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Metti una sera … in un CPT!
by Ciccio Tuesday, Jan. 24, 2006 at 6:31 PM mail:

In occasione di una delle tante visite effettuate al CPT di Lamezia Terme, il gestore della “rossa” cooooperativa, Raffaello Conte, si lascia andare in un simpaticissimo quanto inquietante spettacolo, ne ha per tutti! Dall'ideologo Piperno alla cavallerizza Rosa Tavella, dai noglobal ai comunisti dell'ultima ora, dall'Unipol a Gianni Speranza, dagli sporchi immigrati al riconoscimento dell'extraterrestre Masella! ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Metti una sera … in ...
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Venerdi' 24 novembre ci siamo recati, accompagnati dall’Onorevole Dorina Bianchi, presso il Centro di Permanenza Temporanea di Lamezia Terme gestito dalla cooperativa sociale "Malgrado Tutto" al cui comando c’e’ Raffaello Conte, per una “gradita visita a sorpresa”.

Siamo arrivati alle 19.40 circa e dopo aver avvisato i Carabinieri della presenza del parlamentare, gli stessi ci hanno accompagnato al posto di guardia dell'ingresso della struttura detentiva per migranti. Gli agenti di pubblica sicurezza presenti (in tutto 6-7), dopo averci chiesto i documenti per effettuare la registrazione dei dati personali sul registro del Ministero degli Interni, hanno contattato telefonicamente i loro superiori, per avere l'autorizzazione all’accesso nel centro. Gli agenti presenti all'interno del gabbiotto appartenevano sia al corpo di Polizia che a quello della Guardia di Finanza. Singolare, per questi ultimi, l’utilizzo delle  fascette a strappo che si attaccano alla divisa "Anti Terrorismo Pronto Intervento".  Dopo che l'agente di Polizia ha chiesto alla parlamentare a quale partito politico appartenesse, senza ovviamente ricevere risposta, lo stesso ha riferito che la parlamentare aveva l’autorizzazione ad entrare, mentre io e il medico dovevamo attendere l'autorizzazione o il diniego della Prefettura, che eventualmente sarebbe arrivata l'indomani, perche' "non c'era nessun responsabile reperibile".



Gli agenti in servizio hanno chiesto se la visita avvenisse in presenza di qualche operatore o accompagnatore della cooperativa. L'On. ha detto che se non avessimo dovuto attendere molto, lei sarebbe potuta entrare anche da sola. Gli agenti hanno fatto una telefonata per avvisare il gestore, Raffaello Conte, della nostra presenza, il quale ha risposto che sarebbe arrivato in pochissimi minuti, in quanto abita a pochi chilometri di distanza.



Negli oltre 20 minuti di attesa, all'interno del posto di guardia, ci è stato riferito che circa un'ora prima c'era stata una rivolta, le versioni delle motivazioni dell'accaduto erano varie, tra cui la mancanza dell'acqua da circa 2 gg. Dietro gli spessi vetri che impedivano di sentire, ho notato che i migranti, rinchiusi come polli all'interno di quella triste gabbia, discutevano animatamente forse proprio dell'accaduto. A qualche metro di distanza dal nostro gabbiotto mi sono accorto che una persona mi faceva cenno di avvicinarmi per parlarmi, stava all'interno della stessa struttura, in una vera e propria cella di isolamento. Alla nostra richiesta di  spiegazioni riguardo l’accaduto, ci sono state date due differenti versioni: la prima che era stato il migrante posto in isolamento a incendiare i materassi poco prima, l'altra e' che essendo egli in possesso di lamette si rendeva conto che era pericoloso per sè e per gli altri e che quindi egli stesso ha chiesto di essere “isolato”.

 

Dopo la lunga attesa, è arrivato il gestore, Raffaello Conte, inveendo contro l'On. Bianchi:

<<A me di voi non me frega niente>>, che

<<io sono un comunista, non questi quattro chiacchieroni>> (riferendosi ai compagni lametini).

 

Le frasi e i ragionamenti che ha portato a sostegno di una sua personale tesi sull'esistenza dei CPT erano del tutto strampalati, la sua tensione dovuta alla nostra presenza era evidente. Dopo essersi rifiutato di accompagnare la parlamentare ha chiamato un operatore, tale Marco, che in pochi minuti e' arrivato e ha fatto strada alla parlamentare.

 

Mentre la parlamentare si trovava all’interno della struttura, io e il medico siamo rimasti nel gabbiotto in attesa che la visita finisse. Raffaello Conte ha continuato nel suo sproloquio per altri 3 minuti, poi salutando in malo modo, se ne e' andato. Di li a poco è rientrato con furia scagliandosi contro di me e sbraitando che mi aveva riconosciuto poichè il sabato precedente ero li "assieme a quei quattro figli di puttana”,

<<non ti preoccupare che ve la facciamo pagare, che ci avete distrutto tutto, avete rotto il muro, la rete, il citofono, ci avete cacato la mischia>>

e poi

<<ahhh sei stato proprio tu a gridare nei confronti miei e di egidio, che lui e' il mio braccio destro e che e' un infame>>.

 

Tutto questo alla presenza delle forze dell'ordine, al gran completo di tutti i giovani, di poca esperienza e succubi del Conte. Nel frattempo lo stesso inizia una serie di telefonate, chiamando a raccolta i suoi fedelissimi, dicendo:

<<venite, venite che c'e' quello che ha rotto tutto sabato>>

poi la telefonata ad Egidio Gagliardi

<<Egi' corri che qui davanti a me c'e' quello che ti ha chiamato infame>>.

Io non mi sono mosso da li' perche’ non mi intimoriva un soggetto come lui.

Nell'attesa che arrivassero i quattro "scagnozzi", Raffaello Conte si e' lasciato andare al solito sproloquio che lo caratterizza. E qui è cominciato lo show vero e proprio! Ha esordito dicendo che e' un comunista vero, che ha la tessera dei DS e che quindi (rivolgendosi al medico) lui è un compagno e quindi non avrebbe parlato con quei noglobal del cazzo (riferendosi a me).

Ha continuato dicendo

<<sono stati loro [i DS] a farmelo aprire, io non volevo, caro compagno, pero' adesso sono loro che vogliono farmelo chiudere...>>.

Ad un certo punto ha iniziato ad attaccarmi:

<<tu, ma guardati, stu figli i puttana>>,

<<stu cretino daa sinistra>>,

<<sti noglobal, che non sapete un cazzo della vita>>,

<<vorrei vedere se vengono a casa tua sti immigrati di merda a rubarti dentro casa, se poi venite a protestare>>,

<<dimmi come ti chiami? pezzo di mmerda>>,

<<sti bastardi, che vi credete che lo chiudete sto centro, no non lo chiudete>>,

<<che sti quattro gatti della sinistra giovanile di Lamezia, pare ca mi fanno paura?>>,

<<che quando io ero attivo, tu ancora dovevi nascere, che io andavo a mettere le bombe, voi non ne sapete niente della vita>>,

<<io che mi sono fatto 6 giorni di carcere...>>,

<<che pare non l'ho visto il vostro ideologo, che avete portato a spalla, che vi siete portati fino a qui sabato? a quel cretino di Piperno, quello faceva parte di potere operaio, quello andava a mettere le bombe, avete capito voi polizziotti, era uno che andava  a mettere le bombe e se lo sono portato>>,

<<...che mi avete rotto il cazzo, tu e Cirillo ... assieme a quel pezzo di merda di Martone ... poi quell'altro la' come si chiama, ah! Russo Spena, che e' andato a fare un esposto in Procura per le cose, le condizioni igieniche..., ma tanto non mi hanno fatto niente i giudici... e niente mi faranno>>,

<<che pare che non t'ho capito, sto pezzo di mmerda di noglobal, che avete i numeri dei parlamentari, che, che li chiamate e li portate qua i vostri amichetti du cazzo>>.

 

Silenzio! Qualcuno della pubblica sicurezza gli sussurra che i nomi sono stati presi. Subito Raffaello Conte salta dietro la scrivania, dove ci sono tutti i documenti della questura, prende il registro e legge ad alta voce il mio nome.

<<Non ti preoccupare che te la facciamo pagare>>. Il poliziotto da me interrogato sull'opportunita' di lasciar fare cio' che stava facendo, non solo non ha fatto nulla, anzi ha dichiarato:

<<che quello e' il registro che Conte puo' leggere perche' lui e' della cooperativa e siccome e' il proprietario di questa struttura, lui puo' farlo>>.

Poi riprende il discorso, sempre gridando, sulla gestione del CPT, le frasi, un po scollegate erano del tipo:

<<perche' invece non andate a rompere il cazzo ai Tavella che si sono fatti i soldi, Rosa Tavella si e' fatta i soldi con l'ippoterapia>>,

<<a Gianni Speranza gli avevo detto di buttarli quei proiettili>>,

<<che qua in citta' si e' diviso tutto>> alludendo agli appalti “sociali”,

<<ci sono immischiati tutti qua>>,

poi a bassa voce e rivolgendosi al medico

<<...anche l'UNIPOL...>>,

<<che io ho sessanta persone che lavorano per me, e li ho cresciuti tutti come figli>>,

 

Dopo questa tiritera, è arrivato Egidio Gagliardi, è entrato come una furia e ha tentato di saltarmi addosso gridando:

<<dammi i documenti, cu cazzu ti cridi d'essa?>>,

<<che ormai non posso nemmeno piu' andare a fare la spesa, giocare a calcetto e farmi una passeggiata nel corso, che mi riconoscono tutti e mi danno dell’infame>>.

Gli agenti avendo capito che la cosa sarebbe potuta degenerare lo hanno bloccato, facendolo calmare. Continuava a gridare assieme a tutti gli altri operatori giunti nel frattempo nel centro, tra cui anche il fratello di Raffaello Conte. L'atmosfera era talmente calda che ad un certo punto gli agenti hanno fatto uscire quasi tutti i presenti fuori dal gabbiotto, invitandoli a smettere poichè  c'era la parlamentare che stava uscendo e che altrimenti sarebbe potuto succedere un casino. In una discussione li' fuori, tra Egidio, Raffaello e suo fratello:

<<oh, ca nun finiscia 'cca! Ti veniamo a prendere, che tanto non ci vuole molto a sapere dove abiti, te la facciamo vedere noi>>,

poi rivolgendosi al medico

<<eh no, caro compagno, perche' bisogna fare come i fascisti, senno' non si imparano sti noglobal, bisogna ammazzarne uno per educarne cento...>> a bassa voce

<<che lo spariamo...>>, poi

<<che te la facciamo pagare, che ti citiamo in tribunale>>.

 

Ad un certo punto mi sono allontanato, perche' stanco di sentirlo gridare, dirigendomi all'esterno, dove c’erano altri compagni, il soggettone è venuto sin li' continuando lo spettacolo, dicendo:

<<ahhhh, sei venuto a dirgli che ti ho minacciato? che mi spavento di questo qua io? che io andavo a mettere le bombe, hai capito?>>

tutto cio' sempre davanti agli agenti di Polizia, che non hanno assolutamente fatto nulla affinche' Raffaello Conte la smettesse. Poi gli altri operatori della cooperativa lo hanno chiamato, informandolo che era uscita la parlamentare. Con l'ultimo avvistamento:

<<Ahhh, che ti ho riconosciuto, tu sei Masella!!!>>, ahahahah!

Ci siamo messi in macchina e siamo stati seguiti fino all'ingresso dell'autostrada da macchine sospette… un piacevole accompagnamento!

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