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Caso Sgrena: la strana storia di Preite e di
by Andrea da GdM, Ansa e Campo Antiimperialista Wednesday, Apr. 06, 2005 at 1:05 AM mail:

Alcune informazioni sulla strana vicenda delle presunte "intercettazioni telefoniche sul web" effettuate da Gianluca Preite di cui l'avvocato Taormina aveva portato a conoscenza la Procura di Roma sostenendo "la gestione da parte dell'eversione italiana di sinistra dei sequestri in Iraq, dai rapimenti di Simona Pari e Simona Torretta a quello di Giuliana Sgrena".

da "La Gazzetta del Mezzogiorno" http://www.gdmland.it

Sgrena - Indagato per intromissioni in Rete
5/4/2005
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_esteri_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=134842&IDCategoria=1

Si tratta dell’esperto informatico che ha raccontato di avere intercettato sul web, il 4 marzo scorso, una telefonata che faceva riferimento a un ordine di sparare sull’auto su cui viaggiavano la giornalista e il funzionario del Sismi Nicola Calipari

ROMA - La Procura di Roma ha indagato l’ingegnere informatico, Gianluca Preite, ascoltato ieri a palazzo di Giustizia nell’ambito della vicenda sul sequestro di Giuliana Sgrena e la morte dell’alto funzionario del Sismi Nicola Calipari. L’uomo, assistito dall’avvocato Carlo Taormina, è stato ascoltato in qualità di indagato dai pubblici ministeri Franco Ionta,Pietro Saviotti ed Erminio Amelio, titolari dell’inchiesta sulla liberazione della giornalista del «Manifesto» e la morte di Calipari.
In particolare, massima attenzione è stata riposta nell’estrazione dai supporti magnetici della conversazione che Preite sostiene aver prelevato dalla rete web nel primo pomeriggio del 4 marzo. Le attività espletate dalla Procura non hanno tuttavia consentito il reperimento dei files nei quali dovrebbe essere registrata, come sostiene Preite, la voce di sconosciuti due interlocutori che avrebbero dato l’ordine di sparare contro la Toyota sulla quale viaggiava la Sgrena in compagnia di Calipari e di un altro ufficiale del Sismi.
Era stato l’avvocato Taormina a portare a conoscenza della Procura la presunta esistenza di una simile registrazione effettuata da Preite.
Dopo una denuncia subita dalla polizia tributaria di Chieti per contraffazione di pubblici sigilli, sostituzione di persona,usurpazione di titoli e false dichiarazioni, l’igegnere era stato denunciato e perquisito anche a Lecce il 15 marzo scorso. Nella sua abitazione la Guardia di Finanza aveva trovato una divisa e un portatessere con placche distintive del ministero della Difesa.
L’avvocato di Preite, Carlo Taormina, aveva dichiarato ai pubblici ministeri che l’ingegnere era in possesso di documenti che provavano la gestione da parte dell’eversione italiana di sinistra dei sequestri in Iraq, dai rapimenti di Simona Pari e Simona Torretta a quello di Giuliana Sgrena.

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ROMA, 12.21
Calipari: continua inchiesta pm romani
05/04/2005 12.21.00
[Notizie dall´Italia]
http://www.basilicatanet.it/news/article.asp?id=319698

(ANSA)-ROMA,5 APR-Niente tracce di una telefonata nella quale una voce italiana avrebbe detto di sparare sulla Toyota in cui erano Nicola Calipari e Giuliana Sgrena. E' quanto emerge, secondo indiscrezioni, dalle indagini della procura di Roma sulle rivelazioni di un uomo che dice di essere ingegnere informatico, Gianluca Preite, e che ieri e' stato interrogato. Questi sostiene di aver intercettato la telefonata attraverso il web.Ora e' indagato per intromissione abusiva in un sistema di comunicazione informatica. BD

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da Notiziario del Campo Antimperialista ... 8 febbraio 2005
http://www.antiimperialista.com/view.shtml?category=23&id=1107890133&keyword=+

[...]

2. CARO LETTA, NON C’E’ PROBLEMA

[...]

E intanto in Italia l'attività del SISMI alla ricerca di stretti legami tra l'ambiente antiimperialista italiano e i vertici del terrorirmo iraqeno fa acqua da tutte le parti. Pare addirittura che un funzionario delle divisioni tecniche del Sismi, Gianluca Preite (il nome è preso da alcune pubblicazioni fatte su varie testate giornalistiche), sia stato denunciato per sostituzione di persona perchè Forte Braschi non avrebbe chiarito in tempi brevi la sua posizione, bloccato dalla Guardia di Finanza a reperire insieme ad alcuni colleghi informazioni su presunti finanziamenti illeciti all'attività terroristica da parte di un importante istituto di credito abruzzese. Davvero interessante.

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