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BOLOGNA: SCIOPERO DELLA FAME AL CPT
by Lavoratrici e lavoratori anarchici Monday, Sep. 26, 2005 at 3:17 PM mail:

Ancora violenze al Cpt e scarse reazioni in città

Mentre l’on. Deiana (Prc) in visita al CPT di Trapani afferma che lì dentro “stanno tutti bene” e “la situazione generale è buona”, a Bologna è in corso da mesi una campagna contro lo sfruttamento del lavoro nero migrante al suono di tonanti conferenze stampa, per convincere le istituzioni di una città che fa affari sulla pelle dei lavoratori migranti ad astenersi dal profitto e dallo sfruttamento. È una stinta pubblicità progresso per la bontà istituzionale e per la giustizia legale, fatta in risposta alla “legalità” di Cofferati, agitando la questione nel teatrino della politica, con un paternalismo melenso nei confronti degli sfruttati!
Mentre da mesi questi vecchi tromboni danno fiato alle trombe in vista di primarie ed elezioni e si appassionano deferenti e sorridenti al problema fumosissimo della “legalità”, ormai la violenza legale dei CPT pare un argomento passato in secondo piano e anzi sullo sfondo, per non aprire troppo visibili dissidenze a sinistra. Meglio dichiarare ai giornalisti di voler opporsi al lavoro nero migrante, ma che purtroppo il sindaco è cattivo: “non come la precedente amministrazione...”.
Così, solo sui giornali borghesi si può leggere quello che tutti sanno benissimo:

“BOTTE E PESSIMA IGIENE”
SCIOPERO DELLA FAME AL CPT
Da ieri nuovo sciopero della fame al Centro di permanenza temporanea di Via Mattei. Un’ottantina di stranieri rifiuta il cibo per protestare contro “la sporcizia, la mancanza di medicine e le manganellate contro chi si ribella”. Qualcuno racconta delle botte prese nei giorni scorsi da un extracomunitario che aveva cercato di opporsi al rientro in patria. Un altro avrebbe avuto un pugno finendo all’ospedale senza che nessuno sappia più niente di lui. Un pakistano che aveva chiesto l’asilo politico, ma era stato portato all’aeroporto si è procurato diversi tagli sull’addome per non dover partire. Ora, dicono al Cpt, è tornato in Via Mattei, ma non viene neppure curato. E non solo. Tra gli 80 ospiti ci sarebbe anche un minorenne rumeno che deve essere rimpatriato. Ma dove andrà? Non ha più i genitori, nessuno lo può ospitare. Gli stranieri rinchiusi al Cpt hanno intenzione di continuare la protesta con l’astensione dal cibo.
Da “Repubblica”, 25/9/05

Non occorre ricordare che i Cpt sono un prodotto del governo Prodi, votato concordemente dal Prc e dai Verdi, senza che alcun “onorevole” (tutti ancora in pista) trovasse l’animo non diciamo di opporsi, no, ma anche solo di astenersi.


Lavoratrici e lavoratori anarchici.


La lista delle adesioni per chiudere i lager di stato è ancora aperta e chi volesse aderire può farlo organizzandosi come sa e come può

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