In Consiglio era passata la mozione che chiedeva di spostare la data. Protestano la Lega e la Fiamma tricolore. Non si farà il corteo dei fascisti. Il questore Scarpis ne ordina il rinvio almeno sino a febbraio.
Il questore di Milano Paolo Scarpis ha deciso ieri sera di rinviare il corteo organizzato per domani dalla Fiamma Tricolore dopo le proteste della comunità ebraica, dei partigiani e delle forze del centrosinistra. La manifestazione potrà svolgersi soltanto dopo il primo febbraio, quindi lontano dalle iniziative per il Giorno della memoria. La decisione di Scarpis è arrivata dopo la mozione contraria approvata in consiglio comunale su iniziativa del ds Emanuele Fiano. Una scelta alla quale si è opposta la Lega. Protestano i responsabili del partito di Rauti.
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Ha ascoltato l´indignazione della sinistra e dei partigiani e la richiesta del consiglio comunale che aveva votato una mozione per spostare quel corteo. E alla fine di una giornata di proteste e mobilitazione, il questore Paolo Scarpis ha deciso: la manifestazione di Fiamma Tricolore che avrebbe dovuto attraversare il cuore della città domani pomeriggio, nei giorni in cui si celebra la giornata della Memoria e si ricorda la Shoah, potrà svolgersi solo dopo il primo febbraio. Una «prescrizione» presa valutando anche che, in piazza San Babila dove il corteo sarebbe arrivato, si erano già dati appuntamento gli antagonisti. Ma Forza Nuova non esclude che qualcuno possa comunque scendere in strada e invoca un pubblico confronto con i «campioni della democrazia» che hanno voluto lo spostamento del corteo. «Tenteremo di chiamare a raccolta i nostri iscritti in giro per l´Italia - dice il segretario provinciale Marco De Rosa - e di bloccarli, ma non posso escludere che qualche gruppo giri per Milano. Di questo si prenderà la responsabilità il questore Scarpis che a 48 ore dal corteo lo ha vietato. Da parte di tanti c´è stato un uso bassamente strumentale del giorno della Memoria. Ho visto la stessa dose di intolleranza e di violenza usata negli anni Settanta».
In tanti avevano detto no e il comitato antifascista aveva indetto un presidio in piazzale Loreto, «per rendere omaggio ai 15 martiri e ai 3.987 milanesi caduti per la libertà - spiega il presidente dell´Anpi Tino Casali - . Adesso valuteremo insieme cosa fare». Soddisfatto il capogruppo dei Ds Emanuele Fiano, che aveva iniziato uno sciopero della fame e della sete, seguito da Roberto Biscardini della Rosa nel pugno. «È stata evitata un´offesa alla città - dice Fiano - e per questo ringrazio il questore Scarpis. Ma sono soddisfatto anche per la solidarietà, le voci di protesta e per il voto trasversale espresso dal consiglio comunale: ha dimostrato che era un sentimento non di parte». E un ringraziamento arriva anche dal presidente della comunità ebraica Leone Soued: «Sono contento per il grande rispetto che si è voluto esprimere alla comunità e all´ebraismo in una settimana così importante».
Ma per i Ds, che avevano definito la manifestazione nei giorni della Memoria «inopportuna» e «ignobile», rimane un problema. «Adesso - afferma il segretario cittadino Pierfrancesco Majorino - Forza Italia deve spiegarci perché gli stessi individui che provocano tanta indignazione da parte della città hanno ufficializzato un accordo elettorale con Silvio Berlusconi». Ma era stato tutto il consiglio comunale a votare a larga maggioranza (39 sì e 3 no) proprio una mozione di Fiano per invocarne il rinvio. Contraria la Lega. «Perché - dichiara il consigliere Ettore Tenconi - non c´è chi può arrogarsi il diritto di essere più democratico degli altri e imporre divieti a chicchessia». Distinguo in An, con Carla De Albertis che ha detto sì: «Non per appoggiare l´Anpi, ma per amicizia e solidarietà nei confronti di Israele e della comunità ebraica».
