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21 Agosto - Irruzione militari
by ISM Wednesday, Aug. 28, 2002 at 11:29 PM mail:

notte del 21 agopsto irruzione dei soldati in una casa di nablus

21 Agosto
Nella notte io e A., dobbiamo dormire presso la famiglia A..….., il figlio maggiore di 18 anni, circa un mese fa ha sparato presso una colonia ed è stato a sua volta ucciso, così come tutte le famiglie di martiri, rischiano la demolizione della casa, si fa quindi una staffetta per essere presenti nell'abitazione. Altri A casa della famiglia io e A. conversiamo con i gesti e i sorrisi perchè non parlano l'inglese ma solo l'arabo A. la madre, M., il padre, Ma., la sorella e Ta., No., due bimbi di circa 7, 8 anni poi c'è una sorella più grandicella ed un altro ragazzino, infine il fratello di 15 anni, manca I. il fratello più grande rimasto di 17 anni. Chiacchere serene fino all'una e andiamo a dormire, io sono in stanza con A. Alle due e mezza circa colpi e urla in una lingua che non capisco, in arabo gridanoi di uscire e picchiano con il calcio del fucile contro la porta di metallo, sparano, tremo come una foglia e fatico ad allacciare la fibbia delle scarpe, caccio tutto nello zainetto, A. fa lo stesso, entrano in camera le donne della casa, teniamo il passaporto in mano e scendiamo al piano di sotto, Il padre apre la porta, lo facciamo indietreggiare e A. va avanti verso i soldati con me che la seguo, sempre a mani alte e passaporto in vista. Fanno avanzare A. e a me intimano di rientrare in casa con gli altri. In inglese chiedono quanti uomini ci sono in casa, A., dice che ci sono solo donne e bambini e il padre, dicono che è una bugiarda, poi gridano di fare uscire il padre, dai vicoletti attorno e dalle case vicine arrivano spari e mitragliate continue, grida minacciose in ebraico ed arabo, nel frattempo A., è sulla soglia infila una mano dentro con il telefonino compone dei numeri e me lo passa, sono tutti occupati, gli altri ragazzi che dormono presso la famiglia Ti. ( un fratello ucciso e uno che si è fatto esplodere), lì vicino saranno a loro volta al telefono per chiedere aiuto, intorno spari e mitragliate, stanno entrando nelle case di tutto il campo, finalmente suona il cell, è F. gli racconto cosa sta accadendo, poi mettiamo giù. I soldati ci fanno uscire, ci ordinano di sederci a terra, noi le donne e i bambini, siamo nel vicoletto stretto, in sei soldati entrano con il padre in casa, si sentono spari, altri sei tengono sotto tiro noi, i bambini non piangono, non parlano, non respirano, sono statue di gesso ammutolite e senza vita, le donne pregano e piangono piano, ci stringiamo le mani, ci teniamo abbracciate, io e A. proviamo a parlare con i soldati, arriva il rumore di cose distrutte dall'interno della casa, stanno buttando tutto per aria, A. chiede ad un soldato di dire di smetterla, io chiedo ad un altro se ha una madre e dei fratelli, chiedo perchè, perchè, perchè.....la risposta è un fascio di luce accecante negli occhi e urla che ci intimano di stare zitte. Ad un certo punto tra noi passano alternandosi un soldato ed un palestinese, un soldato ed un altro palestinese, ne hanno fermati sei mi pare, tra loro il figlio di 15 anni della famiglia A., la madre ha un sussulto, cerco di trattenerla abbracciandola, lei prega e piange piano. Ho pensato che stessero uccidendo qualcuno con tutti quegli spari, ho temuto di trovare dei cadaveri all'interno della casa. Si sono fatte le tre e mezza circa, i soldati che ci tenevano sotto tiro sono andati via, gli spari sono andati calando e piano la gente si riversa nei vicoletti, tutto il campo è in giro per le case. entriamo e troviamo tutto per aria, divani, il contenuto degli armadi, sembra che sia passato un ciclone, mettiamo un pochino d'ordine, per fortuna non hanno arrestato nessuno della famiglia, poi andiamo a visitare una casa dove hanno arrestato due fratelli, uno di 34 e uno di 19 anni. Troviamo la madre in lacrime, anche qui tutto è ditrutto e i soldat i hanno sparato in casa, a terra e nella parte bassa dei muri i segni dei proiettili, hanno sparato davanti ai bambini, fotografiamo le stanze e ascoltiamo i racconti di tutti, tutti hanno bisogno di parlare con noi, sperano che possiamo fare qualcosa, ci chiedono di dormire anche nella casa dove hanno subito gli arresti. Nel frattempo sono arrivatio J. ed altri internazionali dalla casa della famiglia Ti., ci dicono che lì non sono entrati, e che tutti stanno bene, ci danno la loro solidarietà, a noi e soprattutto alle famiglie. Poi usciamo tutti insieme per dirigerci verso casa, quando loro sono in fondo alla strada partono delle mitragliate viciniccime, vediamo la luce degli spari, corriamo tutti verso la casa abbassandoci, poi più nulla, ci chiediamo a distanze se tutto va bene, hanno voluto spaventarci ancora.....torniamo a casa, e staiamo svegli a mettere a posto e a parlare fino alle 5, Provo a far giocare i bambini che sono molto provati. Alle 5 andiamo a letto e a parte il gallo che comincia a cantare, dormiamo un paio d'ore.

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