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LETTERA ANTIPROIBIZIONISTA APERTA
by Brigate Verdi Monday, Dec. 05, 2005 at 7:13 PM mail:

Siamo un gruppo multiculturale ed assolutamente pacifico, costituitosi senza scopo di lucro, al fine di denunciare le aberrazioni del sistema per quanto riguarda PROIBIZIONISMO, controllo sociale, ecologia, utilizzo del proprio corpo, diritti civili....

LETTERA ANTIPROIBIZI...
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Dovrebbe essere vergognoso ed inconcepibile per dei popoli civili, quali si
credono quelli occidentali, dichiarare guerra a delle povere piante, tentare
con ogni mezzo di estinguerle, distruggere interi ecosistemi e culture
millenarie, ammazzare gente innocente, contribuire a creare una cultura
intollerante ed imperialista, diffondere fesserie spacciandole per scienza.
Sono i nuovi inquisitori, che bruciano sul rogo oppio, coca e marijuana,
rendendo a molta gente la vita impossibile, togliendo il diritto di
usufruire del nostro corpo come piu' ci aggrada, arrivando a negare che esso
ci appartenga.

Si, siamo dei consumatori di sostanze psicoattive ora illegali!
Dalle relazioni ministeriali e' emerso che siamo in centinaia di migliaia
solo in Italia.
Perche' si e' stabilito che alcune sostanze si possano usare ed altre no?
Possiamo bere fino a morirne, possiamo schiantarci con mezzi da duecento
all'ora, possiamo imbottirci di psicofarmaci perfettamente legali, come
fanno sempre piu' persone, forse senza rendersi conto che certe sostanze
vendute legalmente causano molte piu' morti di tutte le "droghe" messe
insieme.

Prendendo in considerazione la Cannabis ad esempio:
i Governi, con qualche eccezione, le multinazionali e le narcomafie non
vorrebbero farcelo sapere, ma la marijuana dovrebbe essere considerata un
farmaco miracoloso: al pari della penicillina e' poco costosa (tolta la
"tassa" della proibizione) e si e' rivelata utile ed efficace per svariati
disturbi e malattie al posto di farmaci meno efficaci e piu' dannosi (nella
cura di nevralgie, emicranie, tic douloureux, come agente di ritiro da
assuefazioni da narcotici e alcool, ipotensivo intraoculare, antiepilettico,
antispasmodico, antidepressivo, tranquillante, stimolante dell'appetito,
analgesico, antiasmatico,
broncodilatatore, antiinfiammatorio, anestetico topico, ipotermogenico,
antidolorifico, antinausea da chemioterapici, ossitocico, anti-tosse,
antibiotico). Praticamente assenti effetti collaterali che caratterizzano
sempre i farmaci e non si e' mai registrato, un caso di
morte per l'assunzione di questa sostanza. Nessun altro farmaco puo' vantare
un tale indice di innocuita', come dimostrato da queste cifre riguardanti le
cause di morte annuali negli Stati Uniti riportate da diverse pubblicazioni
scientifiche:

Tabacco: 430700
Alcool: 110640
Reazioni avverse alla somministrazione di farmaci in ospedale: 32000
Farmaci (legali) e droghe (illegali): 16926
Farmaci antiinfiammatori come l'aspirina: 7600
Marijuana: 0

Anche l'indice di mortalita' da ecstasy e' minore di
quello da aspirina (pur calcolando la percentuale sulle stime del numero di
consumatori).
Inoltre dalla canapa e possibile ricavare tessuti, carta, corde, sacchi,
plastica biodegradabile, tavole, olio e semi altamente energetici, cosmetici
ed anche combustibili ecologici.
Vediamo come incoerenza pura spacciare il proibizionismo per "amorevole
difesa della salute" e poi considerare legali sostanze che dal punto di
vista medico si sono dimostrate piu' pericolose: sono decine di migliaia i
morti per alcoolismo e tabagismo solo in Italia. Si rispetta cosi' il
principio che ogni cittadino e' libero di decidere su cio' che e' dannoso o
meno per se' stesso.
Non vediamo perche' la stessa liberta' non debba essere riconosciuta ai
consumatori di altre sostanze.
Negare ai tabagisti la possibilita' di acquistare legalmente le loro
sigarette vi sembrerebbe cosa sensata?
Se vi proibissero di acquistare birra al supermercato non vi sentireste
violati nei vostri diritti?
Pensate inoltre che misure del genere farebbero diminuire i consumi di
alcool e sigarette?
O pensate piuttosto che servirebbero a far ingrossare i profitti di
trafficanti e contrabbandieri?
L'esempio storico del proibizionismo U.S.A. dovrebbe far riflettere in
proposito.

Liberalizzare la Cannabis, aprire centri per la somministrazione controllata
di eroina (ricordatevi che la maggior parte dei "danni da eroina" sono
invece danni da proibizionismo sulla stessa: questa sostanza di per se non
causa danni all'organismo, diverso e' il caso se, come nell'attuale regime
proibizionista essa viene venduta a prezzo alto aumentando il tasso di
criminalita' fra i consumatori abituali, senza controlli qualitativi ne'
garanzie igeniche, tagliata con sostanze che possono dare reazioni
allergiche o danneggiare la salute, con quantita' di principio attivo
variabile dall'1 all'80% aumentando a dismisura il rischio di overdose...),
instaurare una seria politica di riduzione del danno,
significherebbe utilizzare risorse, attualmente impegnate nella repressione
dei consumatori, in settori piu' utili per la societa'.
Il proibizionismo oltre a essere ingiusto e inutile e' estremamente
costoso.

I tribunali si vedrebbero liberati del peso di migliaia di processi che
rallentano il corso della giustizia e anche il sovraffollamento delle
carceri, e i suoi costi per la societa' si ridurrebbero (circa 500 mila lire
giornaliere per detenuto.). I dati delle relazioni ministeriali dicono da
diversi anni che una cifra intorno al 30% dei circa 50.000 detenuti nelle
carceri italiane e' tossicodipendente: una meta' entra direttamente per
violazione della cosiddetta legge "antidroga" e un'altra meta' per reati
diversi, ma pur sempre legati alla necessita' di procurarsi il denaro per
l'acquisto clandestino delle sostanze.
E' dunque prioritario "decriminalizzare" la figura del consumatore,
superando normativa e l'ottica della proibizione.

La storia ci insegna che l'uomo ha sempre fatto uso di sostanze che alterano
lo stato di coscienza.
Accettare questa realta', significa sforzarsi per cercare di ridurre il
danno, che puo' essere causato dal consumo di queste sostanze (come di altre
oggi legali).
Le politiche proibizioniste, accanendosi contro i consumatori, hanno
generato danni sociali e individuali di gran lunga maggiori di quelli che,
presumibilmente, avrebbero voluto evitare.
Il diritto penale deve progressivamente ritrarsi dalla questione "droghe",
riducendo i rischi della marginalita' e dell'esclusione sociale per i
consumatori, eliminando qualsiasi forma di sanzione per il consumo di tutte
le sostanze e liberalizzando Cannabis e derivati.

Avremo anche potuto tacere e farci gli affari nostri, pero', noi siamo
interessati a costruirci un futuro piu' sereno senza imposizioni che
limitano la liberta' individuale a meno che non intralci quella altrui.

Siamo stufi di essere trattati come minorenni minorati, ci costringete al
crimine, e ci arrestate se lo commettiamo, ci emarginate e vorreste un mondo
senza di noi...
Pero' noi ci siamo!
E vogliamo denunciare le intolleranze egli abusi perpetuati.
L'opinione pubblica e' condizionata e facilmente manipolata in un epoca in
cui le guerre imperialiste si spacciano per umanitarie e sono sostenute
moralmente dalla maggior parte della popolazione plagiata dai media.
Vogliamo un'informazione chiara, corretta, onesta e realmente scientifica!
Basta persecuzioni!
Basta intrighi e leggi per coprire interessi politici ed economici. Vogliamo
giustizia!

Chiediamo:
- Depenalizzazione dell'uso di qualsiasi sostanza.
- Cancellazione dalle tabelle della 309/90 della cannabis e dei suoi
derivati (con conseguente liberalizzazione del consumo, produzione e vendita
degli stessi)
- Depenalizzazione dei reati connessi all'uso di sostanze.
- Decarcerizzazione dei tossicodipendenti detenuti per reati connessi
all'uso di sostanze.
- Nuove e piu efficaci politiche di riduzione del danno, seguendo gli esempi
di Svizzera, Olanda, Germania (liberta' e possibilita' di cura per i
tossicodipendenti, realizzazione di interventi a bassa soglia,
realizzazione di locali per la somministrazione di eroina)...
- L'inizio di una sperimentazione di somministrazione controllata di eroina.
- L'inizio di una sperimentazione per l'uso medico della canapa, giusto
riconoscimento alle proprieta' della pianta, mentre al tempo stesso siamo
molto dubbiosi riguardo l'utilizzo dei suoi derivati (semi)sintetici che
permetterebbero alle aziende farmaceutiche di lucrare sulla salute dei
pazienti.

BrigateVerdi

(per informazioni http://www.ecn.org/brigateverdi )

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