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Aggiornamenti Bolivia
by kilia Tuesday, Jun. 07, 2005 at 6:13 PM mail:

Aggiornamento sulle lotte boliviane

Ieri sera il Presidente della Bolivia Mesa ha presentato le sue dimissioni. La crisi boliviana è in un momento decisivo. Da tre settimane i movimenti sociali manifestano a La Paz, bloccano il paese in più di 60 punti per cui La Paz e Santa Cruz, le due citta più importanti, sono isolate. A La Paz la benzina, il gas e l'acqua iniziano a scarseggiare.
I movimenti contadini, i minatori, gli studenti, i maestri, le organizzazioni di donne contadine (in sciopero della fame da due settimane), i cocaleros, chiedono la nazionalizzazione del gas e la convocazione di un'assemblea costituente. Nello stesso tempo chiedono il no al referendum sulle autonomie, una proposta portata avanti dalle oligarchie di Santa Cruz.
A Plaza Murillo il palazzo di governo è assediato da migliaia di persone e non si sa se il Parlamento si potrà riunire, per cui si parla di convocare il congresso in una città diversa dalla capitale.
Mesa nelle sue dimissioni ha detto che deve essere il Parlamento a decidere chi sara il nuovo presidente. Ma Vacas Diez, presidente del senato, che subentrerebbe a Mesa secondo la costituzione boliviana, è inviso alla piazza, essendo un difensore delle oligarchie e quindi delle multinazionali. Si dice che abbia un accordo con le Forze Armate per instaurare uno stato di assedio e porre così termine alle proteste sociale. Non è detto che Vacas Diez riesca a prendere la presidenza poichè a causa proprio del fatto che il popolo non lo vuole, si sta quindi cercando una soluzione, che potrebbe essere che il presidente della Suprema Corte di Giustizia assuma la presidenza e convochi le elezioni presidenziali, per la costituente e il referendum sulle autonomie in contemporanea e entro per la fine dell'anno.
I "cambas", quelli dell'oriente che chiedono l'autonomia, non sono d'accordo perchè sanno che in questo modo perderebbero il referendum.
Le notizie che ci arrivano da radio erbol bolivia in questo momento parlano di manifestazioni moltitudinarie e del protrarsi dell'impossibilità di convocare il parlamento. Il trasporto è completamente fermo a causa dello sciopero, gli unici camion che si muovono sono quelli che portano i minatori e ai contadini verso le manifestazioni.
Le assemblee dei vicini di El Alto non hanno intenzione di concludere lo sciopero, e le richieste non sono cambiate neanche di una virgola con le dimissioni di Mesa: si continua a chiedere le dimissioni del Presidente del Senato, di quello della camera di rappresentanti, la convocazione dell'Assemblea costituente e la nazionalizzazione degli idrocarburi boliviani.

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