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officina 99 rass. stampa
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(Dal Giornale di Napoli del 04/12/04)

04/12/2004 - Officina 99, An: «Li cacceremo»



di GERARDO AUSIELLO
«La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge». Così recita l’articolo 42 della Costituzione italiana, a cui fanno esplicito riferimento gli esponenti di Alleanza nazionale per ricordare alle istituzioni locali che Officina 99 (nella foto), il centro sociale nato dall’occupazione di uno stabile di proprietà di un privato cittadino, è frutto di un abuso e come tale va perseguito. Proprio per ribadirlo a chiare lettere il capogruppo della destra nella Sala dei Baroni, Pietro Diodato, ha tenuto ieri mattina una conferenza stampa (nel corso della quale è stato diffuso un dettagliato dossier sulla vicenda, affrontata in un’inchiesta dal “Roma”), insieme con i dirigenti nazionale e locali di Azione giovani e con il portavoce di An, Andrea Santoro. Appuntamento, questo, che Diodato e company avrebbero voluto organizzare all’interno dell’edificio in via Gianturco, ma si sono visti sbarrare la strada dal questore Franco Malvano, secondo cui una simile iniziativa sarebbe stata troppo pericolosa. Il capo della Polizia ha inoltre sostenuto che i No global avevano già organizzato, proprio per ieri mattina, una loro manifestazione. Gli esponenti di An hanno preso atto della decisione di Malvano, ma - subito dopo la conferenza stampa - si sono recati negli uffici in via Medina per chiedere di poter organizzare la stessa iniziativa venerdì prossimo. A quel punto il questore ha detto sì, ma con riserva. «L’occupazione illegale va avanti dal 1991 ma adesso è ora di farla finita - ha chiarito il capogruppo comunale di An - Contestiamo l’impunità di cui godono gli aderenti ad Officina 99, per disinteresse o connivenza dell’amministrazione comunale». Ancora: «In quell’edificio si svolgono attività per le quali non si richiedono autorizzazioni, hanno promosso una festa del raccolto di marijuana, una manifestazione palesemente illegale, hanno riallacciato l’utenza elettrica con un contatore abusivo e usano partite Iva false per acquistare generi di consumo che vengono venduti all’interno del locale occupato ». Il capogruppo di An al Comune, che ha scritto al ministro dell’Interno Beppe Pisanu, chiede alla Guardia di Finanza di ispezionare i libri contabili dell’associazione, che risulta essere «regolarmente iscritta alla Camera di Commercio di Napoli dal 1999, come associazione culturale». «Non ci può essere discrezionalità nell’applicazione della legge, Napoli è vittima di queste illegalità, bisogna avere tolleranza zero nei confronti di chi commette questi abusi, al di là dei colori politici». «Palazzo San Giacomo intende acquistare l’edificio e cederlo ai No global? Non siamo assolutamente d’accordo - hanno aggiunto Diodato e Santoro - In questo modo si darebbe vita ad un precedente pericoloso e tutti coloro che sono interessati ad un determinato immobile, si sentirebbero autorizzati ad occuparlo nella certezza di passarla liscia. D’ora in avanti ci impegneremo con tutte le forze per porre fine alle occupazioni di edifici pubblici e privati nel capoluogo partenopeo in nome della legalità e della giustizia ».
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