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Blitz contro le baracche
by apo Sunday, Oct. 23, 2005 at 11:59 PM mail:

Diciassette rumeni fermati da carabinieri e polizia: 2 arresti e 7 portati al Cpt Blitz contro le baracche

DA IL DOMANI

Cristiano Zecchi
Alla fine il giorno dello
sgombero è arrivato. Annunciato
da oltre dieci giorni,
ieri mattina alle 7 polizia
e carabinieri hanno effettuato
il blitz nelle baracche
del Lungoreno. Due azioni,
una in via Menganti e l’altra
in via della Birra e nel pomeriggio,
verso le 16.30, ultimo
blitz in via Triumvirato,
nella zona dell’aeroporto.
Tre luoghi della disperazione
dove, a pochi passi dal
fiume, sorgevano baracche
costruite con assi di legno,
plexiglass ondulato come
tetti e fogli di giornale per
tappare i buchi da cui in
questi ultimi giorni entravano
correnti d’aria gelida.
E fino a ieri mattina costituivano
mini villaggi, il
rifugio di molti rumeni,
clandestini, persone che
hanno fatto domanda di asilo
politico o regolari. La
maggior parte dei quali impegnati
nei cantieri, a lavorare
in nero.
Le forze dell’ordine sono intervenute
alle 7 di mattina,
hanno preso una ventina di
persone, molti altri sono
scappati. Solo a fine serata si
è saputo con certezza il risultato
dell’operazione: i
carabinieri della compagnia
di Borgo Panigale, hanno
rintracciato quattro donne,
romene, con figli piccoli.
Tre di loro, dato che i bambini
hanno meno di sei mesi,
dopo essere state accompagnate
in caserma per essere
fotosegnalate, sono state
rimesse in libertà come
prevede la normativa sull’immigrazione.
Una di loro
invece, con un bimbo di otto
mesi, è stata accompagnata
in Questura dove le è
stato notificato un ordine di
espulsione e ha potuto lasciare
il palazzo.
Sono invece tredici i clandestini
rintracciati dalla polizia:
delle tredici persone
(otto uomini, cinque donne,
tutti romeni), due (un uomo
e una donna) sono stati arrestati
perchè inottemperanti
ad un ordine del questore
di lasciare l’Italia. Sette
(cinque uomini e due
donne) sono stati accompagnati
al Cpt - centro di
permanenza temporanea -
di via Mattei, mentre altri
quattro sono stati rimessi inlibertà perchè erano ancora
nei termini temporali loro
consentiti per il soggiorno
in Italia, oppure perchè è
stato loro intimato di lasciare
il territorio italiano entro
5 giorni.
Subito dopo le azioni delle
forze dell’ordine sono entrate
in azione le ruspe che
hanno fatto piazza pulita
delle baracche, raccolto i rifiuti
dell’area e portati via
con camion. Una spianata
per evitare il riformarsi, in
tempi brevi, di altre baraccopoli.
Ma di accampamenti sul
Lungoreno ce ne sono molti
altri. Basta infatti superare il
fiume, passando sotto il
nuovo ponte dell’Alta velocità,
per trovare una piccola
comunità. Sono venti famiglie
che hanno realizzato una
piccola baraccopoli su
un’area privata. Per ora sono
sicuri, dicono che il proprietario
della zona non li
denuncerà, ma presto se ne
andranno. Il freddo gli impedisce
di rimanere lungo le
rive del Reno e hanno deciso
di tornare in Romania.
Chi è riuscito a fuggire dai
vari blitz ha trovato rifugio
in altre baracche o, in attesa
di decidere cosa fare, è rimasto
a girovagare sulla via
Emilia Ponente. Volti tesi,
quasi increduli nella consapevolezza
che dovranno
trovare un altro riparo per la
notte. In via della Birra l’azione
di polizia era praticamente
annunciata, venerdì
scorso i consiglieri comunali
erano andati a fare
un sopralluogo per toccare
con mano i problemi della
zona e, inconsapevolmente,
si sono trovati di fronte ad
una baraccopoli.
Il primo blitz, quello in fondo
a via Menganti è stato
fatto a pochi passi dalla sede
di Rifondazione Comunista
e in poco tempo sul posto è
arrivato il segretario provinciale,
Tiziano Loreti e il consigliere
comunale Valerio
Monteventi (presidente della
commissione consiliare
politiche sociali). A dar
manforte sono intervenuti
anche Roberto Panzacchi,
consigliere dei Verdi e il
compagno di partito Filippo
Bortolini, vicepresidente
del Quartiere Reno. Ma ormai
era tutto finito e non è
rimasto che decidere il da
farsi, ma a livello politico.

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