GIRO DI VITE SULLA STAMPA

18.10.05 - Mohammad Sadigh Kyodvand, direttore responsabile del settimanale iraniano 'Payam Mardom' (Messaggio del Popolo), diffuso nelle aree a forte presenza curda, č stato condannato dal tribunale di Sanandaj a 12 mesi di carcere e a cinque anni di inibizione dalla professione giornalistica. Con la stessa sentenza č stata ritirata a Payam Mardom l'autorizzazione alla pubblicazione. Mohammad Sadigh Kyodvand č accusato di aver diffuso notizie tendenziose che hanno messo a repentaglio la sicurezza nazionale. In particolare il giornalista curdo č accusato di aver ''incitato la popolazione a ribellarsi al potere centrale'', di aver sostenuto che in Iran viene praticata la tortura nelle carceri, e infine di aver sottolineato ''la necessitą di adottare anche nella Repubblica Islamica un sistema federale simile a quello proposto nella nuova Costituzione irachena''. A Teheran, in tre processi separati, sono giudicati direttori responsabili delle riviste 'Doniate Tasvir' (il Mondo dell'immagine), 'Film va Cinema' (Film e Cinema) e 'Andishe Farda' (il Pensiero di domani). Il direttore di quest'ultima, Mohammad Ali Kuzegar, č sotto accusa per aver pubblicato un reportage sulla situazione dei detenuti nel carcere di Ghezel Hesar. Ali Moallem, direttore di 'Doniaye Tasvir' č accusato di aver pubblicato foto oscene. La foto in discussione ritrae un giovane attore iraniano con al collo una catena d'oro. Simile anche l'accusa per il quale č sotto processo Amir Saiid Taghizadeh, direttore responsabile di 'Film va Cinema'. Quest'ultimo deve rispondere del reato dell'uso strumentale della fotografia, avendo messo in pagine il ritratto dell'attrice Leyla Hatami, molto popolare in Iran, per illustrare un articolo che non parlava dell'attrice in questione. I tre rischiano da uno a tre anni di carcere, cinque anni di divieto dell'esercizio della professione, e probabilmente la sospensione della testata. (Fonte: Rah/Aki)