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QUANDO GLI USA HANNO FORZATO L’IRAQ AD INVADERE IL KUWAIT
by corrado Tuesday, Mar. 01, 2005 at 10:21 PM mail:

Era solo una trappola ben architettata per creare un nuovo nemico, avere la scusa per una nuova guerra, per i finanziamenti alle industrie di armi di bush e company, per imianatare nuove basi militari nella zona del petrolio

Iraq: la storia dimenticata e distorta

Come nel caso più famoso del Cile e dell’Iran, anche in Iraq un regime democraticamente eletto voleva nazionalizzare le risorse del paese. Voleva dare agli iracheni la ricchezza che veniva dallo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del loro paese, estromettendo le multinazionali petrolifere occidentali. Fu allora (nel 1963) che gli USA tramite i loro servizi segreti (la CIA) organizzarono un colpo di stato dittatoriale per mettere al potere Saddam Hussein, il quale trucidò gli oppositori, specie se comunisti, e gli autonomisti Kurdi. Ovviamente le multinazionali petrolifere straniere conservarono il loro potere in Iraq e furono assicurati di conseguenza i profitti miliardari che venivano loro dal petrolio di quella zona.
Saddam fu armato dagli USA (ma anche da Gran Bretagna e da altri paesi occidentali) e fu spinto dagli USA a muovere guerra all’Iran (paese ribellatosi ad un’analoga dittatura imposta dagli USA): due milioni di morti costò quella guerra durata 8 anni.
Gli Usa rifornirono l’Iraq anche degli elementi necessari a costruire armi chimiche e batteriologiche; quando Saddam le usò per massacrare i Kurdi nel nord del paese gli USA aumentarono le forniture di questo tipo di armi di distruzioni di massa.

La trappola Kuwait

Durante la guerra contro l’Iran l’Iraq si era indebitato a causa dei soldi spesi in armamenti, e uno dei paesi che avevano concesso credito a Saddam era proprio il Kuwait. Il Kuwait era ai tempi (ed è ancora) una dittatura retta da un emiro che agiva quasi come un burattino nelle mani del governo statunitense.
Fu questo fantoccio degli Usa ad agire per conto loro e a tendere una trappola.
Durante la guerra Iran–Iraq il Kuwait approfittò del conflitto per annettersi una piccola striscia di territorio iracheno dove sono situati i pozzi di petrolio più ricchi della zona; poi, a conflitto finito, il Kuwait non concesse nessuna dilazione all’Iraq nel pagamento dei debiti. Ma la cosa ancora peggiore fu che il Kuwait superò di gran lunga i limiti di produzione del petrolio imposto dagli accordi dei paesi produttori (OPEC); in tal modo con un’azione illegittima fecero scendere di molto il prezzo del petrolio, l’unica fonte di ricchezza irachena, mettendo l’Iraq nell’impossibilità di pagare i suoi debiti
Dal canto loro gli Usa agivano con doppiezza, rassicurando l’Iraq (tramite articoli sui dichiarazioni degli esponenti del governo riportate dai mass-media statunitensi) che non sarebbero intervenuti in un eventuale conflitto inter-arabo, e rassicurando il Kuwait che sarebbero intervenuti in sua difesa in caso di aggressione Irachena.

La necessità di un nemico

I film di M Moore evidenziano un dato importantissimo: i mass-media (soprattutto quelli USA) enfatizzano qualsiasi notizia vera o presunta su fatti di sangue, violenza, atti terroristici, facendo letteralmente vivere nel terrore (del diverso, del nemico del comunista, del terrorista) i loro concittadini. Il terrore è funzionale al potere, come insegnano numerosi studi di psicologia, la persona terrorizzata, impaurita, si affida al potere e delega a chi governa poteri sempre maggiori: il terrorismo (quello vero e quello costruito con le montature dei mass-media) aiuta la stabilità dei governi. Forse questo è uno dei motivi che portano alla costruzione di finti pericolo globali poi risultati ben più ridotti di quanto annunciato come la mucca pazza, l’AIDS, la SARS, gli attacchi di bio-terrorismo etc. Da notare che le lettere al botulino che hanno terrorizzato gli Usa contenevano materiale provenienti dai laboratori militari statunitensi: insomma chi ha creato il terrore era proprio una parte del potere, con lo scopo sia di creare la paura del terrorismo islamico, sia di far vendere migliaia di dosi di vaccino ad un’azienda di proprietà di qualche amico del governo.
C’è una coincidenza inquietante, nel 1989 cade il muro di Berlino, scompare la minaccia dell’impero sovietico, crollano i regimi comunisti, scompare l’eterno nemico-rivale degli USA e dei loro alleati, nel 1990 appare (con un tempismo eccezionale) un nuovo “mostro”, quello di Saddam, presentato dal governo USA e da tutti i mass-media come un dittatore spietato che aggredisce i paesi vicini.
Nel 1989 il parlamento americano non voleva rinnovare gli stanziamenti miliardari in favore dell’esercito perché caduto l’impero sovietico non c’era nessuna minaccia reale alla sicurezza degli USA. George Bush padre, che oltre a vendere petrolio vendeva armi, assieme alla sua cricca di amici, vedeva quindi allontanarsi una grossa fetta di profitti.
Il governo USA vedeva contemporaneamente scomparire quel nemico la cui paura aveva contribuito alla stabilità della politica conservatrice americana.
A questo punto non sembra più tanto strano immaginare che gli USA si siano costruiti un finto nemico, l’abbiano fatto cadere in trappola, ed abbiano strumentalizzato l’ONU perché delegasse al loro esercito l’invasione della mesopotamia.
La prova definitiva? I piani per l’attacco e l’invasione dell’Iraq erano già pronti un paio di anni prima che l’Iraq invadesse il Kuwait. I casi sono due allora, o i governanti e i generali USA hanno forti capacità di preveggenza oppure sapevano che si sarebbe creata una crisi in quella zona per il semplice motivo che la crisi l’avrebbero generata le loro stesse manovre.
Due milioni di persone sono morte in Iraq negli ultimi 15 anni a causa della guerra, ma soprattutto di un embargo criminale, che impediva agli iracheni l’accesso a cibo, acqua, medicinali, libri, strumenti medici, apparecchiature di decontaminazione, infrastrutture per la ricostruzione degli acquedotti e della rete elettrica distrutti dai bombardamenti USA-ONU.
Decine di migliaia di soldati iracheni sono stati uccisi a tradimento DOPO LA FINE DEL CONFLITTO e la firma dell’armistizio dagli aerei USA che hanno bombardato e mitragliato la colonna dei soldati in ritirata.
Per chi volesse maggiori particolari su questa sporca storia consiglio la lettura del libro “dominio” di Nafeez Mosaddeq Ahmed, Fazi editore.


Il nuovo nemico il terrorismo islamico

Quella dei piani di guerra preparati con anni o mesi di anticipo rispetto a delle crisi che in teoria dovrebbero essere imprevedibili è una costante inquietante. Mesi prima dell’abbattimento delle torri gemelle erano già pronti i piani per la guerra in Afghanistan. Siccome non riesco a credere che il governo USA usi i veggenti per prevedere il futuro c’è da pensare che anche dietro gli attentati dell’11 settembre c’è lo zampino del governo USA.
D’altronde al governo USA serviva ancora un nemico da esibire per giustificare spese e imprese militari, serviva una nuova Pearl Harbour per convincere i suoi riluttanti cittadini alla necessità di nuove guerre.
Non solo i piani di guerra erano pronti prima degli attentati, ma due settimane prima dell’11 settembre ci furono massicce vendite delle azioni delle compagnie aeree (i valori di quelle azioni crollarono subito dopo gli attentati).
Per altro le procedure che l’aviazione militare dovrebbe seguire in caso di dirottamento non sono state seguite (il che significa che l’intervento automatico di tale forza militare è stato bloccato da qualche ordine superiore), e per chi avesse ancora dubbi un’ora dopo il disastro delle torri gemelle, quando c’era ancora un aereo dirottato in giro per l’America nessuna difesa è stata approntata nella sede dell’esercito più potente del mondo che si è lasciato docilmente colpire, come se quell’edificio non fosse il pentagono, ma un convento di suore. Altra cosa “incredibile”, a difesa del pentagono partirono in extremis degli aerei per intercettare l’aereo dirottato, ma non partirono dalla base più vicina del pentagono ed arrivarono in ritardo. Pensate davvero che quel giorno ai posti di comando dell’aviazione, del governo e dei servizi segreti degli USA c’erano sempre e solo degli inguaribili pasticcioni?
Per altro il buco sulla facciata del pentagono è così piccolo che nessun boeing (40 metri di altezza per 40 di apertura alare) ci potrebbe mai entrare, il prato davanti all’edificio è pressoché intatto, nelle foto scattate subito dopo l’impatto non ci sono resti visibili dell’aereo. Solo un missile o un piccolo jet militare telecomandato potrebbe avere causato un buco così piccolo.
Nemmeno per le torri gemelli è plausibile l’idea che l’incendio causato dal carburante degli aerei abbiano fuso l’acciaio delle strutture in cemento armato dei grattacieli. Per fare ciò ci sarebbe dovuto essere una temperatura davvero infernale, mentre 6 metri sotto quel presunto inferno, pochi secondi prima del crollo, cerano dei vigili del fuoco le cui conversazioni radio sono state debitamente registrate. Per come sono collassate su sé stesse è plausibile che siano state minate in modo da esplodere dopo l’urto degli aerei, presumibilmente guidati da una tecnologia ultra moderna di tele-comando degli aerei, utilizzata dall’esercito USA nella guerra in Afghanistan.
I presunti dirottatori indicati dalle “indagini” statunitensi secondo i loro istruttori di volo non erano capaci di pilotare un piccolo aereo figuriamoci se avrebbero mai potuto pilotare un boeing passeggeri e dirigerlo con così grande precisione sulle torri con due centri quasi perfetti..
Usama Bin Laden (compagno di affari, lui e tutta la sua famiglia, della famiglia dei Bush) non ha mai rivendicato gli attentati, non c’è nessuna prova del suo coinvolgimento, solo un video in cui un arabo si compiace degli attentati. Nessuna prova che quell’arabo sia Bin Laden , niente nel suo discorso che accenni a una rivendicazione degli attentati. Ma si sa, per noi occidentali tutti cinesi sono uguali, e tutti gli arabi possono assomigliare bin Laden, e poi travisare ad arte un discorso cambiandone il senso in fase di doppiaggio è un trucco fin troppo semplice.
Per maggiori dettagli su queste losche vicende guardate il link sull’11 settembre sul sito http://www.indicus.it o leggete i libri di F Messoyen “Pentagate” e “L’incredibile menzogna” o il libro di Icke “Alice nel paese delle meraviglie e il disastro delle torri gemelle”


Il terrorismo c’è ma chi lo ha creato?

Nonostante quanto quanto detto sopra non si può negare che esista un terrorismo arabo, ma chi l’ha creato? Gli Usa che durante la guerriglia in Afghanistan contro l’invasore sovietico ha armato, finanziato, istruito, appoggiato non le fazioni democratiche dei partigiani afgani, ma proprio i peggiori e più violenti elementi dell’integralismo musulmano. Qualcuno di questi si è sicuramente reso conto del doppiogichismo e dell’ipocrisia statunitense, ed è facile che abbia deciso di utilizzare le armi e le conoscenze apprese dagli Usa per realizzare degli attentati contro l’occidente imperialista.

corrado penna
autore dell'e-book "la scienza marcia e la menzogna globale"

richiedibile gratuitamente all'indirizzo
cipen@lombardiacom.it

(e non rompete dicendo che è pubblicità perchè la distribuzione è gratis)

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