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LEZIONI DI PSICOLOGIA DEL CARATTERE FASCISTA:IL CASO DI CANIO
by Tiresia Saturday, Jan. 08, 2005 at 7:17 PM mail:

Prima lezione di psicologia applicata della personalità fascista:il caso di paolo di Canio (ad uso degli antagonisti di sinistra,corso avanzato).

LEZIONI DI PSICOLOGI...
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Il caso del giocatore della Lazio ,Paolo di Canio e del suo "show" ripreso dai fotografi e dai giornali per il saluto romano -fatto in occasione del derby Lazio-Roma di domenica - si presta bene ad un'analisi della nostra materia.

Partiamo con lo specificare che qui si parla della psicologia del "militante di base" fascista,cioè del picchiatore membro attivo della squadraccia.
Hitler,ad esempio,non sarebbe stato definibile come militante di base poichè apparteneva piuttosto all'ancor più pericolosa categoria dei paranoici manipolatori(come ricorda ADORNO nel terzo volume della ricerca suula personalità autoritaria,il nostro testo base del corso).Infatti,uno show scimmiesco come quello del Di Canio non sarebbe stato possibile per Hitler;l'esibizionismo (elemento importante nella personalità fascista)di Hitler si limitava a toccare il patologico durante le sue prove oratorie nelle quali tremava ed urlava come un pazzo(dato che pazzo lo era).

Tornando al militante di base,la prima caratteristica che si coglie immediatamente nelle 18 foto pubblicate domenica sera sul sito di Repubblica http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/calcio/dicanioshow/1.html
è l'assoluta MANCANZA DI FELICITà nelle espressioni del Di Canio in TUTTE le 18 foto scattate in un arco di tempo piuttosto lungo (sia durante che dopo la partita).Da notare che la sua squadra stava vincendo o aveva già vinto,ma la mimica non si rilassava mai in una normale espressione di sorriso sereno e festoso come dovrebbe.
Contemporaneamente a questa totale mancanza di serenità ,nella mimica facciale del Di Canio è sempre presente un espressione di RABBIA E/O DI SOFFERENZA CHE SI VENDICA.

Chiediamoci;CON CHI è arrabbiato Paolo di Canio?
Sbaglieremmo a rispondere frettolosamente "con la curva avversaria" o se,più sottilmente dicessimo "con quelli che lo dichiaravano finito"calcisticamente, "oppure coi comunisti",ecc.
(anche perchè se mi rispondete così al prossimo esame vi boccio perchè vuol dire che non avete capito un ciccio della psicologia fascista).

La risposta sul "chi" della fonte di arrabbiatura del Di Canio ci viene da un intervista copincollata da un indyano e li c'è una "frase chiave".Di Canio parla dei suoi genitori e dice:

"Mio padre ha ancora la forza per prendermi a schiaffi,ma ha settant'anni,ha fatto un mestiere che l'ha segnato"

Interessante.Uno parla del padre e dice che ha "ancora la forza" per prenderlo a schiaffi.Potrebbe dire che è una persona tranquilla,o un pò suscettibile,o che ama la buona cucina,ecc,ecc..
Invece,dice che ha ancora la forza di prenderlo a schiaffi.Ammetteremo che non è una risposta ordinaria quando un uomo adulto parli del proprio padre.
Ma questo cosa significa?Perchè Di Canio è preoccupato del fatto che suo padre potrebbe ancora prenderlo a schiaffi?
Innanzitutto,quell'"ancora"significa una cosa ben precisa:che il padre del Di Canio lo ha preso a schiaffi.E già questa è una cosa che non è nell'esperienza di tutti i bambini/ragazzi..Ma il fatto che Di Canio evochi l'attualità della minaccia fisica da parte di suo padre nei suoi confronti fa pensare che sicuramente questo è successo diverse volte.
Quindi,il povero Paolino,da piccino,veniva menato dal papà.
Siamo sulla buona strada,è già molto.
Come abbiamo appreso dal corso di base,con le percosse precoci c'è già materiale sufficiente a creare un'insicuro,o un autolesionista,o un totalitario,ecc.
Ma,si dirà,cosa ci dice che le abbia prese da piccolo e non ,magari,dai 16 anni in poi?
Giusta osservazione.Ma sappiamo che un genitore non comincia ad esser violento all'improvviso.Se anche da piccolo non lo avesse preso a schiaffi (cosa di cui dubitare fortemente visto il ragazzo traumatizzato ed aggressivo che ne è uscito)il carattere violento del padre del Di Canio usò certamente altre modalità "spaventanti" verso il Paolino,tipo minacciare le botte con espressione spaventosa,urlare per ogni piccola mancanza del bambino,agitargli davanti pugni o dita in modo minaccioso,ecc.ecc.
Tutte modalità educative che -come abbiamo appreso dal corso di base e sulla scorta della psicologia dell'attaccamento di Bowlby (e Main,ainsworth,ecc.)-"incistano" nel bambino un senso di paura e di minaccia fisica incombente da cui difendersi(e per cui essere arrabbiato a vita,anche perchè proviene proprio da chi dovrebbe accudirti,il genitore) che non lo abbandonerà più.E di questo,da grande,vorrà in qualche modo vendicarsi;vorrà in qualche modo ribellarvisi dato che da piccolo bambino indifeso non poteva farlo di fronte a un padre cattivo ma grosso ed invincibile.

Quindi,Di Canio HA PAURA DEL PADRE ED é ARRABBIATO CON LUI.

La foto che più rende questi stati d'animo,quindi,non è ,come si sarebbe erroneamente portati a pensare,quella in cui Paolino fa il saluto fascista.la sua adesione al fascismo è l'effetto di quei sentimenti misti di paura,forza fisica,autoritarismo,rabbia,vendetta (come per tutti i fascisti).
La foto rivelatrice è la numero 8:

http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/calcio/dicanioshow/8.html

In quella foto sono condensati tutti gli elementi che abbiamo preso in analisi.(Ricordarsi che in questa foto Di Canio parla direttamente con suo padre).
Proviamo a riassumerli guardando la foto(anche se vanno ricordate anche le altre 17 del contesto della partita):

1)La postura.Come è tipico del carattere fascista (ricordate sempre le ridicole pose col musone imbronciato di Mussolini)la postura fisica deve EVOCARE LA FORZA.Questo perchè,come appreso dal corso base,l'istinto animale,molto visibile nelle scimmie (in questo molto simili a Di Canio)per preservarsi da attacchi di nemici che potrebbero nuocerci,è necessario spaventarli per dissuaderli dalle cattive intenzioni e salvarsi la vita.Quindi,muscoli tutti tesi,denti digrignati(tipico appunto negli scimpanzè e nei gorilla),corpo scattante e pronto al combattimento.E dato che un fascista di base è una persona che si è sentita in pericolo e minacciata(da chi lo abbiamo già detto),attua con precisione queste regole che madre natura ci fornisce nel bagaglio genetico.

2)L'espressione.Naturalmente,sulla scorta di quanto detto,Di Canio non si rivolgeva alla curva,ma a suo padre.Aldilà del digrigno posturale dei denti l'espressione dell'anima dice varie cose.Innanzitutto,(dato che il fascista di base,e in questo caso Di Canio,ripeto,parla sempre con la fonte psichica originaria della minaccia,il padre)dice"hai visto come sono forte?"(OSTENTAZIONE DI FORZA E DI PERICOLOSITà ) poi gli dice"adesso vieni a prendermi se hai il coraggio che ti distruggo"(RIBELLIONE TARDIVA E DI VIOLENZA VENDICATIVA)


Al padre di Di Canio e al male che gli ha fatto (o che comunque Di Canio ha percepito come tale) era dedicato il suo show di domenica,compresi i gol , il saluto romano,e l'atteggiarsi a pesona pericolosa e "valorosa" (altro tipico elemento della mentalità fascista di base).

Che dire ,ho fame e termino qui la lezione.
Il docente è disponibile a chiarimenti o approfondimenti sulla lezione odierna ,sempre su questo sito,negli orari che gli aggraderanno.

Saluti antifascisti
Il professor Tiresia

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