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Palestina 20 – 25 ottobre 2002:Olive Harvest Campaign
by postato da Migrante Sunday, Oct. 27, 2002 at 8:48 AM mail:

raccolta olive aggiornamenti

Olive Harvest Campaign (Campagna per la raccolta delle
olive)
Palestina 20 – 25 ottobre 2002
International Solidarity Movement
Affinity group: Freedom

22 ottobre: Al Mazra`a Ash Sharqiya: in 10 `internazionali`
percorriamo una polverosa strada di campagna per fare
interposizione fra i contadini intenti alla raccolta delle
olive e i coloni e l’esercito che controllano la zona. Una
prima jeep dell’esercito imbocca la stessa strada e blocca
il passaggio. Ci comunicano che sono lì per far rispettare
l’ordine di sospendere la raccolta delle olive come
ritorsione per un attacco palestines avvenuto il giorno
prima. Al tentativo della jeep di continuare la marcia, ci
opponiamo schierandoci davanti al mezzo militare. Reazione
rabbiosa dei militari che spingono i motori su di giri ma
che poi desistono incerti sul che fare. Viene chiamato un
ufficiale superiore che arriva con un`altra jeep. Riprende
anche con questo ufficiale un confronto un po piu` pacato
sulle nostre e loro ragioni. Cerchiamo di far capire che è
fuori da ogni regola internazionale che un esercito metta
in atto ritorsioni contro la popolazione civile. Si discute
a lungo contestando la validità giuridica dell`ordine.
Arriva alla fine il comandante militare della zona con
un’altra jeep e si ripete il confronto per quanto in toni
corretti e senza eccessive forzature. Una fila di macchine
dei contadini si è intanto formata alle nostre spalle,
mentre dalle alture circostanti decine di palestinesi
assistono al confronto. Dopo tre ore arriva una quarta jeep
della polizia ma ormai la situazione si è sdrammatizzata. I
contadini vengono autorizzati a superare il blocco e a
recuperare i familiari impegnati nella raccolta delle
olive a valle. Le jeep dell’esercito invertono la marcia e
abbandonano il campo.
24 ottobre Al Mazra`a al Qibliya. 7 ‘internazionali’ : ci
posizioniamo a cavallo di una strada di collegamento fra
gli insediamenti dei coloni. Incontriamo una jeep
dell`esercito e due machine di coloni; spieghiamo il motivo
della nostra pacifica presenza; sembra che la situazione
sia tranquilla e sotto controllo. La jeep dell`esercito si
allontana insieme a quella dei coloni. Decidiamo di
dividerci in due gruppi per controllare un’area più ampia.
Sulla strada restiamo in due per fare da collegamento. Dopo
circa mezz’ora arriva una jeep con due coloni che in tono
molto minaccioso pretendono di identificarci. Arrivano
altre due jeep. Veniamo ripresi con videocamere piazzate a
20 centimetri dal nostro volto, ci chiedono di consegnare
il nostro passaporto anche se non ne hanno nessun diritto,
sono armati di fucili e di pistole. Sono molto aggressivi.
Richiamati con il cellulare tutti i componenti del gruppo
ritornano sulla strada. La situazione resta molto tesa fino
all’arrivo di due jeep dell’esercito che ristabiliscono un
clima di normalità e di sicurezza.
Due villaggi a nord di Ramallah.
Due soli episodi: esprimono il clima che regna in questo
paese, in questi villaggi. Impedire o ostacolare la
raccolta delle olive equivale a mettere in discussione la
sopravvivenza della popolazione locale, significa fare
terra bruciata. E non è solo una metafora se è così facile
incontrare zone in cui gli ulivi sono stati bruciati dai
coloni.
Alfredo e Vincenzo Tra dardi
Ramallah, 26 ottobre 2002

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