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The “al-Aqsa Intifada” – An Engineered Tragedy
by IMC Italy Friday, Sep. 13, 2002 at 3:34 PM mail:

by Don Radlauer by Don Radlauer

L'"Intifada di al-Aqsa"- Una Tragedia Progettata Combattenti, Non combattenti e Responsabilita' 1574 Palestinesi sono stati uccisi dall'inizio dell'"Intifada di al-Aqsa", a fronte di 599 Israeliani. Numeri come questi sono usati per creare un'immagine di massacro impari dove Israele figura come colpevole. Ma questi numeri distorcono la reale condizione: infatti accomunano combattenti con non combattenti, attentatori suicidi con civili innocenti e riportano i "collaborazionisti" Palestinesi assassinati dai loro compatrioti come se fossero stati uccisi da Israele. Dati piu' eloquenti mostrano che Israele e' responsabile della morte di circa 609 Palestinesi non combattenti, mentre i Palestinesi di quella di 468 omologhi Israeliani. Oltre il 50% dei Palestinesi uccisi erano attivamente coinvolti nei combattimenti - e questo non include lanciatori di pietre o "sconosciuti". E i Palestinesi sono stati diretti responsabili della morte di piu' di 200 di loro - uno ogni otto Palestinesi uccisi- dovuti ad attentati suicidi, "incidenti sul lavoro", e varie altre forme di violenza interna Palestinese. Da parte Israeliana, l'80% di quei morti non erano combattenti. Mentre gli Israeliani sono responsabili per solo il 27% dei morti totali dell'"Intifada", rappresentano il 43% delle vittime non combattenti. --------------------------------------------------------------------------- La catastrofe per genere Donne e ragazze figurano per il 31% delle vittime Israeliane nel conflitto, e per quasi il 40% delle vittime non combattenti uccise dai Palestinesi. Le vittime Palestinesi, al contrario, sono in prevalenza schiacciante (piu' del 95%) uomini; anche quando i combattenti (la quasi totalita' dei quali sono uomini) sono fuori considerazione, meno del 9% dei Palestinesi uccisi da Israele sono donne. In termini assoluti, anche se piu' Palestinesi che Israeliani sono stati uccisi in totale, le vittime femminili Israeliane hanno superato di gran lunga le vittime femminili Palestinesi. Se consideriamo tutti i dati disponibili di donne e ragazze uccise nel conflitto, il rapporto e' di 187 donne Israeliane contro 70 donne Palestinesi - un rapporto di oltre 2.5 a 1. Se restringiamo il rapporto alle donne Israeliane non combattenti uccise dai Palestinesi e alle donne Palestinesi non combattenti uccise da Israele, la differenza e' ancora piu' drammatica: 52 Palestinesi contro 184 Israeliane, un rapporto di 3.5 a 1. ------------------------------------------------------------------------------ La catastrofe per eta' Le vittime combattenti Israeliane sono concentrate in una stretta fascia d'eta' cosi' come ci si aspetta dai soldati di un esercito regolare. Le vittime Israeliane non combattenti, al contrario mostrano una distribuzione d'eta' quasi casuale. Questo e' parimenti prevedibile, dato che queste vittime sono il risultato di attacchi terroristici su obbiettivi civili accessibili. Le vittime Palestinesi presentano uno scenario abbastanza differente. Le vittime Palestinesi combattenti, come quelle di parte Israeliana, sono concentrate in una stretta fascia d'eta' - anche se questa concentrazione e' leggermente meno pronunciata. (Il che non stupisce poiche' i Palestinesi combattenti sono per lo piu' membri di organizzazioni non ufficiali di terrorismo/guerriglia.) Le vittime Palestinesi non combattenti, comunque, mostrano una distribuzione per eta' completamente diversa rispetto alla controparte Israeliana. Invece di una distribuzione "disordinata" su una larga gamma di eta', le vittime Palestinesi non combattenti sono fortemente rappresentate da teenagers e giovani. ------------------------------------------------------------------------------ Vittime "mature" e giovani Un piu' specifico sguardo sulle vittime piu' e meno giovani del conflitto ancora mette in evidenza la differenza fra le vittime non combattenti Palestinesi e Israeliane. Quando compariamo gli Israeliani "maturi" non combattenti uccisi dai Palestinesi con i Palestinesi "maturi" non combattenti uccisi da Israele, notiamo che il tasso di morte Israeliano supera di gran lunga quello Palestinese. Infatti i Palestinesi hanno ucciso almeno 176 Israeliani non combattenti di almeno quarant'anni, mentre Israele ha ucciso 75 Palestinesi non combattenti nella stessa fascia d'eta'. Il rapporto e' piu' di due a uno. Se guardiamo ai bambini e agli adolescenti non combattenti uccisi nel conflitto, notiamo una configurazione piuttosto strana. Sia fra i Palestinesi sia fra gli Israeliani, il numero di bambini piccoli (sotto gli 8-9 anni d'eta') e' piuttosto piccolo (anche se piu' bambini piccoli Israeliani sono stati uccisi in una proporzione nel totale delle vittime). Il numero di bambini Palestinesi uccisi comincia a crescere a circa 10 anni d'eta', e sale drammaticamente fra i 12 e i 14 anni d'eta'. Comunque, l'aumento consiste interamente di ragazzi - il numero di ragazze Palestinesi uccise non mostra differenze d'eta' ed e' sempre molto basso. I giovani Israeliani uccisi dai Palestinesi mostrano un differente profilo: sia ragazzi che ragazze mostrano un incremento che inizia a 14 anni (forse un anno prima per i ragazzi), e sono stati uccise tante ragazze quanti ragazzi. ---------------------------------------------------------------------------- Un altro sguardo a eta' e genere Vale la pena di dare un altro sguardo alla relazione fra eta' e genere fra le vittime non combattenti del conflitto. Se guardiamo ai Palestinesi non combattenti uccisi da Israele, notiamo che le poche vittime femminili sembrano distribuite casualmente per eta'. Le vittime maschili, d'altra parte, sono a maggioranza schiacciante giovani (anche se, come notato prima, relativamente poche hanno meno di dieci anni). Per essere piu' precisi, il 64% di tutti i Palestinesi non combattenti uccisi da Israele sono ragazzi e uomini fra i 13 e i 30 anni. Gli Israeliani non combattenti uccisi dai Palestinesi mostrano un equilibrio molto maggiore fra i sessi - come menzionato prima, tre su otto sono donne e ragazze. Infatti, leggermente meno ragazze che ragazzi sono state uccise sotto i 20 anni; e il rapporto e' quasi di uno a uno per gli ultrasessantenni. In contrasto con l'altra percentuale di Palestinesi non combattenti maschi fra i 13 e i 30 anni solo il 27% di Israeliani non combattenti maschi sono fra i 13 e i 30 anni d'eta'. ------------------------------------------------------------------------------ Il significato della configurazione statistica Le statistiche mostrano che gli Israeliani non combattenti negli ultimi 23 mesi sono stati uccisi essenzialmente a caso, visto che i terroristi Palestinesi hanno scelto di attaccare ovunque vi fossero obiettivi civili raggiungibili. Le vittime Palestinesi, comunque, sono concentrate in un particolare segmento di popolazione - adolescenti e giovani. Porzioni di popolazione come donne o anziani non sono obiettivi militari; cosi' la loro superiore prevalenza fra le vittime Israeliane e' un'indicazione del grado col quale i terroristi Palestinesi hanno ucciso Israeliani semplicemente per la "colpa" di essere Israeliani. Al contrario le vittime non combattenti Palestinesi sono in prevalenza schiacciante giovani (ma di piu' di 11 anni) e maschi. Questa configurazione delle vittime Palestinesi contraddice del tutto le accuse per cui Israele ha seguito una pratica regolare di "presa di mira indiscriminata di donne e bambini". E' chiara che la larga maggioranza dei Palestinesi uccisi non e' morta in conseguenza di attacchi Israeliani casuali in aree abitate, o su folle di ambosessi ai posti di blocco o cose simili. C'e' una sola spiegazione che appare ragionevole, di questa configurazione: che gli uomini e i ragazzi Palestinesi avevano intrapreso comportamenti che li avevano coinvolti in combattimenti con le forze armate Israeliane. Certamente, almeno dopo pochi giorni di conflitto, questi uomini e questi ragazzi Palestinesi (o, nel caso dei piu' giovani, i loro genitori e insegnanti), devono essere stati coscienti che si stavano mettendo su una strada sbagliata. Infatti, l'altamente specifica configurazione delle vittime Palestinesi non combattenti suggerisce che molte di queste morti sono il risultato di un'attiva campagna Palestinese d'indottrinamento e di glorificazione del "martirio" - che effettivamente incoraggiano ragazzi e giovani a fronteggiare le forze armate Israeliane e a rischiare la morte anche quando non c'e' nessuna possibilita' reale di causare danni materiali agli Israeliani.

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