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Val Susa NO TAV
by matt Tuesday, Nov. 01, 2005 at 7:21 PM mail: matswansea@yahoo.it

Cronaca breve di Lunedì 30 ottobre, Valsusa, Urbiano. Blocco no TAV

Lunedì 30 Ottobre 2005. La terra millenaria che ha visto e vissuto orde barbariche, pellegrinaggi, conquiste e confische da oggi sarà perforata, imbrigliata e martoriata per un solo scopo: la tratta di linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.
Momenti d’alta tensione sono vissuti in Valle di Susa, strade comunali chiuse da mezzi antisommossa, un intero paesino montano isolato, dimostranti che bloccano la linea ferroviaria Torino-Bardonecchia, assembramenti sui siti ove passerà la futura linea ad alta velocità.
Sulle pendici del Rocciamelone i NO TAV con striscioni e coccarde tricolori, le FORZE DELL’ORDINE in assetto anti sommossa disputano una battaglia verbale e bruta, per lo stesso pezzo di terra rocciosa ed aspra che se recintato dovrà essere il campanello d’inizio per i cantieri TAV.
I Valligiani si sanno adattare, lo dimostrano macchine e camion che scorrazzano sulle due strade statali che dividono la Valsusa, l’autostrada e i suoi viadotti più alti d’Italia, i treni che periodicamente collegano pendolari e turisti con Torino, i futuri check-point olimpici adibiti allo smistamento del traffico in Alta Valsusa….
Il movimento NO TAV si sta rinnovando e cresce il numero di gente che inizia o continua una militanza moderata e aperta al dialogo e confronto.
Lunedì ciò non s’è visto: manifestanti non organizzati ad un urlo unitario di protesta e soprattutto forze dell’ordine serrate a ranghi stretti e limitate al confronto:
Osservandoli attentamente e criticamente bene, i NO TAV suscitano un’affermazione della cultura montana e soprattutto la voglia di sedersi attorno al falò, gustare due caldarroste di Giaglione ed intavolare un dibattito.
Dall’altra parte della cortina di ferro Polizia, Polizia del Soccorso Alpino, Guardia di Finanza e Carabinieri impunti e decisi; loro hanno ottenuto ciò che volevano, diffidare i manifestanti dall’occupare i terreni. con elmetti, scudi, manganelli, snoopies, cani, automezzi grigliati. Se ciò non bastasse parecchi conducenti di jeeps della Polizia, passando in mezzo ai dimostranti s’arrestavano e volutamente scaricavano gas dai tubi di scappamento, posti ad altezza viso di alcuni bambini presenti, e ripartendo ad alta velocità fingevano di sbandare contro la folla dei contestatori.
Mentre alle pendici del Rocciamelone (esattamente ad Urbiano fraz.di Mompantero) le contestazioni proseguivano moderatamente pacifiche, a soli 200 mts. di dislivello sopra altri NO TAV erano barricati. Alberi in mezzo alla strada, pietroni e cassonetti dell’immondizia usati per bloccare il passaggio di qualunque automezzo. Poliziotti della celere, squadre di montagna con i cani, finanzieri con armi a puntatore ottico accanto al santuario del Seghino e per i sentieri, loro dovevano essere l’espressione delle forze Governative, elette democraticamente dai cittadini. I due bloocchi di protesta alla fine della giornata hanno lasciato le pendici del Rocciamelone e la strada d’accesso alla frazione d’Urbiano.
Nella notte, le forze dell’ordine hanno preso possesso dei terreni, oggetto nel corso dell’intera giornata, delle contestazioni NO TAV.

I NO TAV. Gente che crede ancora nel dialogo e confronto. Loro non strumentalizzano la lotta al TAV e non vogliono a loro volta essere strumentalizzati dai mass-media e politici a livello Regionale o Nazionale.

L’AMBIENTE è Rock, il TAV è lento. La Valle di Susa continuerà a rockeggiare.



Chi pagherà il lavoro e gli straordinari delle forze dell’ordine dispiegate nel corso della giornata e serata di Lunedì 30 Ottobre 2005? Circa 1.000 persone tra Polizia, Finanza, Carabinieri hanno lavorato e servito il nostro Paese (nel bene e nel male).

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