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SEGNALI IMPORTANTI DALLA VAL DI SUSA
by RETE DEI COMUNISTI Thursday, Dec. 08, 2005 at 5:07 PM mail: cpiano@tiscali.it

Un segnale di controtendenza contro il partito unico POLO-ULIVO

SEGNALI IMPORTANTI DALLA VAL DI SUSA

Il Governo Berlusconi se ne va così come è arrivato: mandando le proprie falangi a malmenare inermi cittadini nelle tende dove hanno trascorso le ultime settimane nel tentativo di bloccare l’inizio dei lavori di costruzione della linea ad Alta Velocità che distruggerebbe la Val di Susa. Nel luglio 2001, a Genova, era toccato alle decine di migliaia di lavoratori e giovani che volevano portare fin sotto le orecchie degli “8 grandi della terra” la loro denuncia nei confronti delle nefandezze del liberismo. Allora ci era scappato il morto, questa volta un’intera popolazione viene prima additata al pubblico ludibrio, accusata di essere egoista e antimoderna, e poi massacrata di botte da centinaia di carabinieri e poliziotti arrivati di notte, come ladri, a occupare la valle. A occupare una valle italiana come si occupa un territorio nemico.
In mezzo, in questi anni di governo di centrodestra, una lunga lista di aggressioni ai danni di chi contestava la parata militarista del 2 giugno, degli studenti, degli operai, delle popolazioni di Acerra, di Scanzano, della Sardegna. Questo governo, ormai agli sgoccioli, conferma di essere animato e guidato dai peggiori spiriti animali del capitalismo italiano e della destra estranei ad ogni tradizione democratica, per quanto formale, e di usare le maniere forti ogni qual volta si trova di fronte ad un conflitto. In questo percorso Berlusconi e il suo solerte ministro degli Interni Pisanu hanno potuto spesso contare sull’attiva collaborazione del capo dello stato, quel Carlo Azelio Ciampi che qualche giorno fa, bacchettando i valsusini e spiegando che l’Italia non può rimanere isolata, si è personalmente incaricato di suonare la tromba che ha scatenato i celerini contro gli abitanti di Venaus.
Ma la vicenda della Val di Susa ci rivela anche un altro tratto costante della situazione italiana degli ultimi anni: la gestione bipartizan della politica e dell’economia da parte di Polo e Unione, almeno sulle questioni che contano. Ed è evidente che quando sono in gioco gli interessi economici delle ditte incaricate delle grandi opere non c’è democrazia che tenga. “L’Alta Velocità si deve fare e si farà”, lo hanno ripetuto fino a noia sia il ministro berlusconiano Lunardi sia la governatrice diessina del Piemonte Mercedes Bresso. A maggior ragione se le ditte incaricate appartengono all’universo delle cosiddette cooperative “rosse”, come quella CMC i cui tecnici hanno già devastato il Mugello e che oggi si apprestano a trasformare una valle piemontese in un deserto di amianto e cemento.
In questi anni non c’è stata opposizione nel nostro paese da parte di un centrosinistra che, in sostanza, condivide il nucleo e la filosofia liberista del governo Berlusconi - non a caso criticato solo per il metodo, l’assalto della polizia, e non per il merito. Non perché i poteri forti rappresentati da Prodi, D’Alema o Rutelli abbiamo maggiormente a cuore il metodo democratico e il dialogo, ma perché si rendono conto che solo attraverso la concertazione possono imporre scelte impopolari e dannose, potendo contare sui sindacati confederali e sull’ampia rete di organizzazioni sociali, economiche e associative che in questi anni si sono incaricate di riportare il conflitto all’interno delle compatibilità.
Eppure qualcosa sembra cambiare rispetto al passato. Nonostante il boicottaggio esplicito di CGIL, CISL e UIL lo sciopero generale indetto dalla CUB in Val di Susa il 16 novembre ha chiuso fabbriche, scuole e uffici, così come dopo i pestaggi della notte del 5 dicembre la popolazione della Valle non è tornata a casa, ma ha saputo reagire con tempestività e lucidità, promettendo di intensificare la lotta anche contro i Giochi Olimpici invernali. Se l’opposizione del centrosinistra somiglia sempre più a un gioco delle parti, sembra invece emergere un protagonismo popolare che fa dell’autonomia rispetto al sistema politico ed economico la sua forza e che ottiene anche importanti vittorie, oltretutto con una forte connotazione di classe.
Non lasciamo soli gli abitanti della Val di Susa. La loro lotta, se avrà successo, renderà tutti più forti.

LA RETE DEI COMUNISTI
cpiano@tiscali.it


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