03/05/2005 16.17.37
[Basilicata]
“Nulla di nuovo e di sostanziale è emerso al termine della riunione promossa dall’assessore provinciale all’Ambiente Luigi Marrello e svoltasi lo scorso 29 aprile alla presenza dell’Assessore provinciale al ramo Giancarlo D’Angelo, dei rappresentanti dei Comitati Co.Sa. e Il Riccio e dei sindaci dei Comuni calabresi e lucani interessati ai lavori di riconversione a biomasse della Centrale Enel del Mercure, giunta dopo i vari provvedimenti di sequestro emessi negli ultimi mesi dall’autorità giudiziaria”. E’ questa la posizione espressa al termine dell’incontro dal Comune di Rotonda che, in un comunicato stampa, sottolinea “di aver da tempo chiesto agli enti competenti la revoca immediata delle autorizzazioni e delle concessioni relative ai lavori” evidenziando come “ancora una volta, anche in questa occasione di confronto, si sia registrata l’assenza dei massimi vertici istituzionali e politici lucani e calabresi, mentre, inopportunamente, risultavano presenti i rappresentanti della Società Enel”. Il sindaco di Rotonda, Giovanni Pandolfi, presente ai lavori, nella stessa nota ribadisce la sua posizione critica rispetto “all’evidente difformità degli elaborati progettuali e degli studi preventivi di valutazione tecnico-economici effettuati dalla società Enel al fine del rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni di legge” sottolineando inoltre che “la riconversione a biomasse del presidio energetico del Mercure, così come attualmente prospettata dalla Società, risulti inaccettabile e dannosa, per il territorio, l’ambiente e la salute dei cittadini”. “Se le biomasse locali non sono sufficienti a garantire il funzionamento di una centrale di tale potenza -continua Pandolfi- occorre rivedere l’ipotesi progettuale, ridimensionandola, e non immaginare di risolvere il problema importando dall ’estero enormi quantità di biomasse per poi trasferirle nel Mercure attraverso l’impiego di oltre 90 tir con ulteriori danni per l’ambiente e per la sicurezza dei cittadini”. Lo stesso sindaco di Rotonda ha evidenziato poi che “la potenza utile del presidio, pari a 35 megawatt, sia in contrasto con il protocollo di intesa per le energie rinnovabili nei Parchi, sottoscritto da Enel e dal Ministero dell’Ambiente che prevede per centrali analoghe, una potenza massima di 6 megawatt”. “L’Amministrazione Comunale di Rotonda intende continuare- conclude Pandolfi- con coerenza e con responsabilità l’azione intrapresa a tutela del territorio e dei cittadini, con ogni mezzo lecito e possibile e, se necessario, attraverso l’ organizzazione di manifestazioni di protesta civile con il coinvolgimento di tutte le popolazioni interessate. Constatato il fallimento dell’azione istituzionale e lo scarso interessamento della politica in genere sulla questione Centrale, ancora una volta dovranno essere i cittadini a far sentire la loro voce e le loro ragioni”.
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