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"Leoncavallo, rischio sgombero"- Unità 5 ott | ||
by info Tuesday, Jan. 24, 2006 at 4:59 PM | mail: | |
TORNA L’INCUBO sgombero per il Leoncavallo, storico centro sociale milanese. Il 18 la forza pubblica potrebbe usare la forza per scacciare gli occupanti. Matteo Cabassi, l’amministratore delegato di Bastogi Spa, che controlla il 57% di Brioschi, la società che ha in portafoglio l’area di via Watteau occupata dal centro sociale dal 1994, rivuole l’immobile. La famiglia Cabassi dal 1999 si è rivolta ai giudici per tornare in possesso del proprio immobile al quartiere Greco. Lo sgombero è stato evitato in extremis già per due volte, ma la situazione adesso sembra molto più difficile, anche se dal punto di vista giuridico l’uso della forza potrebbe anche non essere un atto dovuto. «La sentenza del Tribunale di Milano» spiega Daniele Farina, leader del Leonka e consigliere comunale nelle fila di Rifondazione «è stata appellata in Cassazione e non è una sentenza definitiva. Inoltre riguarda la sola Associazione delle Mamme del Leoncavallo. Se si vorrà procedere allo sgombero, programmato per il 18 ottobre, si compirà una forzatura giuridica e un’evidente speculazione politica». L’aspetto pi incredibile di questa vicenda che si trascina ormai da anni è la totale assenza da parte della giunta comunale, nonostante la maggioranza dei milanesi siano a favore di una soluzione pacifica che permetta al Leoncavallo, ormai un simbolo della città, di continuare a vivere. Significativo sotto questo punto di vista l’atteggiamento di Aldo Brandirali, ex leader di Servire il popolo (movimento maoista) poi folgorato sulla via di Arcore, attualmente assessore comunale ai Giovani. L’unico intervento di Brandirali sull’argomento è stato fatto per polemizzare con il presidente della Provincia, Filippo Penati. Di proposte però neanche l’ombra. «Le promesse del Comune si sono perse nel nulla - spiega ancora Daniele Farina - e la Provincia ha compiuto qualche passo sì, ma troppo timidamente. In questo modo la città rimane indietro e spreca una grande occasione. Albertini, Brandirali e gli altri dovrebbe prendere esempio dal Comune di Napoli, che di recente ha comprato la sede al centro sociale Officina 99». Dal Leoncavallo intanto fanno sapere che per il 17 ottobre, il giorno prima del possibile sgombero, saranno effettuate «esercitazioni pubbliche antisgombero, sul modello di quelle di Pisanu». La speranza è che non ce ne sia bisogno. |
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