Alba - L'entropia alla conquista degli spazi interstellari!
Aggiornamenti dall'Entropia, sabato 05 assemblea pubblica. Alba (Cn)
Sabato 29 Marzo, ad Alba, 80 persone sono scese in presidio.Gli albesi che sabato pomeriggio hanno contestato la moribonda città del tartufo, hanno gridato il loro dissenso al “sequestro preventivo” di uno spazio libero, autogestito, indipendente, denunciando pubblicamente il sottovuoto di critica che le forze istituzionali cercano di creare all’interno della città.
Attualmente (Mercoledì 3 Aprile) lo spazio è ancora sotto sequestro. Se non quello ne nascerà un altro, con più calore, con più rabbia.
Prossimo Appuntamento: Sabato 05-04 ore 16.30 nel parco della Zona H (piazzale Mameli):
Assemblea pubblica.
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Il testo distribuito al presidio in città:
LIBERTA’ SOTTO SEQUESTRO
Lo Spazio Entropia è la sede di un collettivo politico di stampo extrapartitico costituitosi in una libera associazione sensibile alle questioni sociali,alla diffusione di cultura, alla creazione di reti solidali,e alla discussione critica, attraverso l’intraprendere percorsi tesi alla messa in discussione del sistema economico-sociale attuale in tutte le sue forme, contrapponendo all’imposizione del status quo la creazione di alternative dal basso.
In un anno e mezzo di attività abbiamo dato vita ad iniziative gratuite di informazione e di cultura a 360° gradi ( tra le quali un ciclo di incontri sulla situazione sud americana, tre rassegne teatrali coinvolgendo attori di fama nazionale, un dibattito pubblico con due refusnik israeliani, una serata informativa sulla situazione lavorativa italiana e sul Tfr , un incontro con un partigiano astigiano sulla Resistenza e sulla rivolta di Santa Libera, le manifestazioni del “caffè letterario” che permette ad autori locali di presentare le proprie opere, il laboratorio teatrale per i bambini, serate dedicate alla musica al di fuori delle logiche “divertimento = prodotto d’acquisto”) .
Oltre alla proposta culturale aperta alla cittadinanza il collettivo ha dato spazio al suo interno alla progettazione di percorsi di analisi tesi ad un risvolto pratico di alcuni temi per noi impellenti quali il caro vita (in questo senso e’ nato il progetto del gruppo d’acquisto ), la grave situazione del precariato ( e’ in cantiere l’ idea di uno sportello di assistenza e informazione su come saper leggere i contratti ), il problema della mancanza di spazi sociali liberi in città, l’ iniqua gestione del diritto alla casa, la privatizzazione dei saperi (lo spazio ospitava una fornita biblioteca e distribuzione di materiale informativo, è in progetto una serie di incontri di scambio di conoscenze a riguardo di attività manuali e pratiche di vario genere).
Il tutto, organizzato in un ambito di totale autogestione, al di fuori dalle logiche gerarchiche o meritocratiche, e frutto di un dibattito aperto in forma orizzontale.
NELLE PUNTATE PRECEDENTI….
Lo spazio Entropia ha da poco festeggiato un anno di attività e progetti…
Venerdì 14 marzo , mentre si svolgeva uno spettacolo teatrale (“Lezioni di giardinaggio per anonimi rivoluzionari”), i carabinieri della compagnia di Alba entravano nello Spazio ENTROPIA.
Con toni e atteggiamenti decisamente alterati e fuori controllo identificavano oltre venti persone, un cane che abbaia viene colpito col manganello e successivamente due presenti.
Due ragazzi arbitrariamente fermati (e in seguito rilasciati dopo minacce sulla persona) sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale (la loro colpa consiste nell’aver osato proferire parola agli agenti dopo provocazioni e insulti) e tutte le altre persone presenti sono state denunciate per il reato di rifiuto di fornire le proprie generalità, sebbene da parte di chiunque ci sia stata l’immediata disponibilità nel presentare i documenti.
Lo spazio il giorno successivo è stato messo sotto sequestro preventivo ed e’ tuttora nella stessa situazione.
I media locali intanto pubblicano articoli dal titolo “garage trasformato in discoteca abusiva”, saltando a piè pari quelli che dovrebbero essere i presupposti di quell’informazione di cui si fanno bandiera.
IL VASO DI PANDORA
La questione degli spazi sociali ad Alba è centrale. Da una riunione svoltasi con alcune associazioni locali è emerso che gli spazi disponibili in città per l’aggregazione, la socializzazione, il confronto e i progetti sono spesso in mano ai privati o, come nel caso del centro giovani, (realizzato dall’amministrazione comunale) non permettono la partecipazione diretta e il coinvolgimento nella gestione degli stessi, non si esulano dalle situazioni di profitto, non permettono la libera condivisione ed espressione di idee e progettualità. La questione, però, non riguarda unicamente le politiche giovanili, ma è ampiamente spendibile in ogni aspetto, ed in ogni segmento della società albese. Mancano gli spazi per i lavoratori, quelli per i quartieri, per la realizzazione delle attività culturali. Se poi si parla dell’agibilità delle sale per incontri e riunioni, per singoli, gruppi e associazioni, salta all’occhio l’assenza di garanzia del diritto di espressione; l’unica sala comunale disponibile, la Sala Beppe Fenoglio, è a pagamento, tutte le altre fanno capo a fondazioni ed enti privati.
Questo contesto, che sembra purtroppo essere accettato nel silenzio dalla maggioranza della cittadinanza, non può che essere la base di conflittualità, di scontri, di disuguaglianza. Sotto la parvenza liberale e garantista, la città lascia che lo spazio sia disponibile ai soliti noti, alle lobby politiche ed economiche.
Vogliamo ridiscutere nella totalità, la destinazione degli spazi, aprendone di nuovi sulla base di progetti sociali.
Lo spazio ENTROPIA portava avanti alcuni progetti (il laboratorio teatrale per bambini, la biblioteca, il gruppo d’acquisto, la casa editrice, la rassegna teatrale e quella d’incontri d’informazione internazionale, la libreria, il cineforum, ecc…), agendo in piena autonomia e pagando di propria tasca e con i sacrifici della progettazione e della gestione.
La chiusura dello spazio, autogestito, si colloca in un contesto di offerta quasi sempre dominata dalle chiese e, nel caso del centro giovani, gestito dai servizi sociali insieme a privati. Che seppur disponendo di laute risorse materiali ed economiche, non possono dirsi riusciti negli intenti, e sono volutamente relegati a dinamiche di gestione lontane dalla nostra concezione di condivisione ed utilizzo di uno spazio sociale, e sterili nella proposta.
L’AMMINISTRAZIONE DEVE PRENDERE UNA POSIZIONE SULLA SITUAZIONE CREATA CON IL SEQUESTRO DELLO SPAZIO ENTROPIA
L’AMMINISTRAZIONE DEVE DARE SPAZI DI LIBERTA’ ED AUTOGESTIONE PER LA CONTINUAZIONE DEI PERCORSI AVVIATI.
SI RIDISCUTA L’INTERO SISTEMA DEGLI SPAZI SOCIALI IN CITTA’, PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE LE ESIGENZE ED I PROGETTI DELLE REALTA’ ALBESI.
IN OGNI CASO L’”ENTROPIA” NON FINISCE… CONTINUEREMO NELLA CREAZIONE E NELL’AUTOGESTIONE DI SPAZI DI CRITICA, COLLETTIVITA’ E LIBERTA’.
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