarde Giuseppe Dalla Vecchia, come riportarono i quotidiani, ebbe un ruolo centrale. Un torturatore di quelli che mandarono all'ospedale detenuti nudi ed inermi affermò: ""Sì, li abbiamo picchiati. Ma questi erano gli ordini" (Il Corriere della Sera, 06-05-2000).

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