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Beirut: in marcia per Chatila
by IMC italy Monday, Sep. 16, 2002 at 10:06 PM mail:

Anche se spesso in attrito fra di loro, le varie fazioni hanno messo da parte i dissapori in memoria della mattanza che ha fatto piu' di duemila vittime (quanti erano i partecipanti al corteo).


Tamburi e cornamuse, retaggio dell'occupazine inglese della terra di Palestina, hanno aperto la manifestazione di oggi per ricordare, dopo vent'anni, l'eccidio di Sabra e Chatila.

Piu' di duemila persone hanno sfilato per le strade della periferia di Beirut, riproducendo in scala quella galassia di sigle e partiti attivi in Libano a favore della causa palestinese.
Anche se spesso in attrito fra di loro, le varie fazioni hanno messo da parte i dissapori in memoria della mattanza che ha fatto piu' di duemila vittime (quanti erano i partecipanti al corteo).

L'atmosfera era quella dei momenti importanti, una rabbia composta, urlata con slogan e canzoni destinate principalmente al primo ministro israeliano Sharon, mandante del massacro. Evidente la presenza delle delegazioni europee, un contributo di solidarieta' che e' stato molto apprezzato dalla popolazione palestinese, le cui tragiche vicende sono spesso rimosse dalle coscienze occidentali, in un oblio colpevole che rende complici della barbarie in atto. In particolare risalto i gruppi spagnoli ed italiani, da giorni impegnati in una capillare visita ai campi profughi sparsi per il Libano.

Il corteo ha terminato il suo percorso sul luogo della fossa comune dove furono seppeliti un migliaio di corpi, straziati dai falangisti filo-israeliani. Solo da poco questo spazio ha riacquisito una parvenza di decoro dopo essere stato per anni un deposito di rifiuti.

Due enormi gigantografie con le immagini del massacro facevano da cornice ad un palco allestito con un gusto quasi raffinato, dal quale hanno parlato i rappresentanti delle varie formazioni politiche presenti.

L'intervento di un leader di Amal, organizzazione islamica filo-siriana, e' stato contestato da un gruppo di attivisti indipendenti, in quanto ritenuto complice di diversi atti di violenza nei confronti dei profughi palestinesi. Sentitamente applaudito, invece, il discorso di un rappresentante della delegazione spagnola: l'unico a menzionare la necessita' di garantire ai palestinesi quei diritti civili ostinatamente negati dal governo libanese. Condizione che li relega di fatto in una sorta di apartheid. La manifestazione, massicciamente controllata dall'esercito e dalla polizia, si e' conclusa in modo assolutamente pacifico.

Foto di CandidaTV.

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