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Giornalisti....
by marko Wednesday, Dec. 07, 2005 at 10:47 AM mail:

Non vedo pellerossa, ma egoisti
Tav, Paolo Liguori sul Corsera

Beati gli spiriti dei grandi viaggiatori, che hanno scalato montagne, guadato fiumi, percorso migliaia di chilometri a piedi, per tracciare le mappe del mondo. Ci guardano dal cielo e pensano che siamo pazzi. E la civiltà industriale, egoista e violenta, che minaccia la Val di Susa? O sono loro, gli abitanti della valle, che vogliono fermare il nostro futuro, bloccando lo scavo di un tunnel ferroviario? Rischiamo l'isolamento noi, serve un corridoio veloce per collegare Lione a Trieste (guardando dà Lisbona a Kiev)?

Oppure sono isolati i valligiani, che contrastano la ferrovia sotto la bandiera dell'integrità del territorio? Per fortuna, non deve rispondere Celentano. Chissà, forse direbbe che in Val di Susa sono rock. Oppure sono come gli indiani d'America. Ma non è vero. I pellerossa fermavano la locomotiva in nome di una civiltà antica. Temevano di perdere terra, storia, lingua e tradizioni. E le loro vittime, paradossalmente, erano spesso cinesi. Così come oggi, in Val di Susa, sono poliziotti le vittime di manifestazioni e blocchi. Lì però non c'è un'altra civiltà, ma una parte minore e residuale della stessa nostra cultura. In Val di Susa non temono il treno, perché hanno le macchine, le industrie, i riscaldamenti, gli elettrodomestici.

Sono solo egoisti: producono i loro rifiuti e li vogliono smaltire da soli. Non ne tollerano altri di passaggio. Ora alzano lo scontro esercitando il potere di veto: somigliano più ai controllori di volo che ai pellerossa. Non hanno ragione, anche se fanno le vittime. Non c'è stata repressione statale, piuttosto prepotenze di minoranze. A1 massimo sosterrei il diritto di quegli abitanti a un certo numero di chilometri da percorrere sulla futura ferrovia. Viaggino in Europa, con i loro figli. Si guardino intorno. Si mischino con i nuovi pellegrini che, dall'Africa e dall'Est, arrivano a milioni per vivere. con noi. Loro sì, umili, comincino dal basso delle nostre città. Proprio là dove si concentrano i nostri rifiuti. Ma non protestano, non bloccano nulla. Anzi, fanno servizi indispensabili e ci danno spesso una grande lezione.

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