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Lavoratori si ma precari: EuroMayDay 2005
by dall'unità Saturday, Apr. 30, 2005 at 12:04 PM mail:

Lavoratori si ma precari: EuroMayDay 2005.

"Precarie e Precari del mondo, agitiamo & scioperiamo". Quando? Ma il Primo Maggio ovviamente. Come l'anno scorso anche per il 2005 la festa dei Lavoratori sarà anche una giornata di lotta per chi ancora il lavoro non ce l'ha e per chi ce l'ha ma flessibile, temporaneo, saltuario, intermittante e così via. Si chiama Euro Mayday l'appuntamento per tutti i "flex/temp/networkers" d'Europa. Cortei, manifestazioni e azioni di lotta si svolgeranno il Primo Maggio in ben 18 città del "vecchio continente", fra cui quattro in Italia: Helsinki, Barcellona, Amburg, Liegi, Ljubjana, Siviglia, Copenhagen, Maribor, Parigi, Amsterdam, Marsiglia, Vienna, Londra, Stoccolma e quindi Milano L'Aquila, Napoli e Palermo.

"La precarietà è la condizione di vita e lavoro oggi più diffusa in Europa: colpisce chiunque e ovunque, l'Europa nordica come quella mediterranea, l'est come l'ovest - si legge nell'appello delle reti dei precari che organizzano l'Euromayday 2005 - La flessibilità che garantiscono a imprese e amministrazioni sono oggi il perno della produzione materiale e immateriale di ricchezza in Europa, ma non hanno alcun peso sulle tradizionali forme nazionali di rappresentanza, né i loro bisogni e desideri vengono tenuti in alcun conto nell'agenda politica europea, dominata com'è dagli interessi delle élite economiche e finanziarie". Ma i precari d'Europa non ci stanno, la sfida è quella di farsi sentire, di "lottare per nuovi diritti sociali su scala continentale" perché "solo con l'abolizione della precarietà di giovani, donne, immigrati, sarà possibile uscire dalla stagnazione politica e culturale in cui versa oggi l'Europa".

Le precarietà lavorative e sociali sono dunque le basi del Mayday, nato 5 anni fa a Milano e orami diventato una tradizione sempre più partecipata e diffusa in tutto il continente. Tanto che se nel 2004 la parade de precari si svolse solo a Milano e Barcellona quest'anno gli appuntamenti si sono moltiplicati. "Confermiamo il primo maggio come giornata di lotta - spiega Walter Montagnoli, coordinatore nazionale dei Cub che dal 2000 sono riusciti a coinvolgere progressivamente nell'iniziativa decine di sigle del sindacalismo di base, dei centri sociali, del movimento studentesco, delle associazioni di migranti e per il secondo anno della Fiom nonché di alcuni partiti come Rifondazione Comunista - E sottolineiamo l'essere alternativi alla manifestazione di Cgil-Cisl-Uil. Vogliamo rappresentare non solo la generazione attuale che si trova a essere senza diritti, condannata alla precarietà lavorativa ed esistenziale, ma anche tutti quei soggetti che vengono estromessi dalla possibilità di avere un reddito".

In Italia la precarietà avanza. Secondo le statistiche del Sole 24 ore i lavoratori senza un contratto a tempo indeterminato sono ormai 7 milioni su una platea di 23 milioni di individui. E senza esclusione di categorie né di professione. "Quando si parlava di lavoro interinale, di contratti a termine senza sbocco, si pensava ai giovani dei fast food e dei call center. Oggi il precariato non è più una congiuntura - spiega ancora Walter Montagnoli - ma la nuova struttura del lavoro adesso riguarda tutti, gli insegnanti, le hostess e i piloti sull' aereo, i giornalisti. E col passaggio dal sistema contributivo a quello retributivo anche chi deve andare in pensione si considera precario".

Insomma questa quinta edizione del May Parade che pone al centro i tempi del lavoro precario, col superamento delle leggi Treu e Biagi, dell'immigrazione, "contro la legge Bossi-Fini e per chiudere in tutta Europa i campi di concentramento per gli immigrati", e del diritto al reddito e ai servizi essenziali, non sarà più solo il giorno della visibilità degli invisibili. Il corteo, allestito anche con 39 carri (il più atteso è quello degli immigrati del Centro permanenza temporanea di via Corelli) muoverà da Porta Ticinese per Piazza Castello dove fino a notte tarda è annunciata "musica e colori". Ma il primo Maggio sarà anche giornata di lotta, con lo sciopero generale e i presidi proclamati dalla Cub per i lavoratori dei centri commerciali che sono stati annunciati aperti. Insomma una festa ma anche una giornata di forti rivendicazioni. La prima all'ordine del giorno (o come in maniera più suggestiva ha detto Nunzio d'Erme: "il primo miracolo chiesto a San precario") è far giungere a Milano i manifestanti da tutta Italia con un biglietto del treno di un solo euro. Trenitalia per ora non ha accolto la richiesta.

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