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PROPOSTE DI LAVORO, PRO MEMORIA PER MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA PER IL NUOVO ANNO
by Comitato nazionale per il ritiro dei militari Monday, Dec. 19, 2005 at 10:00 AM mail: viadalliraqora@libero.it

Con il nuovo anno, la partita contro la guerra in Iraq e nel Medio Oriente rimane ancora tutta aperta. Al momento le aspettative per il ritiro immediato delle truppe italiane restano disattese sia dal governo di destra in carica che dalla coalizione di centro-sinistra che si candida a sostituirlo. Fino ad ora segnali di inversione di tendenza non se ne vedono. Ciò rende ancora più decisiva l' iniziativa del movimento contro la guerra e la sua piena autonomia dal quadro politico esistente.

PROPOSTE DI LAVORO, AUGURI E PRO MEMORIA PER IL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA PER IL NUOVO ANNO

Con il nuovo anno, la partita contro la guerra in Iraq e nel Medio Oriente
rimane ancora tutta aperta.

Al momento le aspettative per il ritiro immediato delle truppe italiane
restano disattese sia dal governo di destra in carica che dalla coalizione
di centro-sinistra che si candida a sostituirlo. Fino ad ora segnali di
inversione di tendenza non se ne vedono. Ciò rende ancora più decisiva l'
iniziativa del movimento contro la guerra e la sua piena autonomia dal
quadro politico esistente.

Il Comitato nazionale per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq, in
venti mesi di attività ha posto dentro il movimento questioni, iniziative e
obiettivi in parte coincidenti e in parte dissonanti.

Nei prossimi mesi le realtà politiche, associative, informative che hanno
dato vita al Comitato per il ritiro dei militari dall'Iraq, saranno chiamate
a portare il loro contributo sia sugli appuntamenti che il Comitato si è già
dato autonomamente sia negli appuntamenti unitari con le altre realtà del
movimento contro la guerra.


1) Segnaliamo per il mese di gennaio l'appuntamento per il forum su
"Informazione, ideologia, guerra" che stiamo organizzando per sabato 28
gennaio a Roma. A questo appuntamento parteciperanno giornalisti,
mediattivisti e realtà del movimento contro la guerra. Il terreno dell'
informazione ci sembra decisivo per lo sviluppo e l'autonomia del movimento.
La lotta contro quello che viene definito lo "tsunami informativo" davanti
al quale tentennano e capitolano in molti, è in realtà una battaglia che
individua nelle scelte politiche l'origine e non la conseguenza della
disinformazione. L'autonomia del movimento diventa quindi decisiva sia per
delineare alternative alle scelte della politica sia per resistere allo
tsunami informativo. Tra l'altro l'ipoteca rappresentata dalla minaccia di
attentati in Italia e la sua strumentalizzazione, deve vedere il movimento
affrontare e chiarire per tempo le valutazioni da dare e le iniziative da
prendere. Non sarà una discussione semplice ma riteniamo che vada fatta.


2) Gli altri appuntamenti di gennaio riguardano la gestione sul territorio
nazionale delle due proposte di legge presentato dal deputato Mauro
Bulgarelli sul referendum contro la presenza di armi, siti e porti nucleari
nelle basi militari straniere in Italia e per la desecretazione sui
documenti di Stato degli ultimi venticinque anni.

Una prima iniziativa c'è già stata a Cesena (dove c'è la base militare di
Pisignano) mentre altre due sono in cantiere per gennaio in Toscana (Camp
Darby) e in Sicilia (Sigonella). La vicenda della base della Maddalena in
Sardegna è un incoraggiamento importante che ha portato la vicenda delle
basi militari nell'agenda politica nazionale.


2) A tale proposito, sarebbe utile verificare la possibilità di fare il 3
febbraio (anniversario della strage del Cermis) una giornata di "pressing"
con dei SIT IN (anche non in numerosissimi ma chiari nei cartelli e nei
volantini) sotto le sedi delle regioni che ospitano le basi militari. Si può
cominciare nelle regioni dove l'attività è stata già avviata e cercare di
coinvolgere le regioni dove ancora non ci sono realtà in movimento.


3) Per il 18 febbraio è stata convocata dalle reti impegnate storicamente
sulla Palestina una manifestazione nazionale a Roma. Il Comitato deve
sentirsi impegnato a dare il massimo contributo alla riuscita di questa
manifestazione si solidarietà con la lotta del popolo palestinese.. Non solo
perché abbiamo sempre sostenuto che la situazione di Iraq e Palestina sono
strettamente collegate, ma anche perché tra gli obiettivi della
manifestazione c'è anche la richiesta di revoca dell'accordo di cooperazione
militare Italia-Israele che, insieme al ritiro delle truppe dall'Iraq,
rappresenta il banco di prova del prossimo governo sulle scelte di politica
estera e militare. Su questo è stata comunque convocata una seconda riunione
nazionale il 15 gennaio a Firenze.


4) La manifestazione del 18 marzo contro la guerra. Su quella data e sul
fatto che ci debba essere una grande manifestazione - tra l'altro coordinata
a livello internazionale - non possono esserci dubbi. Come è noto ci sono
settori del movimento (la maggioranza del PRC ma non solo) che preferirebbe
rinviarla a dopo le elezioni, mentre sulla piattaforma, le proposte fino ad
oggi in discussione tendono ad escludere il punto del riconoscimento e
sostegno della Resistenza popolare contro l'occupazione militare dell'Iraq.
Ciò sarebbe un arretramento rispetto alla manifestazione nazionale del 19
marzo 2005 che invece - e finalmente - su questo aveva rotto gli indugi
schierando il movimento contro la guerra al fianco della Resistenza
irachena. Un passaggio della discussione sulla manifestazione è l'assemblea
nazionale prevista per l'11 febbraio a Firenze convocata da diverse (non
tutte) le realtà del movimento no war (Bastaguerra, Arci, Un Ponte per
etc.). Riteniamo che in quella sede vada ribadito che la manifestazione del
18 marzo va fatta e su una piattaforma più avanzata possibile.

Un altro passaggio verso la manifestazione sarà l'assemblea generale dei
movimenti sociali che, inizialmente prevista per metà gennaio, subirà uno
slittamento a febbraio a causa delle mobilitazioni in corso (TAV, carovita,
reddito acqua etc.). In quella sede la scadenza del 18 marzo come data della
manifestazione nazionale ed internazionale contro la guerra verrà ribadita
con forza.


5) Infine, ma non per importanza, il 9 aprile sapremo con quale governo
dovremo fare i conti nei prossimi anni. I primi cinquanta giorni saranno
sufficienti per capire che aria tira sull'agenda relativa alla guerra, al
ritiro delle truppe dall'Iraq, alla revoca dell'accordo di cooperazione
militare con Israele, alle scelte di politica militare ed internazionale. La
data del 2 giugno torna così ad essere un appuntamento significativo per
verificare o meno la discontinuità con il governo della guerra. Le
manganellate della polizia alla manifestazione del 2 giugno del 2005 hanno
persuaso molti che la festa della Repubblica non può legittimare le
politiche belliciste e la cultura militarista del nostro paese.


Con questo promemoria di proposte e appuntamenti cogliamo l'occasione per
fare gli auguri per il nuovo anno a tutte e a tutti gli attivisti del
movimento contro la guerra, con la speranza che il 2006 porti il nostro
paese fuori da ogni complicità con la guerra e l'oppressione di altri
popoli.

Dicembre 2005

Il Comitato nazionale per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq

Info: viadalliraqora@libero.it

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