Attivisti dei centri sociali bloccano la fiaccola olimpica a Venezia
Dalla “Nuova Venezia” 18.01.2006
Manifestazione dei “no global” in Piazzale Roma
L’attesa sotto la neve è stata scandita da slogan contro la Coca Cola, la Tav e il Mose. I tre elementi colante della protesta dei “no global” in occasione dell’arrivo in centro storico della fiaccola olimpica. Qualche piccolo tafferuglio, ma l’intento della quarantina di giovani guidati da Luca Casarini, cioè quella di bloccare il corteo è fallito. Non ci sono riusciti. Infatti come ha detto Luca Casarini: “Oggi siamo cinque a uno: cinque poliziotti per ognuno di noi. Una sproporzione inaudita. Ma alla fine l’attenzione l’abbiamo attirata lo stesso. Quindi vittoria. Qualcuno in più sa delle nefandezze della multinazionale sa che otto sindacalisti colombiani che lavoravano all’interno degli stabilimenti della Coca Cola sono stati uccisi”, sottolinea il portavoce dei “no global”. L’attesa in Piazzale Roma è iniziata verso le 13.30. L’arrivo dei tedofori era previsto per le 14.30, ma il traffico e qualche problema a Padova hanno comportato un’ora di ritardo. Musica, slogan e volantinaggio hanno accompagnatoo la protesta davanti a pendolari che attendevano di partire con i pullman per tornare in terraferma, turisti che fotografavano i ragazzi, lo schieramento di forze dell’ordine e qualcuno che discuteva sull’utilità della manifestazione. La minaccia, fatta trapelare come veritiera dai ragazzi, era quella del lancio di uova alla vernice. Naturalmente non sarebbe stata tollerata dalle forze dell’ordine. Non c’è stato nessun lancio. Solo una scritta su un mezzo dell’organizzazione. Quindi l’arrivo della carovana. Lancio di fumogeni, la polizia che spintona e toglie dalla strada i ragazzi e poi la fiaccola entra senza intoppi in centro storico. (c.m.)
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