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Scandalo al "Quotidiano"
by lettore allibito Saturday, Sep. 03, 2005 at 3:51 AM mail:

Giorno 01 Settembre sulla prima pagina dedicata alla città di Cosenza è apparso un anomalo articoletto firmato da un certo Mario Greco.

Il testo dell'articolo pubblicato:

"Caro direttore

speravo che la proposta, da parte del sindaco, di fare nascere una moschea a Cosenza fosse solo una simpatia e spiritosa provocazione. Ma leggo che una è già aperta e la trovo priva di ogni logica e inopportuna. In un momento drammatico di attentati, stragi e morti da parte del mondo islamico, lei viene a parlare e aprire altre moschee! Non sono razzista e credo di possedere una buona logica per affrontare un argomento serio quale è questo ma, attenzione, è il mondo intero che cerca di ridurre e di allontanare il pericolo! Noi non abbiamo né la forza economica né la forza politica per affrontarli, in caso di attentati! Il sindaco vuole fare troppo l’anarchica; si consigli con noi cittadini e saprà che ne abbiamo le tasche piene vederli in ogni angolo e marciapiede! Consiglio al sindaco di rileggersi le pagine della Battaglia di Lepanto e si ricorderà le pagine della Battaglia di Lepanto e si ricorderà quanto sangue è stato versato e quanti nostri giovani sono stati “scorticati vivi”, da parte dei musulmani, per difendere la nostra terra, la nostra patria e la nostra religione!"

Firmato
Mario Greco di Cosenza


Un articolo del genere non meriterebbe neanche di essere preso in considerazione tanta è la stupidaggine dell’autore nell’affermare frasi tese ad esaltare la propria soggezione alla demagogia più sprezzante sull’inasprimento del conflitto tra civiltà. Il signor (?) Greco è una vittima e come tale va compatita. E’ il tipico uomo medio che passa il suo tempo a fare zapping in televisione, che si lascia trasportare, in maniera sommessamente compiaciuta, dalle uscite leghiste in materia di immigrazione e dalla demonizzazione sistematica dei musulmani qualunque essi siano e qualunque cosa facciano, ghignando di soddisfazione non appena sente parlare di massacri o uccisioni ai danni di iracheni (civili, ribelli tanto che importanza ha!) sotto i colpi americani. Ma il fatto grave di tutta questa messa in scena è risultato dall’atteggiamento anomalo del Quotidiano della Calabria che ha dato risalto ad un articolo del genere, inserendolo addirittura in prima piano nella prima pagina della sezione interna dedicata al capoluogo Bruzio. Sul dovere di cronaca nulla da obiettare, ma sbattere deliberatamente in una delle pagine di rilievo – stranamente indicandola “La Lettera” come se ne volesse dare un’importanza particolare – una nefandezza del genere è un insulto non solo contro una comunità – quella musulmana – che nella città di Cosenza si sta avviando verso una completa integrazione nel tessuto sociale cittadino, ma addirittura offende l’intelligenza di quanti credono e sperano nella capacità del Quotidiano di rendere un servizio qualitativamente apprezzabile. Il fatto scandaloso da dover sottolineare o recriminare non sta nell’oggettiva avversione verso i toni adottati e i riferimenti storici alquanto anacronistici ai quali il sig. Greco cerca affannosamente di fare cenno, ma nella premeditata omissione, da parte del giornale, di un’eventuale parere della controparte. L’articolo di Greco non si inserisce in un dossier o un reportage di portata più vasta e né tanto meno si introduce in un discorso di pareri contrapposti, ma viene al contrario isolatamente messo in risalto e ben visibile al punto da poter attirare l’attenzione del lettore. Questi arriva a staccarsi, dal suo canto, dall’aspetto generale della questione, che meriterebbe invece un dibattito costruttivo e partecipato da più fronti, e finisce nel concentrarsi su quell’unica visione maldestramente soggettiva (oltre che culturalmente di bassissima leva), rappresentata da un articoletto scritto da una vittima di una demagogia bigotta pericolosamente strisciante nella nostra società ad opera di quella parte politica, che mira ad inasprire in maniera esasperata il conflitto tra civiltà. Pare che il Quotidiano si stia prestando perfettamente a questo gioco. Come mai? Ci sarà qualche oscuro motivo? Se motivi non ve ne sono, al Quotidiano della Calabria non resta che chiedere un atteggiamento più serio, e soprattutto più pluralista, se aspira a diventare un giornale di prestigio.

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