PRESIDIO AL TAR MERCOLEDI MATTINA ALLE ORE 9, IN OCCASIONE DELLA DISCUSSIONE DEL RICORSO CONTRO LA DELIBERA DI PRIVATIZZAZIONE
Di chi è l'acqua? Mentre noi continuiamo a compiere i nostri semplici gesti quotidiani - bere, mangiare, lavare, cucinare -, le forze politiche di centro destra e centro sinistra in Regione e in 136 Comuni delle province di Napoli e Caserta, incuranti delle loro responsabilità rispetto alla qualità ed agli sprechi, hanno deciso il 23 novembre 2004 di privatizzare l’acqua. Hanno tentato di farlo di nascosto, come di nascosto hanno venduto il 30 dicembre 2004 le fonti dell’acqua della nostra regione alla multinazionale ENI Acqua. La mobilitazione del Comitato Civico per la difesa dell’Acqua ha fatto sì che i termini della gara (fissati per il 7 febbraio) fossero spostati ad aprile e che le forze politiche si esprimessero su questo grave problema. Il 23 febbraio al TAR della Campania c’è la prima udienza per un ricorso circa la validità degli atti che hanno portato alla delibera del 23 novembre 2004 e che stabilisce la costituzione di una società mista pubblico/privata che dovrebbe gestire per 25 anni le risorse idriche di ben 136 Comuni con una popolazione di oltre 2 milioni di abitanti. Nessuno di noi ha mai pensato che anche il diritto ad usare l'acqua potesse essere sottoposto alle regole del mercato globale. Invece i nostri politici ci hanno pensato! L'ingresso del profitto privato nella gestione di un bene primario come l'acqua significa: - Aumento consistente delle Tariffe. - Abbassamento degli standard sanitari. - Perdita secca di posti di lavoro nel settore (almeno 1500 gli esuberi previsti). - Assalto delle multinazionali e dei comitati d'Affari al bene comune. - Rischio di infiltrazione degli interessi mafiosi come denunciato anche dal procuratore antimafia Vigna. Noi chiediamo: - L'annullamento della delibera e il blocco del bando per la privatizzazione. - Una gestione completamente pubblica ("in House") dei servizi idrici di ATO 2 NA-CE Diciamo no a qualunque ipotesi di società mista che lascerebbe comunque il timone in mano ai privati. - La ripubblicizzazione delle infrastrutture (come gli acquedotti) che la giunta regionale ha già dato in gestione a privati. Tutti devono essere informati di quanto sta avvenendo perché sia possibile una vera e valida opposizione popolare a questo disegno arrogante e antidemocratico, che dove è stato attuato ha già prodotto speculazioni, disservizi e rincari. PRESIDIO 23 FEBBRAIO ’05 DALLE ore 9,00 AL TAR della CAMPANIA (ex Hotel Londra) - Piazza Municipio - Napoli Comitato Civico per la difesa dell'Acqua
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