ricostruzione dell'ansa della giornata di ieri..
TAV: BLITZ NELLA NOTTE, PRESIDIO SPAZZATO VIA A VENAUS/ANSA FORZE ORDINE CONQUISTANO AREA PER TAV, SCOPPIA RIVOLTA VAL SUSA (ANSA) - VENAUS (TORINO), 6 DIC - Il blitz scatta verso le 3,30. Centinaia di agenti e carabinieri saliti al presidio di Venaus spazzano via le tende, la cucina da campo e la piccola baraccopoli montata dai ''No tav'' per impedire la presa di possesso dei terreni da parte della Ltf, la societa' italo francese che dovra' costruire l' odiata linea ad alta velocita'. Sono 20 minuti di grande tensione, di urla, manganellate, spintoni nella notte gelida. ''Polizia e carabinieri sono arrivati su una trentina di automezzi - racconta il fotografo Alessandro Contaldo, che con altri quattro colleghi era in servizio al presidio - erano in assetto antisommossa. Sono scesi e hanno subito caricato, anch' io sono stato colpito da alcune manganellate''. Stessa sorte per alcuni colleghi e un cameramen. ''Le forze dell' ordine - aggiunge Silvano Barella del comitato No tav di Sant' Ambrogio - hanno portato avanti la recinzione dei terreni di 200 metri. Con una ruspa hanno fatto piazza pulita delle barricate e del resto. Numerose persone sono state colpite a manganellate''. Mentre avviene il blitz l' intera zona e' isolata. L' allarme dei valsusini corre sui cellulari e molti cercano di salire al presidio, ma non vi riescono. Altri si arrampicano a piedi, come alcuni sindaci della zona, quelli di Venaus, di Sant'Ambrogio, di San Didero e di Bruzzolo. ''Ci sentiamo traditi - dicono - siamo indignati, qui la gente difendeva solo il proprio territorio. Questo e' il fallimento della democrazia''. La tensione sale al massimo, si diffondono le voci piu' disparate che esasperano ancor di piu' la situazione. Si parla di un dirigente di polizia che incita i suoi uomini contro i ''No tav'': ''massacrateli'', avrebbe detto, ma le testimonianze sono discordanti. Poi si diffonde la voce di un morto e di un anziano in coma. E' destituita di fondamento. Il bilancio, fortunatamente, e' assai meno grave: alla fine vengono medicate al Pronto soccorso di Susa 22 persone (di cui tre agenti) e due sole sono trattenute in osservazione: un ragazzo di 22 anni, che ha riportato un trauma cranico e cinque punti di sutura alla fronte, e un pensionato di 64, che ha un forte trauma addominale causato da una manganellata. L' operazione dal punto di vista delle forze dell' ordine ha successo: tutti gli 82 lotti che la Ltf doveva mettere a disposizione dell' impresa Cmc per iniziare i lavori preparatori alla costruzione di una galleria di servizio sono ''conquistati''. C' e' un solo fermato (poi rilasciato). Ma il contraccolpo e' pesante. La Valle di Susa vive ore di vera e propria rivolta. In poco tempo tutte le strade che da Torino risalgono la valle fino al confine francese sono bloccate dai manifestanti, la ferrovia internazionale Torino-Modane e' interrotta alla stazione di Avigliana, dove 200 persone si mettono sui binari. Nel paese c' e' un' auto dei vigili urbani che invita a partecipare ai presidi. Bussoleno diventa il cuore della protesta. Ci sono blocchi ovunque. Una lunga colonna di camionette della polizia cerca di aggirarli per una strada laterale, ma trova un muro di manifestanti. Vi sono tafferugli, poi la mediazione di sindaci e sacerdoti riesce a far fare dietro front ai poliziotti. Antonio Ferrentino, il presidente della Comunita' montana bassa Valle di Susa, leader dei ''No tav'', prima corre a Venaus, dove c' e' stato un blocco dell' autostrada A32 e con pneumatici incendiati (tre persone sono denunciate), poi scende a San Giorio dove trova 2 mila persone che occupano entrambe le carreggiate dell' arteria e gli eurodeputati Vittorio Agnoletto e Mario Borghezio. Si forma una lunga colonna di tir. Sulle statali 24 e 25 che fiancheggiano la A32 sono accatastati altri pneumatici e tronchi d' albero. Molte scuole si svuotano, allievi, maestre e genitori vanno nelle piazze a protestare, dalle fabbriche escono gli operai che hanno proclamato scioperi spontanei, negozi e bar chiudono o appendono cartelli di solidarieta' con i rivoltosi. La situazione pare in piu' occasioni poter sfuggire di mano ai sindaci. Ma nemmeno la presenza di gruppetti di anarchici provoca episodi gravi. Dopo 8 ore i blocchi vengono tolti e i manifestanti in corteo raggiungono Bussoleno. Nel centro polivalente li attendono i sindaci dei 23 paesi della Bassa Valle; quelli dell' Alta Valle (14 comuni) si riuniscono a Oulx con il presidente della Comunita' montana Mauro Carena: per loro c' e' una preoccupazione in piu' salvare i Giochi invernali da azioni di boicottaggio che danneggerebbero le loro stazioni sciistiche. Carena ha chiesto ai ministri leghisti del suo partito di incontrare Berlusconi. A Bussoleno dall 'assemblea risuona un grido di guerra: ''Riprendiamoci Venaus''. L' 8 dicembre probabilmente ci sara' un corteo fino al presidio. La decisione e' di riconvocarsi alle 7,30 di domani. Sara' un' altra giornata calda. (ANSA). BRL-GE 06-DIC-05 21:07 NNNN
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