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Cofferati contro i lavavetri
by repubblica Tuesday, Oct. 11, 2005 at 1:01 PM mail:

Dopo gli immigrati e i cattivi dei centri sociali, ora Cofferati se la piglia coi lavavetri, sporchi e inopportuni

Il sindaco di Bologna dà ragione al centrodestra sulla invasione
di questuanti ai semafori per strada, e annuncia maggiori controlli
Cofferati contro i lavavetri
"Irregolari, spesso aggressivi"
di VALERIO VARESI


BOLOGNA - Troppi lavavetri ai semafori, al punto che il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha deciso di avviare controlli per contrastare il fenomeno. Un giro di vite annunciato nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale rispondendo a una domanda di un consigliere di Forza Italia che lamentava l'eccessiva presenza dei lavavetri, alcuni dei quali "molto aggressivi" nei confronti di chi non intende accettare il "servizio" offerto.

"Si tratta, ovviamente - ha risposto Cofferati - di persone che agiscono senza nessuna autorizzazione dato che non sono previste in nessun ordinamento attività di questa natura e credo sia giusto rafforzare i controlli affinché non ce ne siano in futuro. E soprattutto - ha concluso - che non ci siano azioni aggressive mirate anche a creare ostacolo o fastidio agli automobilisti".

Parole chiarissime che sono piaciute ai consiglieri dell'opposizione i quali hanno preso atto "della buona volontà del sindaco". D'altro canto, il fenomeno dei lavavetri ai semafori bolognesi ha subito in queste ultime settimane un notevole aggravamento al punto che quasi ovunque sono spuntati secchi e spugne. "Tra i lavavetri - aggiunge Cofferati - sono apparse alcune persone piuttosto aggressive che rischiano di innescare meccanismi di rifiuto nei confronti degli immigrati in generale".

Il sindaco ha quindi deciso di far intervenire i vigili in funzione preventiva anche a rischio di aprire un altro fronte con Rifondazione comunista. La linea di Cofferati a favore della legalità, applicata soprattutto con gli sgomberi degli immigrati accampati nelle baraccopoli della periferia, da molti mesi crea parecchi mugugni nel partito di Bertinotti a Bologna. Lo stesso segretario nazionale di Rifondazione Comunista, alcuni giorni fa in visita sotto le due torri, ha ricordato le liti con Cofferati su questo tema difendendo l'operato dei consiglieri comunisti di Palazzo d'Accursio visto che i bisticci "fanno parte della dialettica di giunta".

Ora la battaglia interna alla sinistra bolognese rischia di riprendere vigore dopo che era già esplosa anche a proposito degli sgomberi seguiti alle occupazioni delle case da parte di alcuni collettivi di estrema sinistra. Ma c'è anche chi sollecita il sindaco a spingere l'acceleratore sulla questione della legalità. Pochi giorni fa, alcuni comitati del centro storico hanno minacciato di non consentire l'entrata in Teatro comunale al sindaco, al questore e al prefetto in occasione della "prima" della stagione lirica se non si porrà mano al degrado e al rumore nella zona universitaria afflitta anche da spaccio e accattonaggio.

In questo clima di endemica irritazione nei rapporti tra Cofferati e Rifondazione comunista da una parte e coi comitati dall'altra, arriva la questione dei lavavetri. La destra soffia sul fuoco raccontando di automobilisti intralciati, di diverbi costanti a ogni sosta agli incroci, di ingorghi causati dall'attività intempestiva dei lavavetri. La richiesta è quella di un'azione energica nei confronti di questi "fornitori di servizi indesiderati" come sono definiti dai consiglieri del Polo. La Bologna dell'ex sindacalista Cofferati si avvia pertanto a diventare una delle prime città italiane a intraprendere un'azione di controllo contro un fenomeno quasi ovunque dilagante come quello dei lavavetri e dei questuanti.

(11 ottobre 2005)

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