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cariche in val di susa
by militant Tuesday, Nov. 29, 2005 at 1:56 PM mail:

tafferugli polizia contro no-tav. Preso a calci Agnoletto

Presidio della polizia davanti al cantiere dove devono inziare i lavori
Tafferugli attorno al cantiere della Tav
Bloccato l'accesso alla Val Cenischia. L'europarlamentare di Rifondazione Comunista Agnoletto: «Preso a calci dagli agenti»

TORINO - Tensione e tafferugli attorno al cantiere della Tav. Le forze dell’ordine presidiano i terreni di Venaus in valle di Susa dove mercoledì è prevista l'apertura del cantiere per i sondaggi per la linea ad alta velocità Torino-Lione. L’accesso alla Val Cenischia è bloccato ai non residenti. Sui terreni sono state portate le ruspe e sono cominciati i lavori per allestire il cantiere. Ma sul posto si sono radunati molti manifestanti «no Tav». La polizia, intanto, blocca l’accesso a Venaus dalla statale 24 del Moncenisio ma sono numerose le persone che a piedi cercano di raggiungere il comune valsusino utilizzando sentieri e strade sterrate.
STRADE BLOCCATE - L'autostrada A32 del Frejus è rimasta bloccata per una decina di minuti da gruppi di manifestanti che hanno raggiunto la Valle di Susa. Gli stessi manifestanti stanno organizzando analoghi presidi temporanei sulle strade della zona, mentre altri cercano di raggiungere Venaus passando attraverso i sentieri di montagna. Oltre a Venaus, anche Novalesa e Mompantero, il paese già teatro degli scontri tra manifestanti e polizia il 31 ottobre scorso, sono praticamente isolati dalle forze dell'ordine, che impediscono l'accesso alla zona interessata dai sondaggi preliminari ai lavori della Tav. Intanto è arrivata nella valle la prima delegazione di studenti universitari di Torino, che va ad aggiungersi al popolo «no Tav»; altre delegazioni sono attese tra oggi e domani, quando ci sarà l'apertura del cantiere. La protesta contro la realizzazione dell'opera è a tutto campo, anche visibile sui muri del capoluogo piemontese: numerosi volantini (20 mila secondo gli organizzatori) con la scritta «No Tav oggi, per vivere domani» sono stati affissi dalle prime luci dell'alba.
AGNOLETTO: «SONO STATO PRESO A CALCI DALLA POLIZIA» - «Sono stato spinto dalla polizia, hanno cercato di colpirmi con un manganello. Sono finito a terra e mi hanno preso a calci, mentre insieme ad altri europarlamentari cercavo di mediare tra la popolazione e le forze dell'ordine». Il racconto è di Vittorio Agnoletto, europarlamentare di Rifondazione Comunista. «Stavamo discutendo in Località Passeggeri, vicino al bivio che porta a Venaus - spiega Agnoletto - dove le forze dell'ordine bloccano l'accesso. Chiedevamo che si facesse passare la gente, tenevamo le braccia alzate. All'improvviso la discussione è degenerata e mi sono ritrovato a terra».
LA QUESTURA: «NESSUNA CARICA» - Diversa la versione dei fatti fornita dalla questura di Torino: le forze dell' ordine in servizio a Venaus stanno compiendo solo «un' opera di contenimento, non vi sono stati nè sgomberi, nè cariche». Anche sull'episodio riferito dall' europarlamentare Vittorio Agnoletto le forze di polizia hanno precisato che «non è stato colpito. Anzi è stato aiutato a rialzarsi da terra, quando è caduto per la ressa».
MALORE PER FERENTINO - Successivamente il presidente della Comunità montana Bassa Valle di Susa, coordinatore del movimento che si batte contro la linea ferroviaria ad Alta velocità Torino-Lione è stato colto da un malore al presidio di Venaus dove si sono radunati 200-300 dimostranti. Dopo avere parlato alla folla è crollato a terra. Soccorso da un medico giunto pochi minuti dopo, è stato poi caricato su un' ambulanza che lo ha portato in ospedale.
29 novembre 2005

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