So che qui su indy ne abbiamo un pò tutti le palle piene, ma in giro c'è ancora troppa disinformazione. Se condividete, stampate, attacchinate, diffondete, create catene di e-mail (togliete pure la firma se non vi garba), arricchite, correggete, insomma basta che informazioni girino.
Perché bisogna fermare il TAV
Ovvero, il più sinteticamente possibile, tutto quello che avreste dovuto sapere sulla protesta in Val Susa e i “media” non vi hanno mai raccontato (…e continueranno a NON raccontarvi…)
Su TG e quotidiani imperversano le notizie riguardanti la lotta contro l’Alta Velocità in Val Susa (valle attualmente militarizzata). Tuttavia, come al solito, i “media” si soffermano ben poco sulle ragioni della protesta, e preferiscono invece evidenziare il fatto in sé, i suoi aspetti più eclatanti, in grado di raggiungere facilmente il lettore/ascoltatore – trasformatosi in una marionetta da intrattenere nella speranza che possa cadergli l’occhio sullo spot pubblicitario di turno – senza però realmente informarlo del perché ciò stia avvenendo, dando inoltre grande visibilità (magari su invito di qualcuno seduto molto in alto?) ad episodi che gettano una luce sinistra sul movimento – vedi il recente ritrovamento di un pacco bomba e di deliranti volantini inneggianti alla lotta armata – che nulla hanno a che fare con esso. Di fronte a tale degenerazione del mondo dell’informazione, sempre più asservito alla vuota e superficiale società dei consumi e alle lobbies del potere economico, è necessario rimboccarsi le maniche. Veniamo quindi al nostro problema:
Gli abitanti della Valle si Susa e dintorni sono forse improvvisamente impazziti?
La risposta non può che essere negativa. Innanzitutto l’opposizione al TAV è attiva da molti anni, a partire da quando, nei primissimi anni novanta, cominciò a prendere forma concreta il progetto dell’Alta Velocità. Fin da allora, l’informazione a livello regionale (es. TG3, La Stampa) e nazionale si è sempre posta come cassa di risonanza delle lobbies attive per la realizzazione dell’opera. Ma quali sono le ragioni che spingono gli abitanti e addirittura le istituzioni locali (basti pensare ai 40 sindaci, di destra come di sinistra, in prima fila per bloccare la polizia nei giorni scorsi) ad opporsi in modo cosi’ netto e determinato alla realizzazione di questa opera? Procediamo per punti.
◙ La Valle di Susa è una valle molto stretta (circa 1,5 Km) e lungo di essa corrono già: UNA AUTOSTRADA, DUE STRADE STATALI (statale 24 e 25) e UNA FERROVIA INTERNAZIONALE. Attualmente lungo questa valle transita già il 35% del totale delle merci che valicano le Alpi (alla faccia dell’egoismo di cui i valsusini sono accusati). E’ evidente come tale zona sia già sottoposta ad un elevato stress dovuto alla presenza di queste infrastrutture e non possa – in termini di sostenibilità ambientale – sopportare un ulteriore intervento, e in particolare un intervento imponente e invasivo come la costruzione della linea TAV/TAC, che comporterebbe lo scavo di un tunnel lungo più di 50 Km sotto le Alpi, con conseguenze a dir poco impressionanti su più piani.
◙ La PRESENZA DI AMIANTO all’interno del Musinè – una delle montagne che verrebbero trivellate – è ormai accertata. Esiste anche uno studio molto dettagliato da parte dell’Università di Siena a confermarlo. Sono presenti inoltre numerosi GIACIMENTI DI URANIO, come documentato dal CNR già nel lontano 1965. L’emissione di polveri di tali materiali dovuta agli scavi esporrebbe gli abitanti della valle – tra cui già oggi si registra una percentuale anomala di decessi per mesotelioma – al rischio di un significativo aumento dei tumori. Ma non è finita: la valle è infatti interessata da forti correnti ventose che esporrebbero anche GLI ABITANTI DI TORINO a tali rischi. A tutto ciò viene a sommarsi il problema dello smaltimento del materiale estratto per la galleria, ancora avvolto dal mistero. I carotaggi del terreno per testare gli eventuali rischi sono affidati alla stessa azienda costruttrice: il che lascia riflettere.
◙ La realizzazione dell’opera comporterebbe più di 10 ANNI DI CANTIERI, con un via vai continuo di mezzi pesanti lungo la valle e un conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico, che darebbe cosi’ la mazzata finale sulla già compromessa situazione di vivibilità della zona, nella quale risiedono attualmente più di 40 mila persone.
◙ Tale opera, dal costo di circa 13 MILIARDI di €, non è necessaria come vogliono farci credere. Essa intercetterebbe solo una piccolissima percentuale (1 - 2%) del traffico merci su gomma – risultando quindi irrilevante come mezzo per risolvere la piaga dell’inquinamento – non gioverebbe affatto all’economia del paese e finirebbe per recare vantaggio soltanto ad un ristretto gruppo di multinazionali e di grandi imprese costruttrici (tra le quali, dal lato francese, spicca la ROCKSOIL del Ministro Lunardi, ora intestata alla moglie) oltre che alla mafia, puntualmente presente laddove vi siano grandi gare di appalto ed enormi torte di denaro pubblico da spartire in sordina sulla testa dei cittadini. Denaro che, oltre che per tentare di sanare i mille problemi presenti in Italia (sanità, edilizia scolastica, famiglie sulla soglia della povertà…) potrebbe essere impiegato per potenziare le già presenti linee ferroviarie e agevolare cosi’ i flussi commerciali (oltre che umani) senza calpestare l’ambiente, la salute collettiva e la dignità delle persone.
Non siamo contro lo sviluppo. Siamo contro QUESTO TIPO DI SVILUPPO.
Studenti contro il TAV Per informazioni più approfondite: http://www.notavtorino.org
|