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Ha rischiato di morire sotto il fuoco dell'esercito israeliano Gideon Levy, giornalista di punta del quotidiano 'Haaretz': un soldato ha aperto il fuoco sull'auto in cui viaggiava insieme con un fotografo e un rappresentante del gruppo 'Medici per i diritti umani' a Tulkarem, in Cisgiordania. L'editorialista di 'Haaretz', noto per il suoi articoli fortemente critici nei confronti dei militari, e i suoi compagni di viaggio sono rimasti illesi, ma l'incidente avrebbe potuto avere gravi conseguenze. A quanto riferito dall'esercito, a sparare e' stato un soldato che non sapeva che il giornalista aveva avuto il permesso di circolare a Tulkarem, dove e' ancora in vigore il coprifuoco. La visita di Levy era stata infatti concordata con l'esercito che si e' affrettato a scusarsi per l'accaduto. Anche il ministro della Difesa israeliano Benyamin Ben-Eliezer ha telefonato a Levy per presentargli le sue scuse e garantirgli che Israele considera "molto importante" il diritto "a una copertura giornalistica degli avvenimenti senza restrizioni".