Oggi, 28 luglio, è stata depositata l'ordinanza di scarcerazione per tutti e 6 gli immigrati arrestati, insieme ad altri 15, il 23 maggio con l'accusa di danneggiamento per la rivolta scoppiata nel CPT di via Corelli a Milano.
La presidente del collegio giudicante, Maria Cristina Mannocci, ha ritenuto che:
"L'appello è fondato e merita accoglimento. Giudica il Tribunale che, allo stato, non permangono esigenze cautelari atte a giustificare il mantenimento di alcuna misura cautelare a carico degli odierni appellanti. uanto al pericolo di fuga a cui fa menzione il giudice nella ordinanza impugnata, va effettivamente dato atto che tale esigenza non era neppure prospettata nel provvedimento con cui era stata originariamente ordinata la applicazione della custodia in carcere. Peraltro siffatto pericolo, lungi dall'essere ancorato a circostanze specifiche idonee a palesare il timore che XXX e gli altri coimputati si sottraggano alla eventuale esecuzione della sentenza di condanna, appare appoggiare esclusivamente sulla generica constatazione che i medesimi sarebbero cittadini stranieri. Oltre a ciò, in considerazione del titolo di reato per il quale si procede, risulta veramente difficile ipotizzare la irrogazione – in caso di affermazione della penale responsabilità – di una pena superiore ai due anni di reclusione così come prescrive l'articolo 274, lett. b, c.p.p. Rispetto alla possibilità di reiterazione del reato, è pure vero che gli attuali appellanti sono soggetti tutti gravati da precedenti penali o di polizia. Per altro verso lo stesso giudice della cautela osservava in modo condivisibile come la vicenda per cui si procede fosse caratterizzata da evidente occasionalità nonché fosse frutto di una situazione del tutto contingente. In questo senso, se nella immediatezza del fatto poteva giustificarsi un trattamento di maggiore rigore per coloro che, vantando già esperienze criminali, potevano esprimere una maggiore attitudine a generici comportamenti di intolleranza verso le regole di condotta imposte dalla legge, a distanza di circa un mese dai fatti questa valutazione non sembra più sostenibile. La subitanea risposta della autorità giudiziaria ai fatti di cui sono stati protagonisti gli attuali coimputati ed il periodo di carcerazione già sofferto appaiono elementi idonei a ritenere che i predetti saranno efficacemente dissuasi, per il futuro, dal mettere di nuovo in scena forme di protesta con atti di danneggiamento".
Con buona probabilità i 6 saranno scarcerati entro oggi o domani al massimo. Occorre vedere se, una volta in questura, sarà loro notificato un foglio di espulsione con l'obbligo a lasciare il paese entro 5 giorni, e quindi lasciati liberi, oppure se tradotti nuovamente presso il CPT di via Corelli in attesa di espulsione. Per l'espulsione, visto il procedimento a carico, necessita un nulla osta dell'autorità giudiziaria che, una volta richiesto, si ritiene in ogni caso concesso trascorso un tempo di 15 giorni. Seguiranno pertanto ulteriori aggiornamenti e riflessioni sulla vicenda che comunque avrà un ulteriore e significativo passaggio con l'udienza prevista per il 22 settembre che dovrebbe essere quella conclusiva.
Comitato di appoggio alle lotte dei detenuti di via Corelli - Milano
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