Prigioniere | Germania - Dalla prima udienza del processo per rapina contro due compagne anarchiche

Riceviamo e diffondiamo:

Il 23 gennaio c'è stata la prima udienza del processo alle nostre compagne anarchiche, accusate di aver rapinato una succursale della Pax Bank nel novembre del 2014 ad Aquisgrana (Aachen).

In aula erano presenti il pubblico ministero, il giudice, le accusate con i rispettivi avvocati, una “giuria popolare” (che non prende decisioni), giornalisti, che su richiesta degli avvocati non hanno fatto riprese dall'interno dell'aula (anche se non sono mancate le riprese all'esterno) e il pubblico, composto da familiari, amiche, amici e compagne delle accusate, che occupava i 30-40 posti disponibili.

Dopo le prime formalità processuali e la lettura delle accuse da parte della pm (che tradotte nel nostro codice penale corrisponderebbero a rapina e possesso illegale di armi), uno degli avvocati difensori ha chiesto il rinvio del processo di 3 settimane, basandosi sul fatto che non aveva avuto accesso a una parte dei documenti dell'inchiesta che non erano stati forniti dall'accusa, impossibilitando la corretta difesa per le imputate.

Finite le argomentazioni sia del pm che della difesa, il giudice ha fatto uscire le persone dall'aula, fino a tre volte per deliberare con le due parti, per poi rifiutare il rinvio.

Una delle giustificazioni della PM, era l'ipotetica irrilevanza di tale documentazione sul caso, e solo alla fine ha riconosciuto che esistono altre informazioni sull'indagine ancora in corso, che non verranno rivelate.

Addirittura il giudice ha riconosciuto che nemmeno lui aveva molti dei documenti che la difesa aveva richiesto, sottraendovi peró importanza e aggiungendo trattarsi di una pratica comune in molti processi, anche se gli avvocati hanno insistito che l'importanza di questi documenti la debbano stabilire loro.

Alla fine il giudice ha rifiutato il rinvio di 3 settimane, ma ha concesso la sospensione della prossima udienza del 26 gennaio, perché la difesa abbia il tempo di leggere parte dei documenti mancanti, ai quali potranno ora avere accesso (anche se non sono completi); la prossima udienza sarà quindi il 9 di febbraio dove, in teoria, ci saranno già alcune deposizioni di testimoni, tra le quali quelle di uno sbirro dei Mossos d'Esquadra (polizia autonoma catalana).

Dentro la sala varie solidali, provenienti da diversi paesi, hanno mostrato il loro appoggio nelle 4 ore e mezzo di udienza.
Le nostre compagne hanno sentito il nostro calore nel gelo della Germania, e sguardi e gesti di complicità sono stati presenti durante tutta la mattina, trasmettendo forza e dimostrando, ancora una volta, che contro la repressione e le gabbie, la solidarietà tra ribelli supera muri e frontiere.

Mer, 01/02/2017 – 11:11
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