Resoconto della prima udienza del processo "no global" a Cosenza in Corte d'Assise.
Inspiegabile presenza di Mortola.
Schedatura di massa all'ingresso dell'aula.
Resoconto dell'udienza.
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Il processo ha avuto inizio alle ore 10.30, tutti gli imputatati erano presenti così come il collegio difensivo. Vi erano anche altri personaggi, la cui presenza, non richiesta, risulta inspiegabile: si tratta di Mortola, l’uomo di Genova, cosa lo ha spinto a raggiungere da Genova, la lontana Cosenza? Soprattutto in considerazione del fatto che non è stato ancora convocato a testimoniare? Il viaggio è di certo scomodo, costoso, percorrere la strada da nord verso sud talvolta può essere impresa disagevole, lo sanno bene i molti manifestanti che sabato scorso hanno raggiunto Cosenza da Milano.
Si segnalano, all’entrata in aula, spiacevoli accadimenti, quali l’ingresso del pubblico solo previa fotocopia del documento di identità, era necessaria una simile schedatura oppure non si è liberi di partecipare ad una pubblica udienza di un Tribunale della Repubblica Italiana? Le telecamere sembravano proprio essere oggetti poco graditi, si è pertanto tentato di impedire un loro accesso all’interno dell’aula. Bisogna ricordare, comunque, una scarsa attenzione della stampa locale, verso gli accadimenti di oggi. Evidentemente Cosenza, soffre di ben altri problemi, seriosi e gravi.
Fino a questa mattina, la parola è stata data agli avvocati della difesa, che hanno presentato le eccezioni. Questi hanno sostenuto la tesi, secondo la quale, sarebbe necessario trasferire il processo presso il Tribunale di Napoli, per incompatibilità territoriale. I fatti contestati dall’accusa, risalirebbero al Global Forum di Napoli e non alla pubblica assemblea tenutasi a Cosenza, durante la quale si sarebbe costituta la “Rete del Sud Ribelle”. Alla luce di simili considerazioni la sede naturale del processo sarebbe Napoli e non Cosenza. Tutte le eccezioni, compresa quella relativa alla illegittimità del Pubblico Ministero, verranno rigettate, il processo resta a Cosenza senza ricorso alla Cassazione, come generalmente accade, in casi similari. Non è stata accolta. Il collegio difensivo ha poi posto all’attenzione della Corte, l’esistenza di incongruenza di alcune date, ovvero, numerose prove proposte dall’accusa, sono state raccolte prima della creazione della “Rete del Sud Ribelle” pertanto le stesse sono da considerarsi nulle. E’ stata richiesta, sempre dal collegio difensivo, la revoca dell’obbligo di firma, a cui sono ancora soggetti, lo ricordiamo, tre imputati. Si dovranno attendere, come nella prassi, cinque giorni perché siano rese note le decisioni dell’autorità giudiziaria, anche se non è escluso che si possa conoscere, già dopo tre giorni, la decisione stessa. La prossima udienza è fissata per il 20 dicembre. Per oggi tutti a casa dunque, convinti però del fatto che la mobilitazione continua rifiutando questo teorema accusatorio.
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