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Festa della Repubblica, scontri alla controparata pacifista: 2 feriti
by dall'unità Thursday, Jun. 02, 2005 at 6:12 PM mail:

Festa della Repubblica, scontri alla controparata pacifista: 2 feriti.

Una manifestazione antimilitarista, «assolutamente pacifica e tranquilla» e regolarmente autorizzata, come racconta il vicepresidente dei deputati di Rifondazione Comunista Giovanni Russo Spena, che si è conclusa con due feriti ricoverati in ospedale. Mentre a Roma lungo i Fori Imperiali, aveva appena finito di sfilare la parata militare del 2 giugno per la festa della Repubblica la contromanifestazione organizzata dal movimento pacifista veniva «caricata» dalle forze dell'ordine.

Da Porta S.Paolo qualche centinaia di aderenti alle diverse sigle e organizzazioni che si battono contro la guerra erano partiti poco dopo le 11. Il percorso previsto e autorizzato andava da Porta S. Paolo, via Mormorata, Viale Trastevere, Torre Argentina e si sarebbe concluso con un comizio a Campo de’ Fiori dove sarebbe intervenuto anche un medico iracheno di Falluja per testimoniare gli «orrori di una guerra ingiusta ed illegale» (come recitava il documento di convocazione).«Dopo circa 400 metri dall'inizio della manifestazione siamo stati bloccati dalle forze dell’ordine– racconta Russo Spena all'Unità on line – E ci è stato chiesto di rimuovere uno striscione che, secondo le forze dell’ordine, conteneva offese al ministro dell'Interno (ndr. «Pisanu: la vergogna della repubblica, chiudiamo i lager cpt») uno striscione che in realtà non era nient’altro che una normale critica politica anche se un po’ aspra. A quel punto abbiamo tentato di mediare con le forze dell’ordine, era presente anche il vice capo di gabinetto del Comune di Roma Luca Odevaine, ma non c’è stato niente da fare. Noi non potevamo accettare di togliere lo striscione e quindi abbiamo deciso di tornare indietro e concludere il corteo».

Ed è a questo punto che, come racconta ancora il deputato di Rifondazione, sono avvenuti gli scontri: «Mentre stavamo tornando indietro c’è stato un contatto con gli agenti. Ci sono stati spintoni ma i manifestanti erano assolutamente a mani nude, insomma niente di particolarmente minaccioso. Invece alcuni poliziotti e carabinieri hanno reagito con estrema durezza colpendo ripetutamente i manifestanti con bastoni e manganelli rovesciati. L’assessore dell'VIII Municipio Gualtiero Alunni è finito all’ospedale in prognosi riservata con la testa spaccata insieme ad un altra persona»

La Questura di Roma ha smentito che nel corso della contro manifestazione vi siano state cariche delle forze dell'ordine. E avrebbe anche messo a disposizione degli organi di stampa e di chiunque voglia vederla la videocassetta con le immagini sui tafferugli per dimostrare «senza ombra di dubbio che dopo 10-15 minuti di fronteggiamento, nel corso del quale la polizia non si è mai mossa, come da disposizione, i manifestanti hanno effettuato numerosissime provocazioni fisiche e verbali». «Le teste spaccate, i feriti all’ospedale dimostrano che le cariche ci sono state – commenta Russo Spena – Io ero lì e posso testimoniare quello che ho visto. La violenta repressione che il movimento pacifista e antimilitarista ha subito mentre manifestava tranquillamente per le vie di Roma è un fatto gravissimo: adesso vogliamo sapere quali siano state le responsabilità dei vertici della polizia. Penso che ci siano stati degli ordini dall’alto per una gestione così dura della manifestazione molto probabilmente perché dava estremamente fastidio un corteo pacifista che chiedeva il ritiro delle truppe proprio mentre ai Fori Imperiali si celebrava la guerra. Presenteremo fin da subito interrogazione in Parlamento perché venga fatta luce su questa brutta pagina».

Poco dopo le 14 il corteo per protestare contro «la parata militarizzata del 2 giugno» è terminato. Poco prima si era conclusa anche la parata ufficiale che celebrava la festa della Repubblica. Sul grande viale che collega il Colosseo e l'Altare della Patria, davanti alla tribuna d'onore con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e le massime autorità istituzionali e politiche, avevano sfilato quasi novemila militari e oltre cinquecento civili (fra cui anche alcuni rappresentanti dei partigiani e l'improvvisa apparizione di una bandiera della pace ) mentre sul cielo romano sfrecciavano le famigerate Frecce Tricolori. Una celebrazione delle forze armate italiane che, secondo il calcolo divulgato dalla deputata del Prci Elettra Deiana, è costata allo stato, fra mezzi aerei e di terra, trasferte dei militari e spese varie, circa 11 milioni di euro.



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