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Casa, si accende la lotta Action occupa
by dal corriere Friday, Oct. 28, 2005 at 11:30 AM mail:

Centocinquanta famiglie in uno stabile a Colli Aniene. Blitz a piazza del Popolo, il Comune tratta.

Decine e decine di metri di cellophane avvolgevano il lampadario di cristallo che per decenni ha illuminato la scala del palazzotto d’epoca, in via Ferdinando di Savoia 1, piazza del Popolo. La plastica doveva ripararlo dalla polvere, dai calcinacci. Ovvero dalle opere di manutenzione straordinaria eseguite per conto della Magiste Real Estate Spa, la società di Stefano Ricucci, lavori interrotti ieri dall’occupazione dell’immobile. Nello stabile da tempo disabitato si stanno per trasferire alcuni degli uffici della società dell’immobiliarista romano. Il palazzo è stato occupato ieri mattina dal comitato promotore della manifestazione per la casa che si tiene domani (parte alle 14 da Porta Pia). Una sigla unica per riunire tutte le entità cittadine che lottano per il problema dell’emergenza abitativa: Action, Unione degli Inquilini, Coordinamento cittadino di lotta per la casa e altre associazioni.
«Sono entrati a decine mentre stavamo lavorando e ci hanno detto di interrompere tutto», così gli operai della ditta edile hanno spiegato l’improvviso assedio, che ha bloccato la giornata lavorativa.
La stessa scena nello stesso momento si ripeteva in un palazzo di Colli Aniene: centocinquanta famiglie hanno occupato un palazzo di undici piani sfitto e disabitato, un tempo proprietà dell’Inps e ora venduto a un privato che ha chiesto il cambio di destinazione d’uso, in via D’Onofrio sulla Palmiro Togliati.
Due azioni forti, la prima dimostrativa (il palazzotto di Ricucci è stato liberato nel pomeriggio), la seconda reale (le famiglie intendono restare nello stabile periferico) per sottolineare il dramma di migliaia di nuclei familiari.
«Bisogna completamente rivedere la politica dell’emergenza abitativa - spiega Andrea Alzetta di Action - la recente delibera comunale non è sufficiente a risolvere il problema».
E già ieri nel pomeriggio gli occupanti hanno incontrato gli assessori al Patrimonio di Comune, Regione e Provincia e il vice-capogabinetto del Sindaco, Luca Odevaine. Un tavolo comune tra amministratori e associazioni di base da cui sarebbe venuto fuori l’impegno di proporre un atto pubblico che porti blocco generalizzato degli sfratti (ovvero non favorire solo le categorie protette); rivedere i criteri d’accesso alle graduatorie; costringere chi ha case sfitte a metterle sul mercato; e puntare all’acquisto di nuove case che entrino a far parte del patrimonio comunale.
Ma le due ultime occupazioni non sono piaciute all’opposizione capitolina. «La situazione dell’emergenza abitativa a Roma è ormai fuori controllo - ha dichiarato Sergio Marchi, capogruppo di An in Campidoglio -. Chiediamo al prefetto la convocazione di un tavolo istituzionale e al sindaco un intervento pubblico». Diverso il parere di Rifondazione Comunista che ha espresso solidarietà alle famiglie dei senza casa che sono andate a vivere nel palazzo di Colli Aniene.

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