Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2005/03/761204.php Stampa i commenti.

IRAQ ED IL TRAMONTO DEL POTERE NORDAMERICANO
by El Mundo Wednesday, Mar. 30, 2005 at 9:47 AM mail:

IRAQ ED IL TRAMONTO DEL POTERE NORDAMERICANO

IRAQ ED IL TRAMONTO DEL POTERE NORDAMERICANO
Augusto Zamora R., El Mundo - http://www.resistenze.org


http://www.resistenze.org - popoli resistenti – stati uniti
da: http://www.rebelion.org - 21-03-2005
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=12877


29 marzo 2005 - Poco dopo che gli USA avevano minacciato di rappresaglie l'Iran, se avesse persistito nel suo desiderio di sviluppare tecnologia nucleare propria, la Russia firmò un protocollo per fornirgli combustibile nucleare. L'accordo si concretizzò dopo una riunione di Putin con Bush, in cui Bush espresse la sua opposizione a tale risoluzione. Putin ha inoltre annunciato un viaggio ufficiale a Teheran, per consolidare i legami con la Russia. Per rafforzare la relazione, Mosca ha fornito abbondante materiale militare, missili inclusi, come prova della sua decisione di appoggiare gli iraniani di fronte alle minacce lanciate dagli USA.

Agli inizi del 2004 l’Iran vendette idrocarburi alla Cina per 20.000 milioni di dollari. Nell’ottobre di quell'anno entrambi i paesi firmarono un accordo miliardario per lo sfruttamento del giacimento di Yadavarán, da parte della Cina per 25 anni, operazione che siglò un patto strategico. L'Iran ottiene sicurezza economica e politica e la Cina sicurezza energetica. La Cina ha anche fornito garanzie di porre il veto a qualunque progetto di risoluzione che pretenda d’imporre all’Iran sanzioni per disobbedienza verso gli USA sulla questione nucleare. L’Iran ha inoltre sviluppato una capacità militare formidabile, è in grado di raggiungere Israele e di cingere il golfo Arabico-Persico. Benché la cosa disgusti gli USA ed Israele, l'Iran si doterà di capacità nucleare e l'unico mezzo per impedirlo, un'invasione, sarebbe una pazzia che farebbe scoppiare il Medio Oriente e provocherebbe un collasso energetico mondiale.

La Russia ha moltiplicato la sua presenza militare nell’Asia Centrale e firmato un'alleanza con la Cina, che si è concretizzata in manovre militari congiunte, le prime nelle loro difficili relazioni. Nessuna delle due potenze si dimostra disposta a permettere il consolidamento USA in Asia Centrale, né in Medio Oriente. Il riarmo russo, per la sua precarietà economica, non scommette sulla guerra convenzionale, bensì sul perforamento del mistico scudo antimissilistico USA mediante missili atomici. Ricordando così che la dottrina della Distruzione Mutua Assicurata (DMA) continua ad essere in vigore e che l'impero mondiale che sognano gli USA è questo. Un sogno.

La Cina, da parte sua, ha approvato una legge antisecessione contro Taiwan, ha deciso di aumentare le sue spese militari di un 12 % ed esercita pressioni sull’UE, affinché riprenda la vendita di armi, vale a dire il trasferimento di tecnologia di punta. Lo scorso ottobre il presidente cinese ha fatto un giro trionfale per l'America Latina, che ha lasciato scossa la regione, giacchè il mercato cinese è avido di prodotti ed appare come la grande alternativa agli USA. Washington trangugia, perché è scarsa di denaro e di mercato per tener testa alle offerte di Beijing. La Cina, inoltre, promuove una zona di libero commercio in Asia che spiazzerebbe gli USA come principale attore nella regione.

Il deficit nel bilancio preventivo e commerciale degli USA provoca panico e perfino i suoi alleati più saldi si rifugiano nell'euro, che assorbe già il 20% delle riserve mondiali. Francia e Germania vedono i rischi e cercano accordi strategici con la Russia. Mosca ha urgenza di tecnologia ed investimenti, l’Europa di fonti stabili di energia, data l'incertezza che genera la politica nordamericana. La riunione celebrata a Parigi – con la Spagna tra gli invitati - punta nella direzione che obbligherebbe ad accettare gli interessi russi in Ucraina ed in Caucaso.

Il “cortile di casa” è da anni in rivolta e ci sono più governi di sinistra e centro sinistra che mai, Cuba si reintegra nella regione, Chávez è punto di riferimento ed in Bolivia la mobilitazione sociale tiene in scacco le multinazionali. L'influenza di Washington si trincera in Perù, Colombia e America Centrale. Il fallimento del modello imposto ha inondato di latinoamericani gli USA, con orrore degli anglosassoni che contemplano impotenti ed atterriti l'inesorabile colonizzazione che arriva del sud.

Neanche l'onnipotente Esercito, nel quale gli USA mantengono depositati i loro sogni imperiali, sfugge alla crisi. Per la prima volta in un decennio, i marines non sono riusciti a completare le quote di reclutamento stabilite per l'anno. Non solo i Marines hanno problemi di reclutamento. L'Esercito ha coperto solo l’87% dei posti previsti, l’Aviazione il 91% e la Marina il 77%. La causa del fenomeno sta nella guerra all'Iraq, dove aumentano senza posa morti e mutilati. L'Esercito ammette che “il maggiore problema sono i genitori. Nessuno vuole vedere il proprio figlio o figlia partire per la guerra”. Come la Roma decadente, riempie i suoi contingenti con immigranti illegali, poveri ed emarginati.

L'Iraq segna il limite del potere nordamericano. Come il vaso di Pandora, la brutale aggressione ha originato un disastro dopo l’altro, umanitario, politico, economico e militare. Gli USA hanno stracciato l'ordine giuridico mondiale, provocato una nuova corsa agli armamenti, fomentato il terrorismo ed eroso la loro immagine internazionale, al punto che inchieste realizzate a livello mondiale li collocano come il paese più pericoloso per l'umanità. In conclusione, si mostrano incapaci di controllare la situazione in Iraq e le loro finanze toccano il fondo. Il classico dilemma di Samuelson mostra la sua verità. Cannoni o burro. Gli USA hanno optato per i cannoni ed altri si stanno spartendo il burro. Non ci sarà secolo nordamericano. Il mondo è già multipolare. Fortunatamente.


Augusta Zamora è professore di Diritto Pubblico Internazionale e Relazioni Internazionali presso l'Università Autonoma di Madrid


Traduzione dallo spagnolo a cura di Adelina Bottero e Luciano Salza





:: Articolo n. 10759 postato il 29-mar-2005 23:23 ECT



:: L'indirizzo di questa pagina è : http://www.uruknet.info?p=10759


versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.