Incendio di un capannone nei pressi di Pisa. 45 migranti rimasti senza casa. Le Istituzioni cittadine negano ogni tipo di assistenza.

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Lunedì intorno alle ore 8.30 del mattino ha preso fuoco un capannone a Putignano (PI) nel quale vivevano 12 famiglie migranti di origine rumena.
Il rogo ha incendiato le poche cose possedute dagli abitanti ma per fortuna non ci sono state conseguenze per le persone visto che il capannone era quasi vuoto.

E' così cominciata l'odissea dei 45 migranti (tra cui diversi bambini, alcuni dei quali di pochi mesi di età) che si sono ritrovati improvvisamente senza un posto in cui vivere e senza alcunchè da mangiare.
La notte di Lunedì è stata trascorsa all'addiaccio in un parcheggio.

Martedì verso le 18.00 si è formato un "presidio spontaneo" sotto il comune, con il diffondersi della voce ai migranti si sono aggiunte associazioni e soggetti politici (Africa Insieme, Rebeldía, SanLorenzo, Newroz...) sensibili ai temi dell'immigrazione per portare solidarietà ai senza casa e cercare di fare il possibile per gestire l'emergenza.
A quell'ora le attività comunali erano in via di chiusura e nessuno si è voluto assumere la responsabilità di ricevere una delegazione per risolvere il problema.

All'atteggiamento pilatesco del Comune si è risposto con una occupazione temporanea per passare la notte di una delle numerose case sfitte pisane nei pressi della Stazione Centrale di Pisa.

Mercoledì mattina alle 9.30 finalmente si è riusciti ad avere un incontro con l'assessore alle politiche sociali Macaluso, il quale ha dichiarato l'impossibilità di risolvere il problema sostenendo la mancanza di fondi e/o spazi da mettere a disposizione di queste persone e rimandando qualsiasi decisione alla riunione straordinaria di Giunta che è tenuta nella stessa mattinata.

Verso le 11.30, alla fine della riunione, la Giunta ha incontrato i giornalisti per una conferenza stampa nella quale ha dichiarato di non essere responsabile della situazione (scaricando ogni responsabilità sulla Prefettura) e hanno attaccato le associazioni che si erano attivate nel frattempo accusandole di danneggiare il progetto "Città Sottile" messo in campo dal Comune sulla questione abitativa.

In questi giorni il movimento ha provveduto, con le sole proprie scarse risorse, a fornire quel mimino di assitenza necessaria alle famiglie.

Oggi pomeriggio dalle 15.00 è prevista una presenza in Consiglio Comunale per tentare di smuovere le istituzioni dall'atteggiamento di chiusura tenuto fin'ora.