Del G8 non frega più niente a nessuno.

La distruzione della memoria sul G8 è figlia di quella politica scellerata che ha visto coinvolta anche la cosiddetta sinistra antagonista, Rifondazione, i Centri Sociali dell'area disobbediente e naturalmente la Sinistra Reazionaria con in testa il PdCI e DS. In questo elenco non vorrei dimenticarmi anche del signor Giuliano Giuliani.

In tribunale si può sentire la testimonianza di un pagliaccio come Gaggiano che - nella sostanza - ha detto che lui non porta orologio.

Si possono vedere le manovrucole degli avvocati democratici che non chiedono ai CC le registrazioni del giorno 21 per non dover sopportare eventuali contestazioni sui fatti della Diaz. (pazzesco).

Tutti sanno esattamente cosa successe in quei tre giorni.

Oltre la constatazione del banale non si va.
L'atteggiamento dominante è la noia.
Tutto appare vecchio e superato.

Tre anni di anatemi contro i cattivi BB non si possono cancellare così per magia. Tutta la sinistra, antagonista, riformista, democratica e reazionaria non hanno fatto altro che dire sciocchezze sul G8. Rifondazione ha più volte ribadito e scritto sul suo giornale che i provocatori c'erano ed erano gli anarchici BB. Lo stesso hanno fatto i disobbedienti e i cattolici, e naturalmente i diessini.

Quello che è stato costruito è questa mentalità, questo atteggiamento, questa falsa verità.
- Il G8 di Genova ha prodotto il disastro perché c'erano dei delinquenti provocatori, anarchici BB e fascisti, collusi con polizia e CC per distruggere il "movimento" -.

Questa è stata la tesi di tutta la sinistra per più di 3 anni.
Nessuno ha intenzione di cambiare rotta. Nemmeno i 25 imputati per devastazione e saccheggio. Andranno in tribunale a chiedere scusa , ammesso che ci vadano in tribunale a testimoniare.

Personalmente non ho mai fatto nessuna distinzione fra manifestanti buoni e cattivi. Non ho mai pensato che sfondare una vetrina sia più delinquenziale che indossare una divisa, torturare e uccidere con la patente di Stato.
Non mi sono mai e poi mai appiattito su tesi precotte come hanno fatto i leader del cosiddetto "movimento". Quelli che fin da subito, la sera del 20, quando ancora il corpo di Carlo era caldo dei fuochi del giorno
indicarono, come unici responsabili dei fatti, un manipolo di pochi esaltati Black Bloc e li offrirono come una sorta di moderno agnello sacrificale a tutta la sinistra e al "movimento", e anche alla repressione. Ve la ricordate la diretta di La7 dalla terrazza di Tele Genova?
Il risultato è stato quello di perdere tre anni in discorsi scellerati e in mala fede. Di arrivare impreparati ai processi. Di aver contribuito a formare un'opinione pubblica, anche a sinistra, con le idee assolutamente
confuse.

Gli stessi antagonisti ad oltranza, quelli che hanno scritto minchiate a raffica, nei mesi precedenti il g8, oggi stanno ben attenti a parlare.
Quelli che hanno sfondato le vetrine delle banche, sostenendo di essere i soli veri antagonisti, se la sono svignata. Si stanno cagando sotto e non hanno nessuna intenzione di rivendicare le loro scelte politiche. Sperano forse di essere perdonati?

Questo non vuol dire che nessuno ha capito niente e che solo il sottoscritto ha capito tutto. Questo assolutamente NO.

Però la sceneggiata cui stiamo assistendo è veramente avvilente.
Mi discosto come per non pestare una merda.

Da quell'enorme obbrobrio del G8 ne sono uscite delle indagini stitiche, un processucolo a 25 malpresi che non sanno neanche loro che cosa hanno fatto.
Ne escono altri due a qualche funzionario per aver firmato dei verbali falsi, per una coltellata simulata, per delle molotov inventate, e per aver pestato dei manifestanti alla Diaz e a Bolzaneto.
Semplicemente grottesco.
Bastano solo alcuni dati per capire come sono condotti questi processi.
I Carabinieri non hanno fornito materiali di nessun tipo alla Procura e agli avvocati. Centinaia di ore di filmati e migliaia di foto - riprese dai loro operatori e tutt'ora in loro possesso - sono custodite e blindate a Forte
San Giuliano. Tutte le loro comunicazioni radio non sapremo mai se sono state consegnate complete e intonse al tribunale. Nessuno ha intenzione di controllare niente.
Questi materiali esistono perchè si vede chiaramente - in molti filmati e foto - che i CC stanno filmando e fotografando tutto quello che succede.
Addirittura alcuni CC avevano delle micro telecamere nel casco. Si vedono chiaramente gli elicotteri dei Cc - forniti di telecamere - sorvolare i vari cortei e concentramenti di manifestanti.
In più erano proprio i CC a manovrare le telecamere dei Vigili Urbani - quelle che controllano il traffico nei principali incroci della città - ma nessuno mai potrà essere certo che questi filmati siano stati consegnati integri e non manipolati alla Procura.
Nessun carabiniere è incriminato per le cariche in via Tolemaide e per i sequestri di manifestanti avvenuti a Forte San Giuliano. I CC entrano nei vari processi solo come testimoni e in qualche caso come indiziati in
fatti marginali.
Da questi processi sembra che in Italia non esista l'arma dei carabinieri.

Altro dato è che la Procura non ha messo a disposizione una mole impressionante di filmati effettuati dagli elicotteri della PS, così come altri filmati e foto - di varia provenienza - che sono in suo possesso. Fanno parte di un blocco che non è agli atti dei processi. Solo gli avvocati possono visionarne una parte direttamente in Procura senza poterli fare diventare atti pubblici e quindi visionabili da chiunque. Nemmeno a processi finiti, in quanto essendo esclusi dal dibattimento non esistono ai fini processuali e quindi escono dalla "storia".
Questo significa che i processi in corso sono monchi e drogati all'origine.
Significa che ci sono prove documentali che non vengono utilizzate e nemmeno considerate come tali.
Lo stesso Legal Forum non ha interesse a che queste prove entrino a far parte dei procedimenti. Ha troppa paura che ci siano delle prove che si possano rivoltare contro gli imputati. E quindi rinuncia ad averne altre che potrebbero essere utili per incriminare dei poliziotti o dei carabinieri.
È tutta una pappa informe che rischia di non avere nessun senso.

E i 25 imputati per devastazione e saccheggio che cosa fanno. Niente.
Nessuno ha intenzione di rivendicare le azioni che ha commesso. Si comportano come dei pentiti preventivi. Sperano semplicemente di non beccarsi delle condanne troppo feroci e di tornarsene a casa tranquilli. Magari andranno in aula a dire che non si riconoscono nelle foto e nei filmati e qualcuno andrà a chiedere scusa o a dissociarsi.

Manca proprio una visione complessiva di quello che è successo a Genova il 19, 20 e 21 luglio 2001.

Manca la volontà politica di fare saltare il coperchio al pentolone.
Certamente lo stato e il governo non hanno nessun interesse a calcare la mano. I DS (l?Ulivo nel suo complesso), cercano in tutti i modi di conquistarsi le simpatie di una fetta dei vertici di PS, CC e GdF in previsione di un passaggio di consegne al governo fra un annetto forse meno.
Rifondazione e i disobbedienti urlacchiano un pò ma poi, nella sostanza, non fanno nulla. E cosa potrebbero fare dopo aver detto cazzate per 3 anni ?
In aula si sentono dire le cose più false senza che nessuno prenda posizione.
Poliziotti che dichiarano che in via Tolemaide sono stati i disobbedienti ad aggredire i CC con un fitto lancio di pietre e che queste non si vedono nei filmati perché sono a bassa risoluzione. Una assurdità visto che
esistono ore ed ore di filmati e centinaia di foto su quell'episodio specifico, riprese da tutte le angolazioni e con tutte le definizioni possibili e immaginabili.
E in tutti questi reperti processuali non si vede nessuna pietra volare.
Si vedono i CC che caricano il corteo a freddo senza nessun motivo.
Nessuno dice niente, Né il tribunale né gli avvocati. Tutti zitti a sorbirsi queste stupidaggini che non sono altro che delle false testimonianze, fornite con la più stupefacente naturalezza da funzionari dello stato in un'aula di
tribunale davanti a dei giudici che sbadigliano - dato che il loro livello medio di attenzione per udienza non supera mai i 20 minuti.

Forse non tutti conoscono a fondo le vicende di contorno a questi procedimenti.
Ne racconto uno per tutti e - ne sono sicuro - nessuno si potrà stupire della sua assurdità.

I Carabinieri del ROS sequestrano a Bologna un certo numero di Hard Disk di computer di Indymedia e decine di ore di filmati inediti e non. Il contenuto degli hard disk e i filmati vengono duplicati integralmente dai CC.
Dopo alcuni mesi gli originali dei filmati e gli HD vengono restituiti ai legittimi proprietari.
I CC prendono le copie dei filmati e li elaborano a loro piacimento.
Fanno tagli, spostano l?ordine cronologico delle sequenze, cancellano i codici di tempo, ecc. Dopo questi aggiustamenti li consegnano alla Procura.
Il tribunale prende questi filmati e li mette nel mucchio dei reperti.
Gli avvocati del legal Forum fanno presente che questi filmati sono manomessi e lo fanno con delle prove. Esibendo in aula i filmati originali da cui sono state tagliate delle sequenze.
Il tribunale se ne frega nel modo più assoluto e anzi, delibera che i filmati, anche se tagliati e rimontati a piacimento sono delle prove e basta, al di là di evidenti manipolazioni. In pratica si stabilisce che una prova,
anche se è falsa o comunque manipolata, è una prova a tutti gli effetti. Si stabilisce che un falso può essere la verità. Il montaggio o il taglio di immagini non viene considerato come una manipolazione o una interpretazione, semplicemente non viene considerato.

Questo non è poi tanto strano perché nella storia il falso è sempre stato usato come prova vera.
Il vero pericolo consiste nel fatto che questi processi, sono fra i primi a livello mondiale che utilizzano i video e le foto in modo massiccio come fonte di prova. I "media" sono entrati nella giurisprudenza in modo devastante, da veri e propri kamikaze.
I processi in corso a Genova hanno una enorme importanza anche per questi aspetti che sono poco conosciuti e valutati sia dal collegio giudicante che dagli avvocati della difesa.

Questo modo distorto di utilizzare come prove, dei video e delle fotografie, senza considerare a fondo la natura di rappresentazione e interpretazione che ogni immagine ha in rapporto alla verità, resterà a lungo nella giurisprudenza.
Ne costituirà una parte sempre più importante col passare del tempo.
Basta soffermarsi a pensare che cosa possa significare in termini di controllo di massa, anche a livello giuridico, il proliferare di telecamere di controllo sparse nelle città e la "lettura" di queste immagini.

Il montaggio e la manipolazione delle immagini diventerà oggetto di dibattito processuale fino a quando non si stabiliranno dei criteri certi e accettati universalmente e non - come sta succedendo nei processi di Genova -
degli "aggiustamenti" a spanne, dei metodi totalmente empirici e improvvisati che lasciano aperte tutte le porte a qualsiasi tipo di interpretazione adattabili a qualsiasi "clima" politico.
Il caso delle prove genovesi, tagliuzzate e manipolate, tornerà a riproporsi ancora tante volte nella storia. A questo proposito è doveroso rimarcare che non esiste nessun consulente alle immagini da parte della procura.
Esiste un tecnico "inventato" - il dott. Corda - un povero signore che di semiologia non ne capisce proprio un tubo di niente.

Ci saranno dei processi tutto sommato rapidi per quello che è lo standard nazionale. In un paio di anni la pratica sarà chiusa, almeno negli aspetti più eclatanti.
Tutti vogliono che le cose si risolvano in fretta con il minor danno fisico e di immagine.
Bisogna dimenticare e voltare pagina.
I fatti di Genova devono essere dimenticati in fretta e quello che deve restare nella memoria deve essere solo la confusione.

Bisogna che passi l'idea che quelle giornate sono state un episodio non ripetibile.
Che un morto e migliaia di feriti, migliaia di cittadini sequestrati in casa, migliaia di bugie, siano considerate una brutta cosa che non si è capita bene, che non ha influito più di tanto, che è stata una eccezione di non
grande importanza. Che è meglio non perdere tempo a scavare a fondo e guardare al futuro, che ci riserva tanti altri momenti più importanti. Il terrorismo islamico e la crisi economica, la camorra e la mafia, i soldi che sono sempre meno, ecc.
Nella migliore tradizione dell'operetta, o meglio della sceneggiata napoletana.
Scurdammoce 'o passato.
Purtroppo non è così.
Le ferite del G8 di Genova bruceranno per decenni.

Adesso tutti a giubilare sui poliziotti incriminati per Bolzaneto e la Diaz.
Bravi... Cosa si spera di ottenere?

Quello che è successo al G8 di Genova non è un episodio da sottovalutare, isolato e da dimenticare.
Dietro quello che è successo ci fu una volontà politica ben precisa e si verificò la massima espressione possibile delle contraddizioni in seno alle forze palesi e occulte che governano i corpi dello stato.

Uno dei prodotti del G8 è stato la legge che riforma l'Arma dei carabinieri e istituisce la Quarta Arma. Voluta dal governo D'Alema e progettata e scritta dall'ex comunista Napolitano.

Il governo Berlusconi si è limitato a ratificare un impianto già bello confezionato.
Con questa legge - più che fascista - i carabinieri diventano un nuovo esercito, privo di qualsiasi controllo da parte del parlamento. Sono al contempo una forza inquirente e repressiva, possono effettuare indagini segrete e sotto copertura, controllare i servizi segreti senza dover rispondere a nessuno del loro operato, neanche alla magistratura.
Non sono più un corpo dell'esercito ma un vero e proprio esercito autonomo.
Sono diffusi su tutto il territorio nazionale con funzioni di polizia politica, con un potere enorme e incontrollato. Lavorano alla compilazione di milioni di schede di tutti i cittadini. Teoricamente potrebbero avere in mano
informazioni e tutto ciò che occorre per ricattare e manovrare tutti i settori della società.
Dalla magistratura all'imprenditoria, dal singolo cittadino alla malavita organizzata, dall'informazione alle forze politiche.

Una situazione del genere non esiste in nessun paese del mondo e non è mai esistita nemmeno sotto il regime fascista.
Il "mostro G8" ha dato il via e generato questa ulteriore mostruosità.
Combinazione nessuno parla di questa legge.
Andiamo tutti a votare per l'Ulivo.
Votiamo Prodi e D?Alema e Burlando. Andiamo a votare per gli ex comunisticome Napolitano.
Questi signori ci faranno un culo così, come nemmeno Berlusconi è riuscito a farci.
Informatevi su quello che sta facendo Cofferati a Bologna.
Le condizioni di questo stato di cose risiedono nella nostra storia nazionale, almeno dalla resistenza ad oggi.

La prassi della normalizzazione la conosciamo da sempre. Di Gattopardi è piena la nostra storia.
Basta ricordarsi di alcuni avvenimenti recenti per capire cosa rappresentano le forze della reazione nel nostro paese. I casi del colonnello Riccio o del generale Ganzer, due criminali servitori dello stato, ci piegano
più di mille G8 come il cancro del compromesso - alle estreme conseguenze - sia una prassi consolidata a destra come a sinistra senza distinzione alcuna.
Tutto si aggiusta con il silenzio, l'indifferenza, la trattativa sotterranea, il patteggiamento, il pentimento, la dissociazione, l'omertà, la mazzetta e il ricatto, il favore in cambio del favore, il minuetto in aula di
tribunale fra parti apparentemente in collusione ma sostanzialmente identiche e speculari.

La repubblica italiana ha vissuto molti momenti di tensione. Dal '45 ad oggi abbiamo visto come lo stato si sia dimostrato efficace nel controllo del dissenso e nella negazione della ragione con i metodi più spietati.
Dalle stragi degli anni ?70 ai governi affaristi degli anni '80 e '90 fino all'attuale obbrobrio del berlusconismo e del fenomeno leghista. Questo - probabilmente - non è nulla al confronto di quello che ci aspetta. Stiamo diventando una società razzista, non multietnica. Stiamo diventando una società guerrafondaia e mercenaria - con un livello politico da "bar dello sport", dove chi comanda è quello che urla più forte la stronzata più grossa.

Nello stato si sono verificate tante piccole manovre di apparato che possono fare più di una strategia e di mille etero-direzioni. Tanti piccoli atti che costruiscono l'ossatura del sistema.
Nascondere, impedire, contrastare, corrompere.
Una mobilitazione sotterranea fatta di tanti rapporti personali, istituzionali, deviati, che costruiscono tutti insieme la logica dei fatti.
Non ci sono solo le falsità dei poliziotti o dei carabinieri. I loro rapporti, i brogliacci, le veline, le trascrizioni, i verbali, i "non mi ricordo".
C?è un sistema al lavoro che coinvolge tutti.
Dai vigili urbani con le loro testimonianze, i giornalisti, i medici, i funzionari, i vigilantes privati, i consulenti informatici, i periti, e perché no anche la "mala".
Tutti hanno dei debiti, dei segreti, degli equilibri da mantenere, dei favori da ottenere e da elargire.
Tutti sono una rotellina di questo gigantesco giocattolo. Ed è meglio che il giocattolo non si rompa.

Questo è un labirinto senza via di uscita anche perché questa sinistra nel suo complesso si è rivelata la "casa dei pavidi".
Una casa abitata da poveracci, un po? imbranati, col complesso della loro storia andata male, dei pasticcioni non molto intelligenti.

Mi dispiace molto di non aver modificato il giudizio nei confronti di questo "movimento". Da tre anni a questa parte nessun movimentista è riuscito a farmi cambiare opinione. Per me questo movimento resta solo una
potenziale forza politica che è riuscita a dimostrare pubblicamente il proprio complesso di inferiorità nei confronti della storia complessiva dei movimenti progressisti.
Una potenziale forza politica in equilibrio fra la negazione della propria storia reale e il desiderio di inventarsene una più aderente ai canoni della comunicazione spazzatura.

Lo ripeto in fine, l'opinione pubblica, l'opinione della gente di sinistra, è stata condizionata pesantemente dalla propaganda della stessa sinistra, di qualsiasi tendenza.

Il G8 è stato quello che è stato perché c'erano i provocatori anarchici e BB.
Non perché ci sia stata una scelta a monte operata dallo stato.
Non perché ci sono state delle leggi fasciste volute anche dai DS che hanno favorito questo stato di cose.
Non perché le cosiddette Forze dell'Ordine hanno operato in condizioni di presunta impunibilità.

Se ci sono delle persone di buona volontà che vogliono rileggersi i giornali, tutti i giornali, che hanno narrato del G8 (dal giorno 20/7/2001 a oggi) possono rivolgersi al sottoscritto oppure al Legal Forum.
La stessa cosa vale per i vari video (quello di Marea, del Manifesto e di Luna Rossa) che hanno contribuito all'annullamento della memoria.

Del G8 non frega più niente a nessuno.
Grazie bella sinistra italiana.

riccardo navone

Mar, 26/06/2007 – 13:59
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