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pestaggi sotterranei
by da ristretti Monday, May. 02, 2005 at 4:11 PM mail:

Indagini sui presunti pestaggi subiti dai detenuti

Sentenza morbida nei confronti di sette agenti penitenziari, accusati di non essere intervenuti per impedire una "punizione" inflitta a un detenuto, accusato di pedofilia, da parte di altri carcerati dello stesso reparto, nella casa circondariale di San Vittore. Delle nove persone a giudizio, solo due agenti sono stati condannati per omissione di atti d'ufficio: uno a quattro mesi di reclusione, l’altro a due.

La Procura ha chiesto l’incidente probatorio sul caso del nigeriano ustionato. A chiederla è stata il Pm Elena Neri, titolare dell’indagine sull’extracomunitario detenuto al carcere di Aurelia e che aveva tentato l’evasione dal S. Paolo, durante un ricovero. L’uomo venne catturato e ricondotto in carcere. Al rientro in ospedale però, dopo circa tre quarti d’ora, aveva delle ustioni all’addome. L’inchiesta ha portato all’ipotesi di reato per due agenti di custodia, sospettati di essere gli autori delle lesioni. A loro si è risaliti grazie al riconoscimento del detenuto che, però, non è stato molto preciso, ed allora il Pm ha deciso per l’incidente probatorio, per cui il nigeriano sarà chiamato nuovamente al riconoscere i suoi presunti aggressori.

La mattina del 5 luglio 2000, il detenuto Gian Luca Filippi, difeso dalla dott.ssa Elettra Veronese del Foro di Biella, viene tradotto dal Tribunale di Biella, ove si era tenuta udienza, al locale carcere.

Filippi dice di essersi lamentato, già durante il tragitto, che le manette gli stavano lacerando la pelle ai polsi, ma che nessuno gli diede retta; sostiene ancora che, una volta dentro le mura carcerarie, nel cortile più interno, al momento di farlo scendere dal blindato, veniva buttato a terra; su di lui si accanivano gli agenti della scorta e altri accorsi dall’interno per dare man forte: erano tre o cinque, non li vedeva bene, perché aveva la testa china per parare i colpi infertigli. Lo picchiano a sangue, gli fratturano le costole, lo prendono a calci in faccia, lo portano nel corridoio dell’Ufficio Matricola, dove continua il pestaggio; poi lo richiudono nella "cella liscia" (completamente priva di oggetti di arredamento), dove resta fino a circa le 15.00. In seguito gli agenti sosterranno che aveva tentato di fuggire. Il giorno 12 luglio 2000, il legale di Filippi deposita presso la Procura della Repubblica di Biella, per conto del suo assistito, una dettagliata denuncia in merito all’accaduto.
E così la vicenda viene ad innestarsi in un’indagine appena iniziata. Pochi giorni prima, infatti, la Procura Generale di Torino aveva fatto pervenire alla Procura della Repubblica di Biella copia di una denuncia sporta da parte di un detenuto ristretto presso il carcere di quella città, nella quale si narra dei pestaggi avvenuti la notte del 25 giugno 2000, facendo nomi e fornendo particolari, nonché parlando di altri episodi che confermerebbero la "sistematicità" di tali soprusi.

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