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comunicato compagne e compagni processo Noglobal
by fidelio Wednesday, Jun. 22, 2005 at 11:23 AM mail:

le imputate e gli imputati del processo "Fiordalisi" a Cosenza rilanciano la solidarietà a tutte le compagne ed i compagni inquisiti in Italia nelle diverse azioni giudiziarie intraprese dalla nuova inquisizione

Diritto di resistenza
COMUNICATO CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE,
Mercoledì 22 giugno 05

In tutta Italia, e addirittura con mandati di cattura oltreconfine, in Francia e in Spagna, si moltiplicano azioni repressive con arresti di compagne e compagni, attivisti politici dei movimenti, ad opera di alcune procure da sempre distintesi nell'infame campagna di restrizione dei diritti e delle libertà.
In particolare le procure di Roma e di Bologna in questi giorni sono iperattive: il loro normale compito di difendere le leggi dei potenti e la giustizia degli ingiusti, sembra sostituito da vere e proprie campagne di criminalizzazione contro chi lotta o anche semplicemente esprime il suo pensiero. Per i servitori togati dello stato, spesso di sinistra, l'importante è colpire chi si batte contro la vergogna dei lager per migranti, chi lotta per il diritto alla casa e al reddito, chi partecipa ad iniziative di sostegno alle lotte del sud del mondo, chi si batte contro la guerra.
Negli ultimi giorni, dopo l'indicazione diretta del ministro degli interni Pisanu, vi sono state decine di persone incarcerate con accuse supportate solo da teoremi, proprio come avviene nel nostro processo di Cosenza. Proprio come avviene anche nel processo contro i manifestanti a Genova. Associazione sovversiva, associazione a delinquere, compartecipazione psichica, eversione all'ordine democratico, finalità di terrorismo, cospirazione politica contro lo stato: queste sono le formule utilizzate per giustificare il sequestro nelle carceri, ai domiciliari, al confino di oppositori politici scomodi. E ovviamente questo è il modo di lanciare un messaggio, nel puro stile mafioso che contraddistingue chi comanda, a tutti e tutte noi: chi si ribella, o anche
pensa solo di ribellarsi, alle ingiustizie, paga caro. Questo in un quadro complessivo che vede restringere sempre più gli spazi sociali del dissenso, dalle limitazioni ormai totali del diritto di sciopero all'incremento esponenziale dell'uso dei dispositivi di controllo sulle persone. La guerra permanente è anche questo. Ma la solidarietà, che
esprimiamo a tutti coloro che oggi patiscono carcere e restrizioni a causa dello stato, non può bastare. Contro la guerra, anche quella scatenata con i mandati di cattura e i processi politici, è necessario articolare resistenza, esprimere il diritto di resistenza. Che significa certo continuare a fare ciò che facciamo, lottare, ma anche far diventare un problema politico e sociale per tutti il tema della restrizione dei diritti e delle libertà. E' necessario aprire una nuova stagione di lotte che abbia al suo interno la battaglia per l'amnistia e l'indulto, che si ponga il problema del sostegno articolato e moltitudinario alle rivolte che scoppiano all'interno dei lager per migranti, denunciando e attaccando fuori chi lucra sulle sofferenze come moderno e privato carceriere. E' necessario che tutti attiviamo reti sociali e di pressione contro la sorveglianza video/audio/digitale che impesta la nostra vita e su cui ormai costruiscono totalmente ogni provocazione giudiziaria. E' necessario che contribuiamo a che nascano circuiti di difesa legale e di critica, anche dall'interno, dei dispositivi della legalità a senso unico. Tante, tante cose ci sono da fare. Ognuno magari con le sue differenze, i suoi percorsi, le sue convinzioni. Ma dobbiamo fare tutti qualcosa. Da qui può partire la sconfitta dei cani da guardia di un mondo inaccettabile.

Compagne e compagni processati in corte d’assise a Cosenza


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mah
by milo Wednesday, Jun. 22, 2005 at 11:48 AM mail:

Meno male che siete solo quattro gatti esaltati altrimenti il mondo sarebbe in pericolo!!!
Dovrebbero buttarvi tutti dentro e gettere le hiavi nel cesso!!!
Ergastolo per la troia assassina Lioce!

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milo
by A Wednesday, Jun. 22, 2005 at 11:54 AM mail:

...milo...vai vai che la mammina ti chiama,,la pappa è pronta!,,ah prima però lavati le manine visto che sei stato l "cesso"a cagare i coglioni...

-mica devi leggere per forza e venire su questo sito-

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PRECISAZIONE
by vittoria oliva Wednesday, Jun. 22, 2005 at 1:44 PM mail: sabinavittoria@aruba.it

Voi potete chiamare tutti gli elettricisti che
volete e chiedere il diritto alla resistenza, dopo quello
al dissenso, comuque perchè firmate i comunicati a nome di tutti quando avevamo deciso che lo firmavate i 12 o la 13 meno una? o con i nomi così ogni volta non avevo la
rottura di palle di precisare la mia posizione?


Visto che per me non si trata di resistere ma di RIBELLARSI
e le mie considerazioni sono altre così riassumibili:


Il Sistema capitalistico, in crisi economica strutturale, non più in grado
di mantenere un controllo sociale basato sul consenso, intensifica e affina
l'uso della repressione preventiva, per impedire una possibile saldatura fra
chi lotta contro di lui e contro lo Stato democratico che lo rappresenta, e
una ribellione sociale sempre più probabile.
Proprio per questo, non potendo aggrapparsi a reati specifici, che in ogni
caso non può provare, usa in modo sempre più massiccio leggi, tese a
sanzionare qualsiasi forma associativa, senza più bisogno di provare niente.
C'è chi non vuole fare alcun passo indietro, perchè non ha nulla di cui
pentirci. C'è chi sente di avere non il diritto, ma il dovere etico,
individuale e collettivo, di lottare contro questo Sistema, contro questo
Stato di merda, che ci toglie la libertà, qualsiasi possibilità di vita e ci
condanna alla miseria, allo sfruttamento, alla guerra, alla galera.
E' in questo quadro, che in soli 20 giorni oltre 20 compagni sono stati
rapiti dagli sgherri del Capitale, con l'utilizzo non solo di sbirri e
magistrati, ma anche di altri servi, definiti giornalisti, ma che in realtà
sono velinari delle questure utilizzati per creare i nuovi mostri da
sbattere dapprima sulle pagine dei loro fogli per poi sbatterli in galera.

Contro la repressione nessun lamento linea di condotta: combattimento.

Fuoco alle carceri e a tutte le altre forme di controllo sociale.

Libertà per tutti i dannati della terra.

vittoria oliva


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