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Per una vita degna, la sovranita' alimentare, contro l'ALCA (FTAA) e lo sradicamento
by blicero (trad by tro) Wednesday, Sep. 11, 2002 at 12:22 PM mail:

Appello della Mobilitazione Nazionale Agraria in Colombia a partire dal 16 settembre 2002

PER UNA VITA DEGNA, SOVRANITĄ ALIMENTARE E CONTRO L'ALCA (FTAA) E LO SRADICAMENTO

Coscienti della difficile situazione che si sta vivendo in tutti i settori del campo colombiano e di fronte alle politiche del modello di sviluppo, a partire dalle quali si sono incrementate le importazioni di derrate alimentari; sono state eliminate le istituzioni statali di appoggio agli agricoltori e produttori agro/zootecnici; č stato rotto il patto mondiale del caffč; distrutta la sovranitą nazionale e l'autonomia produttiva, lesa la nostra sicurezza alimentare, aumentata la disoccupazione, resi illegali e messi sotto giudizio migliaia di contadini (espulsi di fronte alle zone di colonizzazione); stimolata la violenza e la concentrazione di terra in latifondi improduttivi, convochiamo le organizzazioni sociali agrarie firmatarie a promuovere il coordinamento di una grande giornata nazionale di mobilitazione agraria e nazionale.

Mentre i produttori nazionali si rovinano, il capitale transnazionale si accumula e controlla la produzione, la trasformazione e la commercializzazione degli alimenti, cosģ come le nostre forme di coltivazione e consumo sottomettendo il campo e i produttori agricoli e zootecnici ai propri progetti e megaprogetti di investimento, tra i quali si annoverano il campo minerario, petrolifero, idroelettrico, strade, canali, zone economiche speciali e catene produttive, eliminando gran parte dell'agricoltura e della conoscenza tradizionale; espopriando contadini e imponendo le coltivazionei che interessano alle multinazionali in funzione del mercato internazionale, contribuendo con questo ad approfondire la specializzazione del nostro paese nella produzione di materie prime vendute a prezzi bassi sul mercato mondiale, come succede gią per l'olio, i fiori, il banano e le coltivazioni di palma, comprimendo la produzione alimentare nazionale.

L'imposizione dell'Accordo del Libero Commercio delle Americhe (ALCA), aumenterą in forma drammatica la dipendenza alimentare, l'espropriazione dei contadini e il conflitto sociale nel nostro paese.
Le corporazioni multinazionali alimentari come Unilever-Best foods, produttrice di prodotti alimentari come Maizena, Fruco, Knorr, Mazola and Rama; la Philip Morris, produttrice di Kraft, Nabisco, Marlboro, dominano la scena in Colombia; compagnie che vendono il nostro caffe' come la General Foods e la Jacobs; la Nestle' e i capitali internazionali relativi alla produzione di prodotto diari (Cicolac) e salse (California). Molte di queste compagnie controllano i mercati nazionali (attraverso l'uso degli ipermercati), e il 60% del commercio di Bogota'.
Gli azionisti di queste corporazioni multinazionali e i membri dei loro direttivi, sono gli stessi che posseggono le compagnie petrolifere, come Chevron, Texaco e British Petroleum (BP), e di compagnie elettriche come la Enron, la Reliant, la Sithe Termorrio, che hanno sperperato il nostro patrimonio nazionale. Possiamo includere nell'elenco laboratori farmaceutici e industrie di fosfati come la Monsanto che forniscono i prodotti chimici con cui si affumicano i raccolti di coca e amapola, tanto quanto pezzi di terre appartenenti a comunita' indigene, contadine e afro-colombiane. Gli stessi soggetti sono spesso azionisti di compagnie che si occupano della produzione di elicotteri usati per il Plan Colombia, come la United Technologies, e della gestione di grandi banche come la Citibank, la JP Morgan Chase, la Barclays, i Lloyds, l'ABN, la Dutsche e la UBS, tra le altre.

Il governo ha elaborato un progetto di legge generale agro/zootecnico che se fosse approvato convaliderebbe il dominio di queste multinazionali sul paese, l'asservimento dei produttori agricoli mediante la trasformazione delle esistenti catene produttive, in organizzazioni corporative parastatali, incaricandole dell'investimento sociale e produttivo dello Stato; intanto man mano si liquida quello che resta delle istituzioni statali al servizio del settore agricolo.
Lo stesso progetto disconosce il carattere collettivo del patrimonio genetico nazionale e pretende di convertirlo in merce, proprietą del capitale internazionale. Dall'altro lato, il nuovo governo ha annunciato in diversi documenti e presentazioni pubbliche la continuitą e l'approfondimento di dette politiche contro la nazione; in altre parole: "Mano ferma", aggiungendo alle sue manovre l'approvazione di licenze ambientali e la consegna alla grande industria della produzione agricola, dichiarando la scomparsa dell'economia contadina, pregiudicando non solo gli abitanti rurali, ma anche quelli che vivono in cittą, come sta succedendo con la produzione "panelera" (produzione "panelera", termine locale. La panela e' il primo prodotto poco raffinato della canna da zucchero, alla base della ricchezza dell'aristocrazia vallecaucana, ndr) per concedere la licenza ambientale all'ingegno "panelero" del consorzio di impenditori caucano di Padilla.

Le richieste avanzate dal capitale multinazionale per l'ingresso della Colombia all'ALCA, sottintendono il dominio, la dipendenza e la subordinazione politica, economica, sociale e culturale nel nostro paese; importare alimenti, seminare semi geneticamente modificati che non si riproducono, consumare prodotti importati, disinfestare e produrre esclusivamente per il mercato internazionale danneggia non solo la nostra economia, ma anche la cultura e la conoscenza tradizionale, le forme di relazione con l'ambiente, il patrimonio genetico, la nostra territorialitą e la nostra identitą nazionale.
Per tutto questo, per un sforzo coordinato e collettivo al fine di difendere la dignitą nazionale, l'economia contadina e l'autosufficienza alimentare, per gli interessi della popolazione agricola nazionale ed in generale il popolo colombiano, le organizzazioni sociali convocano tutti i settori sociali che operano in un contesto rurale ed urbano ed i centri operai a partecipare attivamente alla grade giornata nazionale di mobilitazione e protesta agraria e popolare che si realizzerą il prossimo 16 settembre con le seguenti rivendicazioni:

1. Esigere di non firmare il trattato del libero commercio delle Americhe (ALCA) e i trattati della cosiddetta Via Rapida
2. Sospensione immediata dell'importazione di prodotti agricoli e zootecnici, con garanzia della sovranitą alimentare.
3. Annullamento dei debiti a piccoli e medi produttori, sospensione dei processi di embargo e pignoramento contro questi, devoluzione delle proprietą sequestrate, crediti ai contadini e ai piccoli impernditori per stimolare gli investimenti e sussidi.
4. Fortificare l'economia contadina e la piccola produzione rurale e la difesa dei suoi spazi. Rifiuto dell'imposizione di progetti "paneleros" monopolistici; appoggio del settore produttivo artigianale (industria mineraria, pesca, ecc,), agendo con rispetto della sua importanza e derogando qualsiasi misura legislativa che lo renda vulnerabile.
5. Riconoscimento del diritto alla terra come diritto fondamentale.
Per una riforma agraria integrale e democratica che includa l'estinzione del dominio dei latifondi inadeguatamente sfruttati, come anche l'espropriazione per via amministrativa di altre proprietą e la consegna gratutita ai contadini.
6. Esigiamo che non siano liquidate le istituzioni statali nazionali del settore agricolo, rinforzandole mediante la loro dinamizzazione, il loro finaziamento e coordinamento; di preservare e rinforzare l'INCORA come fulcro della riforma agraria, con la partecipazione decisiva dei contadini, indigeni e afrocolombiani.
7. Eliminazione immediata della fumigazione sulle coltivazioni di coca, amapola e marijuana, incrementando la graduale sostituzione attraverso l'unione delle comunitą rurali-Stato-Comunitą internazionali, con il finanziamento di piani di sviluppo sostenibile e piani di vita.
8. Cessazione dell'espropriazione forzata, degli assassinii, dei rapimenti e delle torture, della guerra sporca; attenzione immediata, opportuna ed integrale alle comunitą espropriate; indennizzo e riconsegna delle terre alle famiglie contadine, indigene e afrocolombiane espropriate, con garanzie di sicurezza e progetti produttivi sostenuti dallo Stato.
9. Garanzie effettive per la vigenza dei diritti alla vita ed alla organizzazione, contro la rottura interna e la criminalizzazione della protesta; per la garanzia alla partecipazione decisiva delle organizzazioni sociali e popolari negli affari chiave della vita nazionale.
10. Sussidio alla produzione nazionale e inversione sociale ai piccoli e medi produttori, senza obbligo da parte dello Stato ad alleanze politiche o annessioni a catene produttive.
11.Indennizzazione alle donne contadine, indigene e afrocolombiane e alle loro famiglie colpite dal conflitto sociale e armato, protezione alle organizzazioni per il lavoro sociale e ai loro leaders e vincolo ai programmi di investimento sociale, specialmente per le donne capo famiglia.
12 Esigiamo rispetto e autonomia del patrimonio genetico delle comunitį rurali, delle risorse naturali e dell'ambiente del paese; cosķ come la creazione di meccanismi di produzione sostenibile che rispettino la cultura
tradizionale delle comunitį indigene.
13. Rispetto e riconoscimento legale dell'inalienabile diritto alle terre collettive delle comunitį indigene ed afrocolombiane, alla loro integritį culturale ed alla loro autonomia, e rispetto del decreto 1320 del 1998 sull'obbligo di previa consultazione delle comunitį indigene sullo
sfruttamento delle risorse naturali nei loro territori; inolte lo Stato deve applicare lo stesso per i territori dichiarati Zone di Riserva Contadina e per i beni comunali.
14.Rendere operativi tutti gli accordi, che i differenti governi o enti dello Stato hanno sottoscritto con le organizzazioni sociali, a livello locale, regionale o nazionale e riattivazione dei meccanismi di negoziazione.
15.Esigiamo la revisione, concertata con i lavoratori, i contadini e la comunitį in generale delle seguenti leggi:
legge 100 sulla sicurezza sociale, della salute, delle pensioni e dei rischi professionali. Legge 715 che taglia le risorse delle entitį territoriali per la salute, cure di base, UMATAS e formazione (sospensione del corpo docenti e sua sostituzione con ordini di prestazioni di servizio).
Legge 617 che modifica il potere politico municipale determinando un cambiamento perverso della legge territoriale. Revisione della normativa che sospende il ricorso a veicoli a trazione animale.
16. Esigiamo il diritto di associazione e al contratto di lavoro collettivo.
17. Esigiamo la revisione della politica pubblica sul caffé perché dia garanzie ai piccoli e medi produttori.
18.Esigiamo la fine delle privatizzazioni delle imprese pubbliche e dellaumento delle tariffe dei servizi pubblici, cosķ come la reubicazione allo strato zero (0) per i piccoli e medi produttori contadini.
19.Istituire un organo di controllo a partecipazione internazionale al servizio delle organizzazioni contadine, afrocolombiane e indigene perché si monitorizzi la situazione dei diritti umani delle comunitį rurali
della Colombia e il funzionamento degli accordi sottoscritti con il governo, secondo i parametri dei settori partecipanti a questa mobilitazione.
20.Esigiamo una soluzione politica al conflitto sociale armato, basato in riforme sociali ed economiche che miri ad ottenere una pace duratura.
21.Soluzione delle problematiche presentate dalle organizzazioni regionali, con commissioni che per ottenere ció si stabiliscano in ogni regione.

Ci appelliamo a tutte le colombiane e a tutti i colombiani, alle centrali operaie, ai disoccupati e ai lavoratori delle campagne e delle cittį, a tutti i settori produttivi agricoli e alla comunitį democratica nazionale ed internazionale, affinché manifestino apertamente la propria solidarietį con questa lotta e il proprio dissenso alle politiche sopraccitate, contro le politiche neoliberiste e dell'attuale modello di sviluppo, che ci vuol far arrivare a mangiare topi e scarafaggi come in Argentina, regalando
le nostre risorse al capitale transnazionale.

Per la dignitį, la sovranitį alimentare e la pace con giustizia sociale, chiamiamo tutte e tutti alla mobilitazione e alla protesta agraria nazionale.

Bogotį, Colombia, agosto 2002

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