Pensano forse di riuscire a fermarci?

Volantino sullo sgombero della Reggia distribuito e attacchinato in Torino nel pomeriggio di mercoledì 7 febbraio.

sgombero reggiaSiamo incapaci di rimanere in silenzio quando una città come Torino sembra sorda di fronte alle voci degli indesiderabili che vengono reclusi e deportati ogni giorno, quando la gente muore cercando di sfuggire a un controllo di polizia, o durante un controllo. Quando le case vengono sgomberate per lasciare spazio alla grande vetrina olimpica, quando si tenta di zittire qualsiasi voce fuori dal coro.

Siamo incapaci di rimanere a guardare quando una valle intera si mette di traverso per impedire la devastazione del suo territorio, o quando migliaia di persone si oppongono alla costruzione di una base militare, quando la fantasia umana trova nuovi modi per evadere da un centro di permanenza temporanea, quando un intero campo nomadi si rivolta contro la polizia per impedire un arresto.

Quattro mesi fa, la Reggia è stata occupata con lo stesso spirito che ci porta in strada tutti i giorni per lottare. All’alba di martedì 6 febbraio 2007, i cani da guardia del questore Berrettoni (già capo della Digos di… Catania) l’hanno sgomberata, ma non hanno spento quel fuoco che ci brucia dentro. Perché l’inasprirsi della repressione non ha mai coinciso con il nostro abbassare il capo. Perché non saranno certo gli sgomberi, le espulsioni, i fogli di via, ad impedire che le lotte vivano.

La Reggia non è fatta di mura ma di persone, è per questo che non hanno fermato nulla. Hanno chiuso uno spazio liberato ne apriremo altri cento.

La Reggia Occupata

Gio, 08/02/2007 – 00:06
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