Ad un anno dalla scomparsa di Enrico vogliamo ricordarlo con gli amici e i compagni di sempre in maniera semplice e spontanea com'era il suo modo di essere e di rapportarsi agli altri. Vi aspettiamo al covo con musica e vino...
...solo terra saremo, e forse alcuni fiori gialli.
SABATO 31 OTTOBRE
Ore 19.30: aperitivo al covo
Ore 21.00: cena e a seguire musica
Parte del ricavato della serata sarà destinato alla lapide per Enrico
Viva la libertà C’è qualcuno che ha già pronto un piccone E il suo simbolo abbatterà Anche il muro della prigione
Leggi razziali, torture, governo autoritario, paura diffusa
IN ITALIA CI SONO I CAMPI DI CONCENTRAMENTO. NON POSSIAMO PIU TACERE!
L'estate 2009 non passerà alla storia solo per le prostitute d'alto borgo ingaggiate dal Presidente del Consiglio e le vincite milionarie al Superenalotto. Nonostante siano stati questi gli argomenti più caldi della torrida estate di cronaca italiana, vogliamo ricordarvene un altro, non altrettanto discusso ma ben più preoccupante: l'entrata in vigore, il 12 luglio, dell'ennesimo pacchetto sicurezza, targato Maroni&Co.. Così, nell'indifferenza di tutti, lo Stato aggiungeva un altro tassello al suo piano autoritario: medici e presidi spia, ronde ed esercito nelle città, reato di clandestinità, tutti espedienti per rendere la vita più difficile ai migranti. La storia si ripete e la strategia di chi comanda è sempre la stessa: mettere uno contro l'altro chi soffre a causa degli stessi problemi materiali, e poco importa se il migrante diventerà il capro espiatorio, colpevole della nostra insicurezza.
Nel mese di agosto qualcuno ha deciso di rompere la routine che ci vuole obbedienti e tranquilli: l'hanno fatto i migranti detenuti nei c.i.e (ex c.p.t.) di tutt'Italia, dando vita ad una serie di rivolte.
Ma facciamo un paio di passi indietro. Cosa sono questi c.i.e? I Centri d'identificazione ed espulsione non sono altro che dei moderni lager: gli “ospiti” (che noi preferiamo chiamare con il loro nome: prigionieri) vengono rinchiusi, come accadeva sessant'anni fa, a causa di una legge reazziale. La loro colpa è di essere semplicemente uomini e donne senza le “carte in regola”. I c.i.e sono strutture detentive che spesso versano in pessime condizioni igienico sanitarie e il trattamento che i carcerieri riservano ai reclusi è dei più spregievoli. La gestione è affidata alla polizia e alla Croce Rossa, la quale, teoricamente, dovrebbe tutelare la salute e l’integrità fisica dei detenuti, ma in realtà tace di fronte alle violenze e alle torture di cui è testimone, rendendosene così gravememente complice. Sono tanti infatti i tentativi di fuga, gli scioperi della fame e della sete, gli episodi di autolesionismo e addirittura i suicidi, attuati per scampare alle violenze ed alle torture inflitte arbitrariamente.
Anche Milano è stata scenario di numerose proteste. Nel C.i.e. di via Corelli il 13 agosto, dopo sei giorni di sciopero della fame e della sete, è infatti scoppiata una rivolta contro l'ormai applicato prolungamento della detenzione da 2 a 6 mesi. La polizia in assetto antisommossa e i militari hanno represso nel sangue la protesta, senza esitare a picchiare con caschi e manganelli persone inermi che si opponevano GIUSTAMENTE ai continui soprusi. Come se non bastassero le manganellate a chi lotta contro una legge infame e razzista, sono stati arresati 14 rivoltosi/e (5 donne e 4 uomini), accusati di danneggiamento causato da incendio, violenza e resistenza.
In fretta e furia è cominciato il loro processo, che dalla prima udienza ha subito evidenziato il diffuso clima repressivo. Dopo alcune manifestazioni di solidarietà per gli imputati, le udienze successive sono state vietate al pubblico, fino ad arrivare alla chiusura dell'intero tribunale di Milano, fatto senza precedenti. Mertedì 13 ottobre è stata infine emessa la sentenza: un'assoluzione e 13 condanne da 6 a 9 mesi, pena senza dubbio inferiore a quella richiesta dal PM, ma comunque inaccetabile. Di tutto questo i media non parlano! É quindi nostra responsabilità diffondere la notizia perchè queste atrocità non possono continuare indisturbate nell'indifferenza generale.
IL NOSTRO DOVERE E’ OPPORSI CON OGNI MEZZO A QUESTI CRIMINI DISUMANI E RAZZISTI! CHI RESTA INDIFFERENTE E’ COMPLICE!
Informati e aggiornati sul sito www.autistici.org/macerie
Rilanciamo la solidarietà a tutti i migranti, contro il pacchetto sicurezza! PRESIDIO AL PARCHETTO DI VIA LEONI SABATO 31 OTTOBRE dalle h. 15.00 Gruppo Politico Territoriale per ricevere informazioni e i nostri comunicati scrivi a :gptcomo@live.it
Il ritorno all’energia atomica in Italia sembra oramai una tragica realtà in via di realizzazione, voluta dal governo e dalle lobby industriali per appagare la loro inestinguibile sete energetica.
2 Giorni di dibattiti e presentazioni sulla lotta per la liberazione dentro e fuori le mura della prigione.
-Lotta anti-carceraria in Europa – Campagna Contro il lavoro-schiavitu’ dentro le carceri – Anti-psichiatria – La Fortezza Europa – Combattere la prigione aperta
giovedì 5 novembre 2009 - ore 21 - ASSEMBLEA PUBBLICA in solidarietà con i 10 compagni condannati per i fatti del G8 di Genova (sarà presente l'avvocato Mirko Mazzali del collegio di difesa)
presso il KINESIS autogestito via Carducci 3 TRADATE - tel/fax 0331 811 662 – kinesis.tradate@gmail.com
G8 GENOVA 2001: MA QUALE GIUSTIZIA? MA QUALE VERITÀ?
Il 9 ottobre scorso è stata emessa la sentenza al processo d'appello a carico di 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio durante le manifestazioni contro il G8 di Genova del 2001, in cui migliaia di persone presero di mira i simboli del capitalismo, come le banche, e si difesero con determinazione dalle brutali cariche delle forze di polizia.
Condannate con pene molto pesanti (pene aumentate rispetto al processo di primo grado, fino a 15 anni di reclusione, per complessivi 98 anni e sei mesi di reclusione) dieci persone accusate di reati contro le cose, e non di omicidio.
Tale sentenza ribadisce una verità fondamentale della società capitalista: la vetrina di una banca vale più di una vita umana.
La giustizia di Stato a cui molti (ingenui, illusi o in malafede) si sono appellati per chiedere verità sui fatti di Genova è la stessa che ha assolto i vertici della polizia che avevano ordinato la mattanza dei manifestanti nelle strade, il massacro della scuola Diaz, le torture di Bolzaneto, e che ha condannato a pene lievi (che non sconteranno) alcuni degli esecutori materiali di quegli ordini; quella stessa giustizia che ha definito “legittima difesa” l'esecuzione di Carlo Giuliani.
E non poteva essere altrimenti. Non c'è nulla da meravigliarsi o da scandalizzarsi. Lo Stato non punisce mai i suoi fedeli servitori, anzi li promuove (come è successo a molti dei responsabili della feroce repressione al G8 di Genova).
Nonostante le stragi di Stato, gli omicidi nelle strade e nelle carceri (ricordiamo in questi ultimi anni, oltre a Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi, Marcello Lonzi, Aldo Bianzino e tanti altri), la repressione violenta dei movimenti popolari in difesa della salute e dell'ambiente (ad esempio in Val Susa e in Campania), ancora molti fra gli sfruttati e gli oppressi delegano alla magistratura e alle istituzioni democratiche la difesa dei propri interessi e della libertà.
Ma lo Stato democratico, con le sue istituzioni e i suoi apparati, non ha altra funzione che difendere gli interessi e la libertà delle classi dominanti proprietarie dei mezzi di produzione e di riproduzione (finanza, mass-media, nuove tecnologie, grande distribuzione) attraverso l'uso monopolistico della violenza contro chiunque osi alzare la testa o dia comunque fastidio per la sua sola esistenza (oggi gli immigrati o gli anarchici, domani i lavoratori licenziati o precari o le popolazioni che si opporranno alle nuove centrali nucleari).
E noi che facciamo? Aspettiamo che la magistratura fermi la costruzione delle “grandi opere” nocive, che chiuda i lager per immigrati (C.I.E.), che condanni i responsabili delle morti sul lavoro o i criminali delle guerre “umanitarie”?
Noi non abbiamo magistrati per cui tifare né vogliamo galere per nessuno. LA LIBERTÀ NON SI SENTENZIA, SI CONQUISTA!
giovedì 5 novembre 2009 - ore 21 ASSEMBLEA PUBBLICA in solidarietà con i 10 compagni condannati per i fatti del G8 di Genova (sarà presente l'avvocato Mirko Mazzali del collegio di difesa)
presso il KINESIS autogestito via Carducci 3 TRADATE - tel/fax 0331 811 662 – kinesis.tradate@gmail.com
Si ponga dunque fine all'estenuante attesa! Squillino le trombe e annuncino in un tripudio di garrule note il lieto evento! Si destino dal loro mesto sonno autunnale le sfavillanti amenità floreali che adornano le aiuole polite e ben campite dell'industriosa metropoli meneghina! Mettano a soqquadro piazze e cortili i bimbi dagli occhi belli, sfuggendo impertinenti agli aghi di arcigne siringhe sature di isterici vaccini! E finalmente ripongano mitemente il dito medio - già alzato o pronto all'uso - i probi cittadini, d'improvviso mutati in orde di zuzzurelloni gaiamente solidali! Sia dunque a tutti palesato: è uscito un nuovo innumerabil numero di "nonostante milano" che verrà ludicamente presentato e diffuso generosamente con un pantagruelico APERITIVO. Quando? Venerdì 6 novembre 2009 dalle ore 19. Dove? Al "posto", via Bramantino angolo via De Predis - Milano.
(bus/tram 1/12/90/91 stazione Milano Villa Pizzone)
venerdì 6 novembre 2009 ore 20 serata contro la repressione Cena Benefit Marcello Lonzi a seguire proiezione film S'era tutti sovversivi Circo Anarchico Fiorentino Via dei Conciatori, 2R Firenze
Assemblea aperta a tutti i frequentatori dei Centri Sociali e degli Squat torinesi. Sembra che a Torino vogliano sgomberare tutti gli spazi occupati. Ne discuteremo presso l'Asilosquat .
A seguire dalle ore 13:00 partenza dal Balon - solito posto, via BorgoDora, di fronte la panetteria per un primo corteo in risposta contro gli sgomberatori Chiamparino e Compagnia Brutta -di destra e della finta sinistra-
DA BARI - BUS n. 53 (chiedere di viale europa altezza palazzo della finanza
- dalla stazione di Bari – extramurale Capruzzi: Procedi in direzione ovest da Via Giuseppe Capruzzi verso Via Gaetano Devitofrancesco. Prosegui su Via Michele Cifarelli. Prosegui su Strada San Giorgio Martire. Alla rotonda, prendi l'uscita 1a e rimani su Strada San Giorgio Martire. Svolta leggermente a destra in Strada Glomerelli. Svolta a destra in Via Bruno Buozzi/SS96. Svolta a sinistra in Viale Europa. Prosegui su Variante alla Strada Provinciale per l'Aeroporto. Prosegui su SP73/Viale Europa (seguire indicazionei per comando guardia di finanza). Prosegui dritto per rimanere su SP73/Viale Europa. Svolta a destra in Viale Europa. Prosegui per Viale Europa per 1,8 km. Svolta a destra nella strada chiusa che costeggia il palazzo della finanza.
DA FUORI BARI - SS. 16 - uscita aereoporto di palese, costeggiale l’aereoporto militare. alla rotonda (accanto al benzinaio) proseguite diritto e sarete obbligati a girare a sinistra. Alla vostra sinistra si erge la scuola dei finanzieri. Costeggiate la struttura fino ad una strada che svolta a sinistra, sempre circondando la struttura. Lo vedete il carcere in fondo? Siete arrivati.
“CHI FA LA GUERRA NON VA LASCIATO IN PACE!” + cena benefit
Sabato 7 novembre 2009 presso il Laboratorio Anarchico PerlaNera di Alessandria verrà presentato l’opuscolo antimilitarista “Chi fa la guerra non va lasciato in pace!”. L’opuscolo redatto ed autoprodotto dalla Rete Antimilitarista Anarchica, di cui il L.A. PerlaNera fa parte, raccoglie materiale di analisi ed esperienze che parlano di ANTIMILITARISMO in un’accezione fortemente libertaria. Infatti lo scritto ne ripercorre brevemente i cenni storici, le origini, passando poi ad analisi più attuali, per esempio leggendo il legame che intercorre fra militarismo e razzismo, o agli innumerevoli sviluppi e nuove forme che il militarismo sa darsi nel mondo attuale, per poi proseguire con due approfondimenti specifici: il primo sulla militarizzazione territoriale annosa e scandalosa della Sardegna; l’altro su un pessimo tentativo, in alcune scuole di Lecco, di far passare i militari stessi come promulgatori di pace con incontri e dibattiti con gli studenti. Poiché le nostre vite sono quotidianamente bombardate da un livello di militarizzazione sempre più crescente, soprattutto nelle città, ma più in generale in un clima in cui si registra una forte ripresa del militarismo in tutte le sue accezioni con le spese militari in forte crescita, gli investimenti delle banche nel commercio di armi, le aziende italiane produttrici di armi, l’esercito italiano impiegato in operazioni di pubblica sicurezza: sono l’aspetto lampante di una società ed un’economia pervasa da una cultura autoritaria e militarista. Ed è proprio contro queste logiche inumane ed assassine che è nata e si muove la Rete Antimilitarista Anarchica, aperta a tutti quelli che si ritrovano sui contenuti e sulle pratiche libertarie per presentare interventi, riflessioni, iniziative e mobilitazioni, per costruire relazioni anche internazionali e porre le basi per una nuova stagione di lotta antimilitarista nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle piazze per sensibilizzare su questi temi tutti i cittadini che subiscono il militarismo in tutte le sue forme. Il presente opuscolo, e quelli che seguiranno, sono quindi strumenti di lavoro, di lotta e di contro-informazione atti a creare un terreno fertile alla diffusione di una contro-cultura che si opponga fermamente all'autoritarismo ed alla sua emanazione più nefasta e brutale, cioè la concezione stessa della guerra.
Sommario dell'opuscolo: • Cosa significa antimilitarismo anarchico • Cenni storici • Manifesto dell'antimilitarismo anarchico • Antinterventismo e diserzione • Le donne e l'antimilitarismo • La guerra in casa • La pace si fa a scuola • L'occupazione militare in Sardegna • F35, nuovi strumenti ai killer di stato • Il campeggio contro la base di Mattarello • Gli anarchici contro il muro • Le basi USA in Italia • Epilogo • Le potenze si preparano alla guerra
A seguire cena benefit. Ore 19,00: Aperitivo e presentazione opuscolo antimilitarista
Ore 20,00: Cena benefit per finanziamento attività, prezzo proposto euro 15, gradita prenotazione.
MENU': • Salatini • Tagliatelle al cioccolato fatte in casa • Coniglio al cacao • Anello di verdure con salsa affumicata • Torta sacher
Sabato 7 novembre 2009 a partire dalle ore 19,00 al Laboratorio Anarchico PerlaNera, via Tiziano 2 (interno parcheggio stazione F.S. - in fondo a destra) - Alessandria. Per eventuali contatti e/o prenotazioni, indirizzo e-mail: lab.perlanera@libero.it oppure telefonare al numero 3474025324.
Sabato 7 novembre ore 19,30 presentazione di eserciti nelle strade Alcune questioni attorno al rapporto Nato “Urban operations in the year 2020” - a cura della di “Nonostante Milano”-
Presentazione spostata alla nuova Occupazione, LoStile Occupato, in corso vercelli angolo via pinerolo.
Ma cosa ci staranno mai a fare tutti questi soldati per le strade di Torino, manganelli in mano e occhio da pesce lesso?
Se qualcuno ancora pensasse a una trovata pubblicitaria di un governo che ci tiene ad apparire forte o delle manie militariste di un paio di ministri, farebbe bene a leggersi il rapporto della Nato «Urban Operations in the Year 2020». Dove si apprende che, secondo le previsioni degli strateghi del dominio, il fronte della guerre future passerà proprio di qui, per le strade di città sempre più invivibili, scosse da tensioni sociali, etniche e religiose di portata ormai non troppo inimmaginabile. Una Jugoslavia dietro l’angolo, già domani. Gli alpini a spasso per San Salvario, o Porta Palazzo, o borgo Aurora, non sono altro che un tassello di un disegno più grande, una fase di addestramento delle truppe alla città, e allo stesso tempo della città alle truppe. Dietro il fuoco di copertura delle menzogne dei politici, i militari scoprono dunque le loro carte. Nessuno potrà dire di non essere stato avvisato.
Sabato 7 novembre ore 19,30 presentazione di
Eserciti nelle strade
Alcune questioni attorno al rapporto Nato “Urban operations in the year 2020”
Continuano le proteste davanti ai negozi del MaxMara fashion group a Milano, chi lucra sulla pelle di migliaia di animali facendo finta di avere la coscienza a posto merita una pressione costante affinchè desista in questi sporchi affari.
Partecipa attivamente alle proteste, non sottovalutare quanto può essere importante per gli animali detenuti negli allevamenti ad avere qualcuno che da loro voce denunciando il loro sfruttamento pubblicamente!
DOMENICA 8 NOVEMBRE
ORE 15.30/17.00 Protesta davanti al punto vendita Max&Co, Via Dante, Milano
ORE 17.30/19.00 Protesta davanti al punto vendita Max Mara, Via Vittorio Emanuele, Milano
L'appuntamento benefit inguaiati con la legge, presso lo Chez Osvaldin, nei locali occupati di Via Alessandria 12 si sposta in quel dell'Ostile Occupato, in corso Vercelli angolo via Pinerolo.
Dalle 19.30 aperitivo bellavita a cura del Metzcal Squat (che si sposta all'Ostile occupato in solidarietà), porta quello che vorresti trovare, bellavita è condivisione
Dalle 21 riunione di gestione aperta a tutti gli interessati.
L'Ostile Occupato lo puoi trovare in via Pinerolo angolo corso Vercelli
Il concerto di stasera in Villa è stato annullato per forfait di alcune delle band che dovevano suonare. Ci spiace. A presto con altre iniziative ed eventi. Bye bye
MERCOLEDI 11 NOVEMBRE 2009 ore 21 cena vegan - ore 22.30 concerto con:
ATTACK OF THE MAD AXEMAN - animal grind dalla Germania GOOD TIMES WITH WEAPONS - hardcore da Varese THE INFARTO SCHEISSE! - hardcore da Bergamo PING PONG KOREA ATTACK - powerviolence da Bergamo
Villa Vegan occupata, via Litta Modignani 66 - Milano bus 40-41 - Ferrovie Nord Affori / Quarto Oggiaro veganvilla@yahoo.it
Sabato 14 novembre dalle ore 14: Presidio sotto S.Vittore dove, lo ricordiamo, oltre ai quattro neo-arrestati sono detenuti ancora gli/le 11 immigrati/e per la rivolta di agosto.
Martedì 17 novembre dalle ore 9: presenza pubblica al processo (aula I direttissime, ingr. via S.Barnaba).
Facciamo girare e costruiamo la più ampia partecipazione possibile. Ne va della loro libertà
Contro i cie (prigioni per immigrati senza permesso di soggiorno), Contro il Pacchetto Sicurezza, il reato di cladestinità, Contro le ronde verdi, nere e militari
PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE, PER LA SOLIDARIETA' FRA LE GENTI, PER UN MONDO SENZA MURI NE' FRONTIERE E LIBERO DA OGNI FONDAMENTALISMO DI CHIESE, IDEOLOGIE E STATI
Pordenone - Piazza Cavour - Ore 17.00
proiezioni Audio/Video - microfono aperto - performance/installazione "abbattere le frontiere" - materiale informativo - sound system
Presidio contro i C.I.E (Centri di Identificazione ed Espulsione, ex-CPT) e il Pacchetto Sicurezza Un’Europa di muri e di gabbie. Muri per fermare profughi e migranti, gabbie per rinchiuderli. È tempo di rompere il silenzio Se non ora, quando? Se non io, chi?
Una giornata d’azione coordinata per dare una risposta contro le nuove norme razziali, le mistificazioni securitarie e la militarizzazione dei territori.
Per la creazione di una rete solidale, capace di opporsi alla guerra tra poveri che, dall’alto, si cerca di costruire.
DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE ORE 10 PIAZZALE MATTEOTTI PARMA
Il Day of Action è indetto dall’IFA - l’Internazionale di Federazioni Anarchiche
Per la premura di moltiplicare le azioni, sia dentro che fuori le prigioni, così come per l'urgente bisogno di retro-alimentazione che dovrebbe esserci tra questi due mondi che alla fin fine vivono le stesse contraddizioni (portate al limite dentro le galere) in cui siamo costretti da un nemico che già dalla nascita ci ha dichiarato guerra, noi ci azzardiamo a proporre dall'azione una lotta contro l'isolamento, lotta che tempo fa è stata vinta da quelli che hanno osato perdere la paura, lotta della quale oggi non sembra che resti nemmeno un ricordo (senza offendere quelli che hanno tratto preziose lezioni da quelle esperienze).
Per la premura di moltiplicare le azioni, sia dentro che fuori le prigioni, così come per l'urgente bisogno di retro-alimentazione che dovrebbe esserci tra questi due mondi che alla fin fine vivono le stesse contraddizioni (portate al limite dentro le galere) in cui siamo costretti da un nemico che già dalla nascita ci ha dichiarato guerra, noi ci azzardiamo a proporre dall'azione una lotta contro l'isolamento, lotta che tempo fa è stata vinta da quelli che hanno osato perdere la paura, lotta della quale oggi non sembra che resti nemmeno un ricordo (senza offendere quelli che hanno tratto preziose lezioni da quelle esperienze).
AMAZORA E LE RAGAZZE DEL CIRCOLO IQBAL MASIH organizzano DONNE, VIOLENZE E STUPRI dal colonialismo ai Cie
martedì 17 novembre 09, ore 19.00 Circolo Iqbal Masih, via della barca 24, Bologna
In preparazione all¹iniziativa di compagne, femministe e lesbiche contro i Cie indetta per il prossimo 25 novembre, ci troviamo per discutere di violenze coloniali e neocoloniali con Nicoletta Poidimani, autrice di Difendere la ³razza². Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini (Sensibili alle foglie, 2009).
La mentalità coloniale con cui l¹Italia non ha mai voluto fare i conti si ripresenta, oggi, tanto nella retorica che accompagna le missioni militari all¹estero quanto nell¹intreccio di razzismo e sessismo. Legittimati dal senso di onnipotenza e di impunità, gli uomini italiani sono tra i principali foraggiatori del business del turismo sessuale così come ritengono a propria disposizione le donne ³straniere² immigrate in Italia. Le donne immigrate sono, infatti, considerate il bottino di una guerra interna che si serve anche del ³genocidio² sistematico di migranti in mare e nei luoghi di lavoro grazie al DdL sulla ³sicurezza². In questa guerra interna, i Cie sono un luogo privilegiato della violenza neocoloniale, soprattutto contro le donne: la condizione di isolamento e ricattabilità, la disumanizzazione operata dal razzismo diffuso e la certezza dell¹espulsione, rendono le migranti rinchiuse nei lager di stato ³carne da macello² per le perversioni dei loro guardiani.
Seguiranno musica e buffet benefit per Joy, Hellen e le altre rivoltose massacrate di botte e condannate a sei mesi di carcere per essersi ribellate ai ricatti sessuali e alle condizioni disumane cui erano sottoposte nel Cie milanese di via Corelli.
Durante la serata verrà distribuito il dossier Noi non siamo complici!, sulle violenze contro le donne immigrate in Italia.
Martedì 17 Novembre 2009 Ore 20:15 Presentazione del libro Le scarpe dei suicidi sarà presente l'autore, Tobia Imperato e la distro delle Autoproduzioni Fenix! presso il Circolo Anarchico Bonometti
Per la premura di moltiplicare le azioni, sia dentro che fuori le prigioni, così come per l'urgente bisogno di retro-alimentazione che dovrebbe esserci tra questi due mondi che alla fin fine vivono le stesse contraddizioni (portate al limite dentro le galere) in cui siamo costretti da un nemico che già dalla nascita ci ha dichiarato guerra, noi ci azzardiamo a proporre dall'azione una lotta contro l'isolamento, lotta che tempo fa è stata vinta da quelli che hanno osato perdere la paura, lotta della quale oggi non sembra che resti nemmeno un ricordo (senza offendere quelli che hanno tratto preziose lezioni da quelle esperienze).
LO STATO UCCIDE: NEI CIE, NELLE GALERE, NELLE QUESTURE I suoi servi negano, insabbiano, nascondono
C'è tensione nel CIE di Ponte Galeria. Da quando i reclusi non hanno più notizie di un loro compagno, di nome FAID, che nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 novembre è stato portato all'ospedale per problemi cardiovascolari. Sembra che l'uomo lamentasse dolori da giorni e che dopo l'ennesima richiesta di soccorso l'abbiamo ricoverato all'ospedale S.Camillo. Già da domenica si era diffusa dentro al CIE la voce che FAID fosse morto ancor prima di arrivare all'ospedale, notizia che era stata confermata anche da un avvocato in contatto con due reclusi, mentre la Croce Rossa, davanti alle domande dei solidali e dei reclusi, ha continuato a negare tutto, come al solito, rifiutandosi di fornire informazioni sulle sue condizioni di salute e sul motivo del suo ricovero.
All’alba di domenica 15 novembre, invece, un altro recluso tunisino, di nome MOHAMED BACHIR, è stato ricoverato all'ospedale Forlanini perché probabilmente affetto da influenza A. E' quanto hanno ipotizzato i reclusi ascoltando i crocerossini che l'hanno prelevato e che infatti indossavano mascherine su viso e naso. La cosa ha ovviamente diffuso il panico tra i reclusi all'interno del centro, che sono rimasti a contatto per giorni con il virus, al freddo, in spazi angusti e senza alcuna precauzione. A Ponte Galeria infatti dall'inizio dell'inverno non funziona il riscaldamento e l'acqua calda sembra sia tornata in funzione solo da qualche giorno.
Solo oggi, martedì 17 novembre, apprendiamo che FAID è ancora ricoverato in ospedale in seguito a un'ischemia cerebrale e che fortunatamente, a quanto pare, non sarebbe in pericolo di vita, mentre BACHIR è riuscito a scappare dall'ospedale, ma non ci è dato sapere se sia davvero affetto da influenza A, né se vi sia un reale rischio di contagio all'interno del centro.
Tutto questo non fa altro che mettere nuovamente in risalto la complicità dei crocerossini nella gestione di questi lager e nello stendere un velo d'omertà e di silenzio su quanto succede al loro interno. Insabbiare e negare - che si tratti di torture, stupri o violenze - è quanto fanno la Croce Rossa e chi gestisce questi centri, complici di militari, governi e servi al loro seguito. Diffondere paura - dell'immigrato, del diverso, dell'emarginato - e sventolare il mito della sicurezza è quanto fa lo Stato per legittimare questi lager. La loro panacea è sempre la stessa: repressione e reclusione.
Così, per il silenzio che si stende sulla situazione di FAID e di BACHIR, per protestare contro le condizioni che si vivono in questi lager e contro il prolungamento a sei mesi della detenzione, buona parte dei reclusi della sezione maschile domenica scorsa è entrata in sciopero della fame. Anche se da ieri sera lo sciopero è stato sospeso, da dentro ci chiedono di mobilitarci dall'esterno, visto che loro la lotta la stanno già portando avanti, come ogni giorno, per la libertà.
ASSEMBLEA PUBBLICA Mercoledì 18 novembre ore 18.00 all'EX SNIA, in via prenestina 173 PER ORGANIZZARE INIZIATIVE DI SOLIDARIETA' CON I RECLUSI E LE RECLUSE
Libertà per tutte e tutti Contro tutte le gabbie Chiudere i lager di stato, chiudere i CIE!
MERCOLEDI' 18 NOVEMBRE 2009 h 21:00 Presentazione del libro Le scarpe dei suicidi sarà presente l'autore, Tobia Imperato e la distro delle Autoproduzioni Fenix! presso
Spazio Popolare La Forgia
Via Giuseppe Mazzini, 24 26010 Bagnolo Cremasco (Lombardia)
Per la premura di moltiplicare le azioni, sia dentro che fuori le prigioni, così come per l'urgente bisogno di retro-alimentazione che dovrebbe esserci tra questi due mondi che alla fin fine vivono le stesse contraddizioni (portate al limite dentro le galere) in cui siamo costretti da un nemico che già dalla nascita ci ha dichiarato guerra, noi ci azzardiamo a proporre dall'azione una lotta contro l'isolamento, lotta che tempo fa è stata vinta da quelli che hanno osato perdere la paura, lotta della quale oggi non sembra che resti nemmeno un ricordo (senza offendere quelli che hanno tratto preziose lezioni da quelle esperienze).
Per la premura di moltiplicare le azioni, sia dentro che fuori le prigioni, così come per l'urgente bisogno di retro-alimentazione che dovrebbe esserci tra questi due mondi che alla fin fine vivono le stesse contraddizioni (portate al limite dentro le galere) in cui siamo costretti da un nemico che già dalla nascita ci ha dichiarato guerra, noi ci azzardiamo a proporre dall'azione una lotta contro l'isolamento, lotta che tempo fa è stata vinta da quelli che hanno osato perdere la paura, lotta della quale oggi non sembra che resti nemmeno un ricordo (senza offendere quelli che hanno tratto preziose lezioni da quelle esperienze).
per tutto il giorno di venerdi in Aula C [Scienza Politiche - Str Maggiore 45] sarà esposta la Mostra contro il nucleare - Una volta per tutte
alle 17 proiezione de "La messa delle cinque" Un documentario sulla resistenza che gli abitanti di Plogoff, paesino della costa Bretone, opposero allo Stato e alla società elettrica che avrebbe voluto impiantare lì impianti di produzione nucleare
*VENERDI' 20 NOVEMBRE - ORE 17.00* *PRESIDIO DAVANTI ALL'OSPEDALE FORLANINI* *p.zza Carlo Forlanini, Roma* *in solidarietà con Faid* *e con i relcusi e le recluse del Cie di Ponte Galeria*
LO STATO UCCIDE: NEI CIE, NELLE GALERE, NELLE QUESTURE I suoi servi negano, insabbiano, nascondono
C'è tensione nel CIE di Ponte Galeria. Da quando i reclusi non hanno più notizie di un loro compagno, di nome FAID, che nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 novembre è stato portato all'ospedale per problemi cardiovascolari. Sembra che l'uomo lamentasse dolori da giorni e che dopo l'ennesima richiesta di soccorso l'abbiamo ricoverato all'ospedale S.Camillo. Già da domenica si era diffusa dentro al CIE la voce che FAID fosse morto ancor prima di arrivare all'ospedale, notizia che era stata confermata anche da un avvocato in contatto con due reclusi, mentre la Croce Rossa, davanti alle domande dei solidali e dei reclusi, ha continuato a negare tutto, come al solito, rifiutandosi di fornire informazioni sulle sue condizioni di salute e sul motivo del suo ricovero.
All’alba di domenica 15 novembre, invece, un altro recluso tunisino, di nome MOHAMED BACHIR, è stato ricoverato all'ospedale Forlanini perché probabilmente affetto da influenza A. E' quanto hanno ipotizzato i reclusi ascoltando i crocerossini che l'hanno prelevato e che infatti indossavano mascherine su viso e naso. La cosa ha ovviamente diffuso il panico tra i reclusi all'interno del centro, che sono rimasti a contatto per giorni con il virus, al freddo, in spazi angusti e senza alcuna precauzione. A Ponte Galeria infatti dall'inizio dell'inverno non funziona il riscaldamento e l'acqua calda sembra sia tornata in funzione solo da qualche giorno.
Solo martedì 17 novembre, abbiamo appreso che FAID è ancora ricoverato in ospedale in seguito a un'ischemia cerebrale e che fortunatamente, a quanto pare, non sarebbe in pericolo di vita, mentre BACHIR è riuscito a scappare dall'ospedale, ma non ci è dato sapere se sia davvero affetto da influenza A, né se vi sia un reale rischio di contagio all'interno del centro.
Tutto questo non fa altro che mettere nuovamente in risalto la complicità dei crocerossini nella gestione di questi lager e nello stendere un velo d'omertà e di silenzio su quanto succede al loro interno. Insabbiare e negare - che si tratti di torture, stupri o violenze - è quanto fanno la Croce Rossa e chi gestisce questi centri, complici di militari, governi e servi al loro seguito. Diffondere paura - dell'immigrato, del diverso, dell'emarginato - e sventolare il mito della sicurezza è quanto fa lo Stato per legittimare questi lager. La loro panacea è sempre la stessa: repressione e reclusione.
Così, per il silenzio che si stende sulla situazione di FAID e di BACHIR, per protestare contro le condizioni che si vivono in questi lager e contro il prolungamento a sei mesi della detenzione, buona parte dei reclusi della sezione maschile domenica scorsa è entrata in sciopero della fame. Anche se da lunedì sera lo sciopero è stato sospeso, da dentro ci chiedono di mobilitarci dall'esterno, visto che loro la lotta la stanno già portando avanti, come ogni giorno, per la libertà.
Per questi motivi l'assemblea cittadina che si è tenuta mercoledì 18 novembre all'Ex Snia ha deciso di lanciare una mobilitazione di fronte all'ingresso principale dell'ospedale Forlanini (p.zza Carlo Forlanini), per venerdì 20 novembre alle ore 17.00, per un volantinaggio in solidarietà con Faid.
*Libertà per tutte e tutti Contro tutte le gabbie Chiudere i lager di stato, chiudere i CIE! Nella tua città c'è un lager! Chiudiamo il CIE di Ponte Galeria!*
A Milano Attualmente abbiamo 16 detenutE/I in quell'inferno che è San Vittore, Noi come KNR e Ponte della ghisolfa abbiamo gia fatto due Benefit e raccolto un po' di soldini e materiale da inviare.
Una/o detenuta/o non ha bisogno solo di soldi ma anche di vestiti, scarpe, giubbotti(non imbottiti).
Ora noi Venerdì e Sabato faremo altri due benefit per gli arrestati ed invitiamo i partecipanti a portare tutto quello che vorreste che questi compagni e fratelli ricevessero.
Ricordiamo che molte cose nei carceri non entrano come dentifricio,sapone etc..
Sono ben accetti Asciugamani,Tute,Felpe,Maglioncini,Intimo,ciabatte,scarpe e giubbotti(non Imbottiti).Sono ben accetti inoltre Libri, cd, quotidiani ed altro materiale di studio e lettura.
Per la premura di moltiplicare le azioni, sia dentro che fuori le prigioni, così come per l'urgente bisogno di retro-alimentazione che dovrebbe esserci tra questi due mondi che alla fin fine vivono le stesse contraddizioni (portate al limite dentro le galere) in cui siamo costretti da un nemico che già dalla nascita ci ha dichiarato guerra, noi ci azzardiamo a proporre dall'azione una lotta contro l'isolamento, lotta che tempo fa è stata vinta da quelli che hanno osato perdere la paura, lotta della quale oggi non sembra che resti nemmeno un ricordo (senza offendere quelli che hanno tratto preziose lezioni da quelle esperienze).
per tutto il giorno di venerdi in Aula C [Scienza Politiche - Str Maggiore 45] sarà esposta la Mostra contro il nucleare - Una volta per tutte
alle 17 proiezione de "La messa delle cinque" Un documentario sulla resistenza che gli abitanti di Plogoff, paesino della costa Bretone, opposero allo Stato e alla società elettrica che avrebbe voluto impiantare lì impianti di produzione nucleare
A Milano Attualmente abbiamo 16 detenutE/I in quell'inferno che è San Vittore, Noi come KNR e Ponte della ghisolfa abbiamo gia fatto due Benefit e raccolto un po' di soldini e materiale da inviare.
Una/o detenuta/o non ha bisogno solo di soldi ma anche di vestiti, scarpe, giubbotti(non imbottiti).
Ora noi Venerdì e Sabato faremo altri due benefit per gli arrestati ed invitiamo i partecipanti a portare tutto quello che vorreste che questi compagni e fratelli ricevessero.
Ricordiamo che molte cose nei carceri non entrano come dentifricio,sapone etc..
Sono ben accetti Asciugamani,Tute,Felpe,Maglioncini,Intimo,ciabatte,scarpe e giubbotti(non Imbottiti).Sono ben accetti inoltre Libri, cd, quotidiani ed altro materiale di studio e lettura.
Sono anni che le multinazionali agro-chimiche cercano con ogni mezzo di forzare le resistenze europee per diffondere i loro veleni sotto forma di organismi geneticamente modificati (OGM).
Sabato 21/11/09 presso "El paso Occupato" In via Passo Buole,47.
Si svolgerà una serata con performance delle "RevolverTyrE" Aperitivo vegAn benefit pro "Animali della Langa" azione antispecista in Piemonte (www.antispecismo.net) + Musica, Suoni e visual lay by "Flux Lab"
Per la premura di moltiplicare le azioni, sia dentro che fuori le prigioni, così come per l'urgente bisogno di retro-alimentazione che dovrebbe esserci tra questi due mondi che alla fin fine vivono le stesse contraddizioni (portate al limite dentro le galere) in cui siamo costretti da un nemico che già dalla nascita ci ha dichiarato guerra, noi ci azzardiamo a proporre dall'azione una lotta contro l'isolamento, lotta che tempo fa è stata vinta da quelli che hanno osato perdere la paura, lotta della quale oggi non sembra che resti nemmeno un ricordo (senza offendere quelli che hanno tratto preziose lezioni da quelle esperienze).
Sabato 21/11/09 presso "El paso Occupato" In via Passo Buole,47.
Si svolgerà una serata con performance delle "RevolverTyrE" Aperitivo vegAn benefit pro "Animali della Langa" azione antispecista in Piemonte (www.antispecismo.net) + Musica, Suoni e visual lay by "Flux Lab"
Bio-mercatino in Cascina Torchiera - domenica 22 novembre
Torna il consueto appuntamento con il mercatino biologico e delle autoproduzioni nel bucolico contesto della Cascina Torchiera Senz'acqua. Produttori, workshop, pranzi e tanta socialità! Accorrete numerosi!
Per la premura di moltiplicare le azioni, sia dentro che fuori le prigioni, così come per l'urgente bisogno di retro-alimentazione che dovrebbe esserci tra questi due mondi che alla fin fine vivono le stesse contraddizioni (portate al limite dentro le galere) in cui siamo costretti da un nemico che già dalla nascita ci ha dichiarato guerra, noi ci azzardiamo a proporre dall'azione una lotta contro l'isolamento, lotta che tempo fa è stata vinta da quelli che hanno osato perdere la paura, lotta della quale oggi non sembra che resti nemmeno un ricordo (senza offendere quelli che hanno tratto preziose lezioni da quelle esperienze).
Sono anni che le multinazionali agro-chimiche cercano con ogni mezzo di forzare le resistenze europee per diffondere i loro veleni sotto forma di organismi geneticamente modificati (OGM).
IL GRANDE FRATELLO TI GUARDA Incontro cinematografico settimanale sul controllo generalizzato delle nostre vite
Martedì 24 Novembre – Fahrenheit 451 (1966, 120 minuti, François Truffaut) Martedì 1 Dicembre – Brazil (1985, 130 minuti, Terry Gilliam) Martedì 8 Dicembre – Delicatessen (1991, 100 minuti, Jean-Pierre Jeunet, Marc Caro) Martedì 15 Dicembre – Orwell 1984 (1984, 120 minuti, Michael Radford)
Dalle ore 21.00 presso il centro di documentazione “Il Grimaldello” Via della Maddalena 81 r – grimaldelloge@libero.it
*MERCOLEDÌ 25 NOVEMBRE 2009 GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE*
*PRESIDIO ITINERANTE DI DONNE, FEMMINISTE E LESBICHE, MIGRANTI E AUTOCTONE, VERSO IL CIE DI PONTE GALERIA*
*alle 16:00: appuntamento alla stazione Ostiense per un volantinaggio sul treno che porta verso il Cie *
*dalle 17:00: presidio davanti al Cie di Ponte Galeria (via Gaetano Rolli Lorenzini angolo via Cesare Chiodi) musica e parole, voci, denunce e testimonianze di femministe e lesbiche *
NELLA TUA CITTÀ C'È UN LAGER È IL CIE (centro di identificazione ed espulsione) DI PONTE GALERIA
NOI NON SIAMO COMPLICI!
SIAMO TUTTE CON JOY LA DONNA CHE HA DENUNCIATO IL TENTATIVO DI STUPRO DA PARTE DEL SUO CARCERIERE NEL CIE DI MILANO
NON VOGLIAMO ESSERE COMPLICI DI UNA VIOLENZA LEGALIZZATA
NON VOGLIAMO ESSERE COMPLICI DI UNA LEGGE RAZZISTA FATTA IN NOME DELLE DONNE
NON VOGLIAMO ESSERE COMPLICI DI UN SISTEMA CHE CONSIDERA LE PERSONE IMMIGRATE COME DEI CRIMINALI SOLO PERCHÉ NON HANNO I DOCUMENTI
NON C'È RISPOSTA ALLA VIOLENZA CHE NON SIA AUTODETERMINAZIONE: L'AUTODETERMINAZIONE DI UNA È L'AUTODETERMINAZIONE DI TUTTE
*CONTRO LA VIOLENZA SESSISTA E RAZZISTA, NOI SIAMO TUTTE CON JOY E HELLEN!*
Nella tua città c'è un lager. Alle porte di Roma, tra il Parco Leonardo e la Fiera di Roma, c'è il centro di identificazione ed espulsione (Cie, ex Cpt) di Ponte Galeria, dove vengono rinchiuse, in condizioni disumane, le persone immigrate prive di documenti o che hanno perso il lavoro. Con l'approvazione del “pacchetto sicurezza” e il prolungamento della detenzione fino a sei mesi, lo stato vorrebbe privare le persone immigrate di ogni dignità e costringerle a vivere in un regime di violenza quotidiana e legalizzata. Nel corso dell'estate, sono scoppiate numerose rivolte, da Lampedusa a Gradisca. Noi ci sentiamo vicine e vogliamo sostenere le lotte delle recluse e dei reclusi contro questi “lager della democrazia”. In particolare vogliamo farvi conoscere la forza e l'autodeterminazione di Joy.
Martedì 13 ottobre si è chiuso il processo di primo grado contro i reclusi e le recluse accusate dalla Croce Rossa di aver dato vita, ad agosto, alla rivolta contro l’approvazione del pacchetto sicurezza nel Cie di via Corelli a Milano. Nel corso del processo una di queste donne, Joy, ha denunciato in aula di aver subito un tentativo di stupro da parte dell’ispettore-capo di polizia Vittorio Addesso e di essersi salvata solo grazie all’aiuto della sua compagna di cella, Hellen. Inoltre, entrambe hanno raccontato che, durante la rivolta, con altre recluse, sono state trascinate seminude in una stanza senza telecamere, ammanettate e fatte inginocchiare, per essere poi picchiate selvaggiamente prima di essere portate in carcere. Dopo essere state condannate a sei mesi di carcere per la rivolta, ora Joy e Hellen rischiano un processo per calunnia, per aver denunciato la violenza subita.
Sappiamo bene che questo non è un caso isolato: i ricatti sessuali, le molestie, le violenze e gli stupri sono una realtà che le donne migranti subiscono quotidianamente nei Cie, ma le loro voci sono ridotte al silenzio perché i guardiani, protetti dalla complicità della croce rossa, in quanto rappresentanti dell'istituzione, si sentono liberi di abusare delle recluse.
Sappiamo bene quanto sia aggravante essere prigioniera e donna: la violenza che si consuma nei luoghi di detenzione ad opera dei carcerieri, che viene sistematicamente occultata, si manifesta anche e soprattutto attraverso forme di violenza sessuale sulle prigioniere donne: perchè la violenza maschile sulle donne è un fatto culturale, e si basa sulla sopraffazione che sfocia nell'abuso del corpo e nell'offesa della mente.
Per questo pensiamo che sia importante sostenere Joy e Hellen, assieme a tutte le migranti che hanno avuto – e che avranno in futuro – il coraggio di ribellarsi ai loro carcerieri.
Per questo il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, assieme ad altre compagne femministe e lesbiche che si stanno mobilitando in diverse città, saremo a Ponte Galeria. Per affermare che noi non vogliamo essere complici, né delle campagne mediatiche costruite sull’equazione razzista “clandestino uguale stupratore”, né delle leggi razziste, securitarie e repressive varate in nostro nome; per gridare che tutti i centri di detenzione per migranti devono essere chiusi; per dire che rifiutiamo ogni forma di controllo e ogni tentativo di usare i nostri corpi per giustificare gli stereotipi e le violenze razziste e sessiste.
Ma soprattutto saremo lì per esprimere la nostra solidarietà a tutte le recluse e i reclusi nei Cie e per far sentire a Joy e Hellen che non sono sole, che il loro gesto rappresenta un atto estremamente significativo di resistenza e di autodeterminazione, che rovescia il ruolo di vittima assegnato alle donne immigrate, dando forza a tutte le lotte e i percorsi contro la violenza sulle donne, dentro e fuori dai Cie.
Locandina della conferenza incontro con Antonio Gibelli, autore di "L'officina della guerra", storico e professore di storia contemporanea all' Università di Genova.
Sarà presente anche la mostra con le foto di Ernst Friedrich e materiale di controninformazione sulle guerre.
A Milano, come per il resto d'italia è in atto l'emergenza sgomberi per i posti occupati. I compagni anarchici e libertari che frequentano il Circolo dei Malfattori ci fanno sapere che Mercoledì 25 Novembre '09 si ritroveranno presso il Circolo per un'assemblea Libertariacon tema. Come difendere il Circolo in pericolo di sgombero. A seguire ci sarà il presidio per aspettare l'arrivo dell'ufficiale giudiziario. Andiamo a dare la solidarietà al Circolo Anarchico dei Malfattori. Ecco l' APPELLO DAL CIRCOLO DEI MALFATTORI: a las barricadas!
Siamo alle solite, giovedi prossimo alle 6 di mattina, il 26 novembre 2009, il Circolo dei Malfattori di via Torricelli 19 rischia di essere sgomberato. Superata l'ultima minaccia del 30 Settembre, dopo nemmeno due mesi il Comune torna all'attacco avventandosi non solo sul circolo, occupato dal 1976, ma anche sull'ambulatorio popolare di via dei Transiti, dando loro lo sfratto esecutivo proprio per lo stesso giorno. Come dire, “dividi et impera”… hanno pensato bene di fare in modo di ridurre le forze in campo e spianarsi la strada più facilmente aprendo due fronti di allerta nella stessa mattinata.
Ma non si tratta solo di questo; non sono solo le quattro mura che racchiudono questi “esperimenti di libertà” che ci interessano, sebbene siano parte della nostra storia, parlino di tutto quello che è avvnuto in 30 anni e ovviamente facciano parte del nostro bagaglio di cultura e di sopravvivenza nel ticinese, quartiere popolare negli ultimi anni dilaniato e stravolto dal mostro della speculazione. Non si tratta solo di affezionarsi ai luoghi.. l'intento repressivo in atto dalla municipalità milanese deve per forza essere letto in un'ottica molto più allagata. La Milano capitale del business, della moda, della velocità, e per contrappasso dello sfruttamento e della repressione, ospiterà tra 5 anni la tanto millantata EXPO 2015 e la Moratti con i suoi scagnozzi, capo del branco De Corato, hanno promesso pulizia e ordine da tutto ciò che non rientra nei canoni della capitale del capitale, questa città tutta gru e cantieri aperti appunto.
Basta anarchici, basta cultura libertaria, basta libera circolazione dei saperi, basta occupazioni, basta sperimentazioni libere e autgestite di spazi, quartieri, vite.
Vogliono estinguere qualunque tentativo di opposizione ad un sistema di cose che vorrebbe fagocitarci, vogliono soffocare ogni tentativo di diffusione di un pensiero libero, anarchico, indipendente e autogestito, proprio perchè non promuove ma anzi combatte tutti i loro desideri e progetti di morte. Ci hanno provato l'anno scorso con Conchetta, ma alla fine non ce l'hanno fatta, e ora ci provano con via Torricelli e l'ambulatorio popolare.. ma non dimentichiamoci che nella lista nera sono presenti anche la sede della FAI di viale Monza, la cascina senz'acqua Torchiera, la sede dell'USI di via Bligny, l'occupazione di Ripa 84, il laboratorio zero, le case popolari occupate di via Pichi e via Gola, le case di San Siro, le case in Lorenteggio, le case in Corvetto e tante altre ancora di cui magari nemmeno siamo a conoscenza. Lo stato di assedio è totale, le continue minacce di sgomberi poi rinviati non hanno altro scopo che portarci al logoramento e all'immobilità.
E la cosa più assurda è che anche chi ha scelto di pagare loro regolarmente l'affitto che il Comune aveva imposto, come la sede della FAI in viale Monza e l'archivio Pinelli e il ponte della Ghisolfa, al fine di preservare il patrimonio librario presente in quella sede, ora subiscono un'ingiunzione di sfratto che ci fa capire come l'abusivismo o l'illegalità dell'occupazione del circolo siano dei pretesti per sgomberare i libertari e per debellare ogni forma di autogestione e lotta libertaria sottraendoci ogni spazio e luogo fisico di progettazione.
Ci vogliono sfinire, provocare, dividere, per riuscire a disfarsi di noi senza resistenza. Giovedì 26 Novembre 2009, la mobilitazione vorrebbe rivendicare anche questo; non solo un attacco diretto al circolo dei malfattori e all'ambulatorio popolare, ma un tentativo di repressione globale delle idee e delle forme d'azione e autogestione.
Credono che sottraenndoci gli spazi possano eliminare il problema.
Peccato che l'anarchia non si sgombera. Assemblea libertaria al Circolo dei Malfattori mercoledì 25 Novembre , ore 21, con possibilità di dormire al Circolo per il presidio del giorno dopo.
a seguire
Presidio antisfratto ore 6 del mattino con colazione .
Circolo dei Malfattori (sotto sfratto)
028321155 Via Evangelista Torricelli, 19
20136 Milano MI
Per arrivare:
dalla stazione Mi Centrale metro linea 2 Verde direzione Abbiategrasso, fermata Romolo, uscita Viale Liguria(numeri pari) percorrere il viale fino ad oltre il numero civico 50, superare il 2° semaforo, che attraversa il ponte sul naviglio piccolo, svoltare a sinistra, lì c'è via Torricelli.
A Milano, come per il resto d'italia è in atto l'emergenza sgomberi per i posti occupati. I compagni anarchici e libertari che frequentano il Circolo dei Malfattori ci fanno sapere che Mercoledì 25 Novembre '09 si ritroveranno presso il Circolo per un'assemblea Libertariacon tema. Come difendere il Circolo in pericolo di sgombero. A seguire ci sarà il presidio per aspettare l'arrivo dell'ufficiale giudiziario. Andiamo a dare la solidarietà al Circolo Anarchico dei Malfattori. Ecco l' APPELLO DAL CIRCOLO DEI MALFATTORI: a las barricadas!
Siamo alle solite, giovedi prossimo alle 6 di mattina, il 26 novembre 2009, il Circolo dei Malfattori di via Torricelli 19 rischia di essere sgomberato. Superata l'ultima minaccia del 30 Settembre, dopo nemmeno due mesi il Comune torna all'attacco avventandosi non solo sul circolo, occupato dal 1976, ma anche sull'ambulatorio popolare di via dei Transiti, dando loro lo sfratto esecutivo proprio per lo stesso giorno. Come dire, “dividi et impera”… hanno pensato bene di fare in modo di ridurre le forze in campo e spianarsi la strada più facilmente aprendo due fronti di allerta nella stessa mattinata.
Ma non si tratta solo di questo; non sono solo le quattro mura che racchiudono questi “esperimenti di libertà” che ci interessano, sebbene siano parte della nostra storia, parlino di tutto quello che è avvnuto in 30 anni e ovviamente facciano parte del nostro bagaglio di cultura e di sopravvivenza nel ticinese, quartiere popolare negli ultimi anni dilaniato e stravolto dal mostro della speculazione. Non si tratta solo di affezionarsi ai luoghi.. l'intento repressivo in atto dalla municipalità milanese deve per forza essere letto in un'ottica molto più allagata. La Milano capitale del business, della moda, della velocità, e per contrappasso dello sfruttamento e della repressione, ospiterà tra 5 anni la tanto millantata EXPO 2015 e la Moratti con i suoi scagnozzi, capo del branco De Corato, hanno promesso pulizia e ordine da tutto ciò che non rientra nei canoni della capitale del capitale, questa città tutta gru e cantieri aperti appunto.
Basta anarchici, basta cultura libertaria, basta libera circolazione dei saperi, basta occupazioni, basta sperimentazioni libere e autgestite di spazi, quartieri, vite.
Vogliono estinguere qualunque tentativo di opposizione ad un sistema di cose che vorrebbe fagocitarci, vogliono soffocare ogni tentativo di diffusione di un pensiero libero, anarchico, indipendente e autogestito, proprio perchè non promuove ma anzi combatte tutti i loro desideri e progetti di morte. Ci hanno provato l'anno scorso con Conchetta, ma alla fine non ce l'hanno fatta, e ora ci provano con via Torricelli e l'ambulatorio popolare.. ma non dimentichiamoci che nella lista nera sono presenti anche la sede della FAI di viale Monza, la cascina senz'acqua Torchiera, la sede dell'USI di via Bligny, l'occupazione di Ripa 84, il laboratorio zero, le case popolari occupate di via Pichi e via Gola, le case di San Siro, le case in Lorenteggio, le case in Corvetto e tante altre ancora di cui magari nemmeno siamo a conoscenza. Lo stato di assedio è totale, le continue minacce di sgomberi poi rinviati non hanno altro scopo che portarci al logoramento e all'immobilità.
E la cosa più assurda è che anche chi ha scelto di pagare loro regolarmente l'affitto che il Comune aveva imposto, come la sede della FAI in viale Monza e l'archivio Pinelli e il ponte della Ghisolfa, al fine di preservare il patrimonio librario presente in quella sede, ora subiscono un'ingiunzione di sfratto che ci fa capire come l'abusivismo o l'illegalità dell'occupazione del circolo siano dei pretesti per sgomberare i libertari e per debellare ogni forma di autogestione e lotta libertaria sottraendoci ogni spazio e luogo fisico di progettazione.
Ci vogliono sfinire, provocare, dividere, per riuscire a disfarsi di noi senza resistenza. Giovedì 26 Novembre 2009, la mobilitazione vorrebbe rivendicare anche questo; non solo un attacco diretto al circolo dei malfattori e all'ambulatorio popolare, ma un tentativo di repressione globale delle idee e delle forme d'azione e autogestione.
Credono che sottraenndoci gli spazi possano eliminare il problema.
Peccato che l'anarchia non si sgombera. Assemblea libertaria al Circolo dei Malfattori mercoledì 25 Novembre , ore 21, con possibilità di dormire al Circolo per il presidio del giorno dopo.
a seguire
Presidio antisfratto ore 6 del mattino con colazione .
Circolo dei Malfattori (sotto sfratto)
028321155 Via Evangelista Torricelli, 19
20136 Milano MI
Per arrivare:
dalla stazione Mi Centrale metro linea 2 Verde direzione Abbiategrasso, fermata Romolo, uscita Viale Liguria(numeri pari) percorrere il viale fino ad oltre il numero civico 50, superare il 2° semaforo, che attraversa il ponte sul naviglio piccolo, svoltare a sinistra, lì c'è via Torricelli.
Contro il “pacchetto sicurezza” e contro le leggi razziali e classiste, Contro la militarizzazione delle città e contro i lager per immigrati, Contro la sorveglianza e contro la repressione della dissidenza.
ASSEMBLEA CITTADINA Aula M, Facoltà di Lettere, via Balbi4 VENERDI' 27 novembre 2009 ore 17.00
Ogni giorno ti viene chiesto di abbassare la testa, di rinchiuderti nel tuo guscio di alienazione, di rassegnarti ad una triste esistenza, sotto la dittatura di orologi e manganelli. Ogni giorno ti viene chiesto di accettare che qualcuno muoia al posto tuo: in una guerra assurda per la sopravvivenza, dentro una barca affondata nel mezzo di un mare di indifferenza. Nel buio di una cella e nel buio dei cuori. Ogni giorno ti viene chiesto di essere un ingranaggio di un mondo disumanizzato. Un mondo di affari, di potere, di traffici. Un mondo che odia la vita.
Venerdì 27 novembre presso lo spazio di documentazione Lo Sconfino di Ivrea proiezione del documentario Gli anarchici nella Resistenza; prima, dopo e durante la proiezione aperitivo con buffet.
Venerdì 27 novembre dalle 19.00 BENEFIT INGUAIATI CON LA LEGGE @ TUTTINPIEDI - Piazzetta Canova, Mestre
Aperitivo e buffet atipico, solidarietà anche come momento di convivialità e di scambio, per una socialità come alternativa al modello economico nei rapporti umani, perciò PORTA E CONDIVIDI QUELLO CHE VORRESTI TROVARE.
VENERDI’ 27 NOVEMBRE ore 20.30 in CALUSCA a MILANO
Invitiamo tutte le compagne e i compagni a partecipare alla presentazione del libro “I semplici combattenti del popolo – storia dell’organizzazione rivoluzionaria greca 17 novembre”(edizioni Senza Censura) che si terra’ a Milano venerdi 27 novembre alle 20.30 c/o Calusca city lights in via Conchetta 18, con la presenza dell’autore.
Venerdi 27 Novembre ore 21:00 Presentazione del libro EVASIONI E RIVOLTE migranti cpt/cie resistenze Con l'autore EMILIO QUADRELLI a XM24 Via Fioravanti Bolognina, BO
I modelli disciplinari, le forme del controllo e le pratiche militari che, a partire dal carcere, si sono adeguate alle trasformazioni sociali ed economiche dell'ultimo ventennio. La progressiva espansione all'intera società del modello disciplinare sperimentato all'interno del pianeta-carcere. Un modello che oggi, lungi dall'essere meramente repressivo, si rivela produttivo e appetibile per i dispositivi di “governo della società” nonché estendibile a tutte le forme di vita e di lavoro. Nel quale la “questione immigrazione”, con tutte le retoriche e le procedure che intorno a lei si sono delineate, si innesta come estensione per governare una parte non secondaria dei nostri mondi sociali. E se i lager per migranti, nel momento in cui sono stati istituiti, potevano essere considerati un abominio giuridico , oggi possono essere giudicati come la migliore esemplificazione concreta dello “stato d’eccezione”. In questa prospettiva le resistenze messe in atto all’interno dei Cpt sono in grado di raccontare qualcosa di sostanziale sugli scenari del conflitto con cui ogni giorno, magari inconsapevolmente, ci troviamo a convivere. Le forme di controllo e di repressione in cui siamo quotidianamente immersi, insieme alla continua erosione degli spazi di libertà individuale che la “società in guerra” ha imposto, sono lì a testimoniare l’aspetto normativo che il reiterato esercizio dello “stato d’eccezione” obiettivamente si porta appresso.
Eppure, come ricorda Foucault, ogni potere non può che generare lotte e resistenze.
É proprio all'interno di questo quadro che prendono vita le nascenti resistenze al modello di società dominante e al ruolo politico che il carcere torna ad assumere. Fra le quali hanno parte centrale le lotte che i migranti hanno messo in moto autonomamente attraverso l'esperienza della detenzione nei CPT (ora CIE).
SICURI DA MORIRE: ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA VENERDI' 27 NOVEMBRE ORE 21 Sala Civica del quartiere San Leonardo via San Leonardo, 46 Parma (di fronte a concessionaria Hyunday) Interverrà l'avvocato Simone Bisacca, a seguire dibattito _ Il pacchetto sicurezza è un altro passo verso un diritto diseguale, dove non conta ciò che fai ma quello che sei. E' il presupposto di ogni legge razzista. E' il presupposto di ogni stato di polizia.
Nel mirino i migranti, i poveri, i senza casa e chi si oppone all'ingiustizia e alla discriminazione. Un pò ovunque c'è chi resiste ala razzismo e rifiuta il pacchetto sicurezza. Tanti sono scesi in strada contro uno Stato che divide la gente in esseri umani e non. Il gruppo anarchico Antonio Cieri di Parma invita tutte / i a partecipare all'assemblea pubblica contro il pacchetto sicurezza che si terrà venerdì 27 novembre nel quartiere San Leonardo alla presenza dell'avvocato Simone Bisacca, coautore del dossier "Sicuri da morire" che analizza le nuove norme inserite nella legge approvata pochi mesi fa. A Parma il quartiere San Leonardo è al centro del delirio securitario e razzista che anima il pacchetto sicurezza e la Carta di Parma: forze politiche come la Lega Nord soffiano sui casi di cronaca instillando ulteriore odio - arrivando ad invocare addirittura l'esercito in via Trento- allo scopo di creare artificialmente paura in un quartiere abbandonato a sè stesso (assenza di servizi, presenza massiccia di polizia) allo scopo di permettere la ristrutturazione selvaggia di spazio pubblico (chiamata ingiustamente 'riqualificazione') che andrà ad arricchire i soliti costruttori, 'grandi elettori' della giunta Vignali. Dopo il presidio antirazzista di domenica 15 novembre contro i C.I.E (ex-CPT) prosegue il percorso di analisi delle nuove norme e di contrasto al razzismo. per informazioni atelibparma@hotmail.com Cell 3495784324 3338277726
Concerto hip-hop benefit per un compagno nei guai con la legge per gli scontri del G8 di Genova 2001 con Militia Postatomica (Collegno) e Mistura Mortale (Bassano del Grappa)
Sabato 28 novembre concerto benefit per alfredo e christos Dalle 23... NICHILISMO (indie rock/noise da Firenze) KATASTROFA (hc da trieste) TEAR ME DOWN (HC VITERBO) LA CONGIURA (HC ROVERETO)
nuove forme di repressione, risvolti politici, intromissione nella vita privata
Introduce Avv. L. Donelli
“Viviamo tempi di guerra.
La deriva autoritaria intrapresa dai governi di Destra e di Sinistra necessita nuovi strumenti per essere assimilata dalle masse senza obiezioni, va da se la creazione mediatica di stereotipi e preconcetti mirati a formulare capri espiatori e ad infondere nei cittadini un senso di insicurezza generalizzato,una paura indefinita che costringe alla diffidenza nei confronti dei propri simili e alla rassegnazione ai problemi di una grigia esistenza fatta di lavoro e consumismo. E’ pressoché impossibile accendere la TV senza incappare in trasmissioni che gridano al terrorismo dietro ogni angolo, leggere un giornale senza incorrere in articoli carichi di affermazioni di gusto xenofobo che maisarebbero uscite così pubblicamente esplicite fino a qualche anno fa. Difficile guardare un telegiornale senza imbattersi in servizi strappalacrime atti a mitizzare la figura di militari e forze dell’ordine.
E’ in un clima del genere che il 23 luglio 2009 il Senato approva in via definitiva il cosiddetto "Pacchetto Sicurezza", ovvero una serie di leggi che per il carattere liberticida e repressivo generalizzato lasciano pensare a prove tecniche da regime totalitario. Leggi che in larga parte colpiscono gli immigrati (regolari o non regolari), rendendone impossibili le già dure condizioni di permanenza in questo paese, ma che si abbattono in maniera diffusa anche sulle persone che proprio qui sono nate e cresciute; strisciando all’interno della vita privata dell’individuo, colpendone in alcuni casi lo stile di vita, sottoponendolo ad una continua sorveglianza e alla militarizzazione del territorio in cui vive. Punendo in maniera sempre più esemplare coloro che tentano di opporsi a tutto questo.
Non è nostra intenzione “rimpiangere tempi migliori”, né focalizzare le nostre preoccupazioni unicamente su queste nuove misure restrittive, siamo pienamente consapevoli del fatto che queste siano solo l’ultimo tassello di un percorso repressivo già ampiamente sperimentato e collaudato dalle strutture del dominio. Sentiamo ad ogni modo l’esigenza di porci come osservatori attivi di questo contesto di mutazioni sociali che anno dopo anno riducono spazi alla libertà collettiva.”
Spazio libertario "Sole&Baleno" Sobborgo Valzania n.2747521 CESENA (FC) 20 secondi a piedi uscendo da porta Santi
Lunedì 30 Novembre '09 No cena benefit, ma Apericena Bellavita: porta da bere ed i cibi già cucinati. A seguire Assemblea Coordinamento antisgomberi. Si discuterà delle prossime iniziative da fare in comune con le altre realtà torinesi.
Presso il Nuovo Fenix Occupato, piazza Arbarello 8, Turin
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